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lunedì 26 febbraio 2018

Una scuola polacca censura Garibaldi: "era antisemita"

Naturalmente non è vero! Ma uma direttrice di scuola elementare di Varsavia vorrebbe cancellare il nome dell'eroe a cui è dedicata proprio la struttura dove insegna.

Sembra assurdo da noi Garibaldi, l'Eroe dei Due Mondi, è il nostro eroe nazionale, amatissimo per il suo carattere sanguigno e passionale e per aver riunito l'Italia. Eppure qualcuno ha avuto da ridire qualcosa sulla sua figura.

In Polonia, durante una trasmissione radiofonica locale una direttrice di una scuola elementare ha annunciato di voler cambiare il nome dell'istituto intitolato nel 1963 proprio a Giuseppe Garibaldi. La motivazione secondo la direttrice è che il protagonista del Risorgimento italiano "era un avventuriero non estraneo alla pirateria e all'antisemitismo".

Invece, secondo lei, sarebbe più giusto intitolare la scuola a Jan  Bytnor (1921-1943), eroe della Resistenza antinazista a Varsavia.

Immediata, quindi, è arrivata la protesta dell'Ambasciata italiana in Polonia che tramite una lettera risponde: " Si tratta di parole che offendono inutilmente gli  italiani". Vicino alla posizione degli italiani, si schiera anche il primo cittadino di Varsavia che dichiara: "Siamo in.polemica con Israele e gli Stati Uniti, e ora rischiamo di offendere gli italiani".

Ora, ognuno in casa propria ha diritto di cambiare nome alla propria scuola, ma la Polonia sta "regalando" al mondo "perle"  davvero inquietanti. Per esempio il loro primo ministro Mateusz Morawiecki è quello che ha affermato che "Gli ebrei hanno responsabilità nell'Olocausto" e il Parlamento di Varsavia è quello che ha varato una legge che vieta di parlare di "campi di sterminio polacchi".
Invece, il nostro Garibaldi era un eroe. Un condottiero celebre per le sue battaglie in favore della libertà dei popoli e la verità storica vuole che egli abbia mandato in Polonia, nel 1863, un suo luogotenente, Francesco Nullo per sostenere l'insurrezione polacca contro la dominazione russa. Inoltre, lo stesso colonnello Nullo, morì lì in Polonia il 5 Maggio dello stesso anno, durante una battaglia e per questo è diventato simbolo della fraternità italo-polacca.

Quindi, una cosa è la propaganda politica e una cosa è la verità storica. Non esiste un solo documento da cui si possano evincere le accuse ingiustamente rivolte al nostro eroe! Che, appunto, per buona pace dei polacchi, rimane tale.

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