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venerdì 10 ottobre 2025

Scoperte correlazioni tra bevande gassate e depressione


 Secondo una ricerca i soft drink possono influire sul microbioma intestinale e aumentare i sintomi depressivi con possibili effetti anche sulle funzioni cognitive.

Colorate, zuccherata e spesso considerate un innocuo piacere quotidiano, le bevande gassate sono tra i prodotti più consumati anche in Italia. Secondo i dati dell'istituto Superiore della Sanità, oltre il 40% degli adolescenti e circa un quarto degli adulti dichiara di berle con regolarità, ma la comunità scientifica da anni mette in guardia sul loro effetto a lungo termine, con l'aumento del rischio di obesità, diabete di tipo 2 e malattie cardiovascolari, carie dentarie e gonfiore addominale.

E se come non bastasse, ora l' attenzione scientifica si sta spostando anche sugli effetti sulla salute mentale. Un gruppo di ricercatori tedeschi ha scoperto un legame tra il consumo regolare di bevande gassate e un aumento dei sintomi depressivi soprattutto nelle donne, attraverso modificazioni del microbioma intestinale. La ricerca è stata pubblicata sulla rivista Jama Psychiatry.

Il contenuto elevato di zuccheri in queste bevande favorisce l' aumento di peso e l' accumulo di grasso viscerale, contribuendo al rischio di obesità e sindrome metabolica e in più le calorie introdotte bevendo non generano un senso di sazietà e quindi possono indurre a mangiare di più, infiammando quindi il microbioma intestinale. Ed è proprio sulle condizioni infiammatorie intestinali che sono state concentrate le ricerche.

Sono stati analizzati i campioni fecali di 405 pazienti tra i 18 e i 65 anni con diagnosi di disturbo depressivo maggiore, confrontati con un gruppo di controllo di 527 persone senza disturbi d'umore. Alla fine è emerso che esisterebbe una correlazione tra l'uso regolare di bevande gassate e sintomi depressivi.

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