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giovedì 25 giugno 2020

"112? Scusate se disturbo, mi tengono rinchiuso", bambino chiama i Carabinieri. Otto anni di carcere ai genitori e alla zia

 
Ad Arzachena, un bambino veniva rinchiuso in uno stanzino buio senza un letto e senza il bagno, picchiato con un tubo di gomma e umiliato per "punizione". Il piccolo trova il coraggio di chiamare i Carabinieri e scatta il carcere per la zia, la madre e il padre del bambino.

"Scusate se vi disturbo, io sto cercando di chiamare mia zia. Ho bisogno di parlare con lei ma adesso sono chiuso in camera e questo cellulare non ha la scheda, dunque non posso chiamarla". Comincia così la telefonata con cui, un anno fa, un bambino di solo nove anni con una vocina incerta cercava aiuto dai Carabinieri. 

Il caso si è concluso solo pochi giorni fa ed ha sancito la condanna a 8 anni di carcere per i genitori e la zia  del bambino di Arzachena,  provincia di Sassari, che veniva segregato per "punizione".

La sentenza è stata emessa comminando condanne inferiori a quelle richieste dai pm Luciano Tarditi e Laura Bassani, che per i tre chiedono in tutto 15 anni di carcere: 12 anni per il sequestro e 3 per i maltrattamenti inflitti al bambino.

I fatti risalgono al 29 Giugno 2019, quando il piccolo di 10 anni aveva chiesto aiuto al 112. Il bambino voleva solo mettersi in contatto con la zia che lo teneva rinchiuso, non aveva idea che gli uomini dell'Arma sarebbero immediatamente intervenuti nella villetta, scoprendo così il degrado e l'orrore a cui la famiglia aveva costretto il piccolo.

Rinchiuso in uno sgabuzzino buio, senza un bagno, con a disposizione solo un secchio e senza letto. Inoltre, quando il bambino ha capito di essere al sicuro ha raccontato di abusi psicologici, veniva umiliato, percosso e minacciato; veniva picchiato con un tubo di gomma e rinchiuso in quella prigione.

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