L' Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato ha deciso di avviare un' istruttoria nei confronti di Shein per pubblicità ingannevole riguardo alla sostenibilità dei suoi prodotti( greenwashing).
L' Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato ha deciso di avviare un' istruttoria nei confronti di Shein, una delle più note piattaforme del fast fashion.
La piattaforma cinese era già finita al centro di una montagna di polemiche pivo tempi fa, quando la rivista tedesca Okotest aveva denunciato la presenza di sostanze tossiche in alcuni prodotti in vendita sull' e-commerce.
L'indagine dell' Antitrust è scattata per possibile pubblicità ingannevole relativa alle affermazioni di sostenibilità ambientale presenti sul sito italiano Shein.
Secondo quanto comunicato dall' Autorità le affermazioni ambientali del sito italiano potrebbero risultare ingannevoli o omissive.
In particolare, Shein è accusata di utilizzare messaggi vaghi e confusi riguardo la circolarità e la qualità dei propri prodotti, cercando di presentarsi vome un brand sostenibile.
Shein si starebbe approfittando dell'aumentata consapevolezza ambientale dei consumatori veicolano però messaggi non veritieri.
Ecco perché è partita l'indagine che comunque risulta essere già solo all'inizio, nel senso che, ci sono molti altri aspetti da approfondire di Shein( ealtri colossale del Fast Fashion) come la presenza di sostanze tossiche su vestiti e oggetti venduti da questo portale.
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