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lunedì 5 febbraio 2018

Addio ai punti di sutura, arriva la supercolla a base di proteine

Sperimentato un idrogel biocompatibile e altamente elastico, capace di rimarginare le ferite in pochi secondi senza bisogno di punti di sutura.

Un gruppo di scienziati delle Università di Harvard e Northeastern hanno messo a punto Metro, una nuova supercolla chirurgica, completamente biocompatibile, a base di proteine e attivabile con la luce, capace di richiudere con efficienza le ferite in meno di 60 secondi.

La supercolla si propone di sostituire le graffette, fili e aghi ricurvi usati solitamente dai chirurghi nelle sale operatorie per richiudere le ferite dopo gli interventi. La normale procedura standard però potrebbe celare qualche insidia nel caso di tessuti o organi interni, difficili da raggiungere, in continuo movimento e su cui c'è poco spazio per intervenire. Lo studio è stato pubblicato sulla rivista Science Translation Medicine.

Nella pratica clinica sono già in uso sostanze adesive biochimiche per richiudere le ferite, ma forse sono ancora perfettibili, e al riguardo, Nasim Annabi, uno degli autori della ricerca precisa: "Un buon sigillante chirurgico deve avere una combinazione di diverse caratteristiche. Deve essere elastico, adesivo, non tossico e biocompatibile. La maggior parte dei sigillanti attualmente sul mercato possiede un paio di queste caratteristiche ma non tutte. Nel nostro studio, invece, siamo riusciti per la prima volta a ingegnerizzare un nuovo materiale che ha tutte le proprietà necessarie".

Caratteristiche che ha invece Me tro (MEthacryloyl substituded TROpaelastin), una proteina derivante da fibre che compongono i tessuti umani, delle caratteristiche particolarmente interessanti: la sua elasticità, infatti, la rende ideale per richiudere ferite su tessuti in continuo movimento, come il cuore, polmoni e arterie, i cui lembi sono molto difficili da richiudere.

Metro si attiva con la luce. I suoi scopritori dichiarano: "Poi, Metro incolla i lembi delle ferite in meno di un minuto dopo essere state illuminate con raggi ultravioletti. Inoltre, abbiamo incorporato nel materiale un enzima la cui quantità può essere modificata per determinare la durata dell'azione del collante che può variare da ore a mesi, a seconda del tipo di tessuto e di ferite da trattare".

Chissà quali applicazioni potrà trovare Metro; considerando la sua "velocità" di azione, magari potrebbe essere utile nelle zone di guerra o nelle emergenze, insomma quando si deve intervenire più che prontamente su una ferita e portare il dolore al minimo.

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