Tramite l'uso dei videogame si è impiantato un giro d'affari da miliardi di dollari che è diventato il regno della mafia e di Stati come Russia, Nord Corea e Cina. Si inizia con il furto di account e prosegue scambiando oggetti che approdano su Exchange di criptovalute.
La criminalità organizzata ha scoperto da tempo nuovi lidi dove andare a ripulire il denaro che tira su dalle proprie attività illecite. I videogiochi online oggi sono uno degli spazi privilegiati per il processo di mondatura delle banconote dei traffici illegali.
Parliamo di un giro d'affari miliardario che passa attraverso lo slancio degli oggetti digitali: armi, cappelli, accessori dei personaggi del videogame che virtualmente passano di mano migliaia di volte al giorno.
Le transazioni avvengono grazie a sistemi automatizzati che effettuano vendite rapidissime in pochi secondi. L' ultima fase è quella dell' incasso, l' oggetto viene venduto in cambio di criptovalute sul mercato secondario. Dietro ci sono le principali associazioni a delinquere internazionali.
Tutto comincia con un furto digitale che l'utente, spesso un gamer, non nota neanche. Sul computer vengono salvati accessi automatici e token in sessione. I criminali rubano quei token, entrano negli account, sostituiscono credenziali e metodo di recupero e dissociano i dispositivi collegati.