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venerdì 31 marzo 2017

Quattordicenne inventa un " ombrello magico" per il padre

Ogni tanto ci si imbatte in quelle storie, positive, che un po' ti fanno ricredere sull' umanità. Questo è il caso di Ramkrishna Ahiwar, 14enne indiano che preoccupato per la salute e l' incolumità del padre contadino, ha progettato un ombrello " magico" per aiutarlo. La famiglia Ahiwar vive a Karmedi Vidisha nella regione di Madhya Pradesh, un posto non particolarmente accogliente, tutti i giorni il padre rientrava alla sera tardi dai campi in condizioni di buio, in balia delle frequenti piogge torrenziali e dei possibili attacchi degli animali e non di rado pure con il telefono scarico. Da qui la scintilla che ha illuminato il ragazzo ad inventare un " ombrello solare" , la cui innovazione, l' ha portato fino in Giappone per presentare la sua invenzione ad un evento patrocinato dal Ministero della Scienza e della Tecnologia. In un' intervista riportata sul Hinduistan Times, Ramkrishna raccontava :" Durante le piogge mio padre doveva portare una torcia in mano e un ombrello con l' altra, anche durante la pioggia. Così ho pensato che sarebbe stato bello se avessi pensato ad un nuovo ombrello con una serie di caratteristiche che potesse lasciargli una mano libera". L' ombrello ideato da Ramkrishna è dotato di due luci led a luminosità variabile( visibile anche a grande distanza), un caricabatterie per il telefono cellulare, un riproduttore di suoni per spaventare gli animali selvatici e addirittura un lettore mp3. Il tutto alimentato da alcuni pannelli solari posti nella parte superiore. Inoltre, tutto è stato montato con oggetti di recupero; per esempio, i pannelli solari sono stati recuperati da alcune torce, l' unità di ricarica invece, è stata recuperata da una racchetta elettrica per mosche e zanzare. "L' ombrello solare soprattutto come simbolo dell' affetto filiale del ragazzo nei confronti del genitore, ha ricevuto dapprima diversi riconoscimenti a livello locale, per poi essere presentato ad esibizioni nazionali. E pochi giorni fa, la notizia che quest' invenzione è stata selezionata dal Giappone per il suo programma di scambio Sakura che si terrà a Maggio. A pochi giorni dalla notizia che in Italia, un 16enne annoiato ha ucciso il padre, sparandogli a bruciapelo alla nuca ( secondo lui per gioco...), l' esempio opposto di questo ragazzo che invece per la preoccupazione e l' affetto di veder star meglio il genitore, si è inventato questo " gioiellino", riconosciuto anche a livello internazionale pure per la sua capacità tecnologica, fa ben sperare nell' umanità.

Il pasticcio del derby delle maratone Roma- Milano

Domenica 2 Aprile si correranno in contemporanea sia la maratona di Roma che quella di Milano, due delle principali 42,195 chilometri italiane. È la prima volta che succede che le due date coincidano, e se gli organizzatori tendono a gettare acqua sul fuoco e non si mostrano preoccupati, diversamente la pensa la Federazione che ha deciso di prendere in mano la gestione dei calendari. L' idea è un popolo di runners e come ammette il presidente della Fidal, Alfio Giomi:" Il calendario delle corse su strada, non è regolamentato. Ma armonizzare tutte le date è talmente tanto difficile che ho appositamente delegato questo compito al segretario generale Fabio Pagliara". Tra i provvedimenti adottati all' interno del " progetto running" c'è l' aver stabilito che maratone, mezze maratone e gare storiche che fanno parte del calendario nazionale mentre tutte le altre vengono gestite dai comitati regionali o provinciali. Le maratone sono state divise, a seconda dei requisiti tecnico- agonistici, in Gold, Silver e Bronze, Roma e Milano sono tra le cinque maratone che rientrano nella prima categoria. Spiega Pagliara:" Due anni fa gli organizzatori delle grandi maratone di Roma e Milano, ci hanno comunicato le date, avevano dato una disponibilità di massima dal 2 al 9 Aprile, dicendo che poi si sarebbero messi d' accordo". Pare chiaro che l' accordo alla fine, non si sia trovato. È un peccato che due eventi così importanti si tengano in contemporanea, da un punto di vista mediatico, sia perché poi per 3mesi non ci saranno più manifestazioni atletiche di questa portata. Eppure in Italia, ogni anno si corrono 300 tra maratone e mezze maratone. Il doppio rispetto a qualsiasi altro Paese d' Europa. Secondo alcuni sono troppe rispetto a quelle che può sopportare il territorio, in termini logistici e di costi sostenuti per l' organizzazione, cominciando dal traffico cittadino. Eppure il problema delle sovrapposizioni non sembra preoccupare più di tanto gli organizzatori delle competizioni. Nessuno vuol mollare. Afferma Enrico Castrucci, presidente della Maratona di Roma:" Settimana più settimana meno non cambia molto, perché in genere non si corrono due maratone a distanza così ravvicinata. Milano e Roma sono due manifestazioni di diversa natura sia per numero di partecipanti che per tipologia di gara: loro puntano molto sulla staffetta, la nostra ha un respiro più internazionale. Sarà una festa dell' atletica per tutti. La questione, semmai è un' altra: quel giorno ci correranno ben sei maratone, che si sottraranno almeno 2000 concorrenti. In un mondo che punta sempre di più sulle liberalizzazioni burocratiche, la decisione della data dovrebbe spettare all' amministrazione comunale e agli organizzatori della gara, mentre la Fidal dovrebbe mantenere il primato tecnico, ossia il garantire la regolarità del percorso". Concorde anche Andrea Trabiani, direttore della maratona di Milano :" È un peccato che le maratone nelle due principali città italiane si svolgano in contemporanea, ma in fondo non c'è un grande pericolo di sovrapposizione perché quella di Roma è solo per chi fa i 42, 195 Km, mentre noi organizziamo anche la maratona a staffetta, a cui si accede solo attraverso le onlus: ne contiamo oltre cento. Quindi richiamano un pubblico eterogeneo che percorre anche distanze minori". Forse, forse hanno ragione gli organizzatori, non c'è nesdun derby e la sovrapposizione della data, sarà semplicemente un' occasione di festa e di puro sport per tutti gli appassionati della corsa.

giovedì 30 marzo 2017

La birra sostenibile che si fa con l' acqua riciclata ( di toilette)

Steve Gonzalez manager dei processi brassicoli e innovazione del Birrificio Stone Brewing, assicura che la birra novità da loro prodotta è sostenibile ed ottima. Ci sarebbe da credergli, se non fosse che egli stesso in un primo momento era scettico all' idea di usare acque che venivano dalla toilette. Eh sì! Perché questa nota azienda brassicola californiana, di San Diego, si è spinta un po' oltre per una produzione ad alta sostenibilità; per la sua Full Circle Pole Ale usa l' acqua reflua. Quella che normalmente viene scaricata dai bagni, dai lavandini e wc compresi. Questa innovativa birra è stata presentata al pubblico durante un evento organizzato nella sede cittadina di Liberty Station. Il responsabile del birrificio afferma soddisfatto:" Tra la Pole Ale che ho creato negli anni di sicuro questa è tra le migliori tre". Una birra da molto chiaro ad alta fermentazione, che un po' ironicamente, " ha un gusto molto pulito". E in effetti la birra sembra aver superato agevolmente la prova della degustazione. A molti è piaciuta. Gli ingredienti, in effetti erano stati attentamente selezionati: dai luppoli Riwaka e Wai iti della Nuova Zelanda al malto di frumento arricchito con segale maltata. L' esperto Shane Trussell ne ha apprezzato le note di caramello e di frutti tropicali. E molti altri, tra i presenti ne hanno apprezzato il gusto di luppolo e il profumo. Tra i più ferventi estimatori c'è il sindaco della città Kevin Foulcaner che una volta assaggiatala ha riportato a favore di telecamere quanto fosse deliziosa quella birra e ne ha fatto pure un' ottima e lusinghiera recensione. D' altronde dal birrificio Stone Brewing gli è arrivato un bell' assist, in quanto da anni, il Comune di San Diego è impegnato in una serie di progetti per il riciclare e depurare le acque reflue (" Pure Water San Diego") che costituivano un serio problema per contenere i pericolo della siccità. La città attualmente non è autosufficiente con le proprie risorse idriche e importa l'85% delle sue acque dalla California del Nord e dal Colorado River. Sicuramente produrre una birra sostenibile prodotta con le acque reflue è una cosa insolita. Finora si era sentito di produttori che stanno attenti alla filiera corta, altri che studiano luppoli autoctoni. Poi c'erano i responsabili brassicoli con la svolta green che pensavano al recupero delle trebbie, che si può riutilizzare nell' alimentazione zootecnica o per la produzione di pellet e biochar. Comunque Gonzalez esorta a non essere scettici:" Prima provatela. Non vi deluderà". La Stone Brewing sta facendo di tutto per lanciare al più presto in commercio, la Full Circle Pole Ale. Ci sarà da vedere come i vecchi consumatori  e conservatori esteri risponderanno a questa innovativa bionda.

mercoledì 29 marzo 2017

Tra le migliori Spa del mondo c'è anche la Puglia

Gli esperti di Conde' Naste' Traveller hanno selezionato le migliori Spa del mondo. Tra le vincitrici degli Awards 2017, ci sono due Spa latinoamericane in Messico, una in Thailandia, una del Rojasthan, una a Cipro, una nella Baviera e a sorpresa spunta anche la Puglia. Questa regione, già di per se è stupenda ed incantevole per il suo mare cristallino, i paesaggi, la cultura, la cucina e la sua storia nonché per chi lo cercasse, anche il divertimento dei locali. E si scopre, che è anche perfetta per chi ha bisogno di relax o volesse anche per un breve periodo staccare la spina e recuperare le energie. E non c'è niente di meglio contro il logorio della vita moderna, rifugiarsi in una Spa. E quindi, rimettersi al mondo con trattamenti di ogni tipo, i massaggi, i bagni e i vapori. A Savelletri di Fasano, si trova Borgo Egnazia. Il borgo che rispecchia le tipiche atmosfere pugliesi, combina le più genuine tradizioni locali al lusso 5 stelle: le colazioni casalinghe preparate con amore dalle massaie, lo scenografico Golfo di San Domenico, dove se la giocano la vista mare tra ulivi millennari, le spiagge pugliesi e una Spa olistica ed innovativa che offre programmi che ti cambiano la vita. È la Vair Spa, la psico-Spa alchemica guidata dalla visionaria direttrice Patrizia Bortolin. Il cui motto è:" Rilassati. Ritrovati. Rinnovati. Il tempo è prezioso: usalo con saggezza". Con questo programma, non poteva non vincere il premio:" Most life- changing experience". Di fatto, l' esperienza in questa Spa, permette davvero di cambiare vita, grazie a sedute personalizzate in base alla necessità di chi le riceve. Il nome "Vair" è preso dal dialetto locale e significa " vero", e qui si può trovare il vero benessere, in un tempio dedito alla cura del corpo e dell' anima. Il trattamento più intenso è l' Avemmari', un viaggio esperenziale con Stefano Battaglia, terapista corporeo soprannominato lo "Sciamano " di Vair. Le manipolazioni possono essere quelle delicate e riequilibranti per l' intero sistema del metodo Ortho-Bionomy, quelle più profonde mirate alle articolazioni o che favoriscono la liberazione da emozioni bloccate nel corpo. Vair è un altro cammeo da aggiungere agli innumerevoli, buoni motivi, per fare almeno una volta nella vita, un giro in Puglia.

Le mele delle Dolomiti conservate nella miniera hi-tech

Le mele, il prezioso frutto simbolo del Trentino; verrà conservata nelle viscere della Terra, trecento metri sotto le radici che le hanno generate. In Val di Non le piante aprono le prime foglie, le " orecchie di topo", i filari infiniti che hanno coperto i prati e i campi delle " Langhe delle mele" si preparano ad offrire i loro frutti. Ma, fra 7 mesi, quando le mele verranno staccate dagli alberi in montagna, prima di finire sulla tavola, stagioneranno tra le alghe fossili, dove un tempo crescevano i coralli marini. Le celle della Golden affondano nel sottosuolo per 15 Km, occupando 80 ettari di Rio Maggiore. Le celle per la frutta occupano il posto di oltre 80mila metri cubi di Donia, la roccia che 200milioni di anni fa si trovava sul fondo dell' oceano. Per conservare il più ricco patrimonio frutticolo italiano si useranni delle grotte di carbonato doppio di calcio e magnesio. Questa svolta verde e sostenibile si deve agli scienziati delle Università di Trento e di Trondheim, in Norvegia: " Avevamo due emergenze", dice Michele Odorizzi, 55anni, presidente del consorzio che unisce 4mila contadini, "un cementificio non sapeva come usare i tunnel scavati sotto le Dolomiti, noi non avevamo più spazio per 400 mila tonnellate di mele all' anno. L' alta tecnologia ha permesso di trasformare il problema in soluzione". Il primo anno, per prova, nelle celle ipogee sono finite solo 120 tonnellate di frutti di seconda scelta. Il risultato dell' esperimento è stato straordinario. Abbattendo l' ossigeno nelle gallerie fino all' 1% e portando in pche ore la temperatura a 1 grado, ne si è bloccata la maturazione. Nelle profondità delle montagne, le mele smettono di respirare e rimangono naturalmente intatte per oltre 12 mesi dal momento in cui sono state colte. Ora qui si conserva la prima qualità. È un enorme risparmio energetico, economico e logistico, il taglio d' acqua, conservanti e territorio, sono senza precedenti. Tali da giustificare un investimento di 23 milioni di euro, pronto per raddoppiare per stivare fino a 60mila tonnellate di mele annue in una trentina di grotte hi-tech. I vantaggi sono anche paesaggistici. Non si amplieranno più i sedici magazzini già esistenti che con le loro montagne di cassoni nascondevano il panorama alpino. E il custodire sottoterra il prodotto si appresta a diventare anche un' attrazione turistica. Il labirinto minerario dove matura la frutta nel 2018 verrà trasformato nel primo parco a tema dedicato alle piante. I visitatori, con un casco, entreranno con un trenino elettrico e in un' ora faranno il percorso di un seme che diventa frutto,, dal campo al frigo naturale. Potranno ammirare le grotte delle mele mentre uno spettacolo di luci e laer racconterà il miracolo della natura. Miracoli che tra il Trentino e il Sud Tirolo ( producono circa il 75% delle me italiane) e solo la Val di Non ha un giro d' affari di 28 milioni di euro all' anno. Su 40 mila abitanti, 5 mila sono i produttori, 7 mila gli ettari coltivati e 28 milioni di alberi di questo frutto. Insomma la miniera hi- tech è un' idea epocale. Come afferma l' ingegnere Valentino Delpiar:" La scoperta eccezionale è stata trovare sotto la Dolomia un ambiente perfettamente asciutto, a 10 gradi costanti e con un lago di profondità 100 metri più in basso. Il gelo prodotto non si disperde, conservando le mele di stagione in stagione. Con i frutti custoditi in un' immensa cantina nella pietra, come una volta. Inoltre i 9 torrenti nonesi risultano inquinati da pesticidi, concimi chimici e fitofarmaci, la popolazione vive nell' incubo delle malattie favorite dai residui tossici diffusi nell' aria, nella terra e nell' acqua. Quindi quest' insperata opportunità di sfruttare il sottosuolo per conservare e mele in modo ecologico, spiana la strada ad una soluzione bio che è cruciale per il punto cui si è arrivati in Trentino. Per fare solo un esempio, si pensava di vietare la monocoltura e dare incentivi a chi avrà frutteti biologici. Le miniere delle mele, si stanno rivelando davvero tali, soprattutto perché salvaguarderanno anche tutta la restante natura che ricopre queste grotte.

martedì 28 marzo 2017

Una distesa di tulipani a Milano

Apre oggi a Cornaredo il più grande campo di tulipani d' Italia. A Cornaredo nella periferia del capoluogo lombardo ci sono 250 mila tulipani pronti per essere colti. L' annuncio è stato dato sulla pagina facebook di "Tulipani Italiani" sito scelto per questa impresa davvero particolare. Il tutto è stato curato e progettato da una coppia di olandesi che forse, avendo nostalgia di casa, hanno pensato bene di piantare il loro fiore simbolo dalle nostre parti. Edwin Koeman e la compagna Nitsuhe Walanios hanno creato il primo campo " U pick" ( tu raccogli) d' Italia. Aspettano i visitatori per essere colti, ben 183 diverse varietà di tulipani. Già illustrate ampiamente da i due creatori drl campo sulla loro pagina facebook. L' elevata attenzione da parte dei mezzi d' informazione, la richiesta del pubblico e l' alta interazione dei lettori su internet fa ben sperare sull' ottima riuscita del progetto. Ci sono stati mesi di spasmodica attesa documentata anche sui social. Per evitare folle troppo massicce e attese troppo lunghe, si può anche acquistare online i biglietti il cui prezzo è di 3 euro, equivalente del costo di due tulipani. Una volta entrati ( il campo è aperto tutti i giorni della settimana dalle 09.00 alle 19.30) si potranno cogliere anche altre varietà di fiori, al costo di 1.50 euro ciascuno. L' acqisto di biglietti online è consigliato durante la settimana mentre è obbligatorio durante il weekend. Il campo, precisamente è stato ubicato in via della Repubblica 113 a Cornaredo e resterà aperto solo per il periodo della fioritura che dura all' incirca un mesetto. Proprio per questo la data di chiusura del parco non è ancora certa e dipende anche da quanti tulipani saranno raccolti. Isomma, per chi volesse farsi un bagno nei colori e atmosfere olandesi, srnza andare troppo oltre, può fermarsi vicino Milano, almeno ritorna a casa ricchi di tulipani.

lunedì 27 marzo 2017

Meglio più magri velocemente o malati di cuore?

Oggi è sempre più dilagante la moda di eliminare dalla propria alimentazione i carboidrati per dimagrire più velocemente. In effetti, uno dei primi consigli che i dietologi danno è quasi sempre quello di diminuire la quantità di carboidrati. Il che significa consumare poca pasta, pane, pizza, focacce e alti derivati. Purtroppo però, troppe persone prendono troppo alla lettera questo consiglio o comunque seguono troppe improvvisate diete dimagranti e finiscono con l' evitare di mangiare completamente tali elementi. Invece, come ogni aspetto dell' alimentazione o della slute umana, ci vuole moderazione. Anche perché, per l' ennesima volta,è stato scientificamente dimostrato che eliminare drasticamente i carboidrati fa si perdere peso più velocemente, ma a lungo andare porta a problemi circolatori, cause di infarto ed ictus. Ad affermarlo sono stati i ricercatori del Beth Israel DeoConess Medical Center ( USA) che hanno effettuato uno studio sui topi basato sull' alimentazione. I dati sono stati considerati affidabili e confrontati con l' uomo, perché il metabolismo dei ratti è molto simile al nostro. In particolare, alcuni topi sono stati suddivisi in tre categorie. La prima riceveva una dieta ricca di carboidrati, la seconda povera quasi senza carboidrati, e il terzo gruppo, una più simile alla dieta Occidentale. Dopo 3 mesibdi osservazione, i ricercatori hanno notato che mentre i topi che mangiavano molti carboidrati ingrassavano, quelli che ne mangiavano poco o nulla dimagrivano molto velocemente, ma avevano un incremento pauroso di aterosclerosi. Questo perché una dieta povera di carboidrati altera la capacità di formare nuovi vasi sanguigni nei tessuti colpiti dal limitato afflusso di sangue, come quelli che a causa delle placche causano un ictus; e poi i carboidrati hanno un ruolo protettivo per la salute dei vasi sanguigni in quanto favoriscono la formazione delle cellule vascolari. Invece, mangiando solo proteine nei vasi sanguigni si continuano a formare ostacoli che aumentano di molto il rischio di aterosclerosi, finendo con causare ictus ed infarti. Il consiglio dei ricercatori dunque è di mantenere bilanciata la dieta, senza eliminare drasticamente pane e pasta, ma semplicemente riducendoli, e abbinando questa alimentazione all' esercizio fisico regolare. E poi, perché srguire diete tanto bislacche che ci vorrebbero imporre di rinunciare a uno degli alimenti più buoni e simbolo dell' Italia, come la pasta?

F.I.C.O : il lunapark del cibo

Aprirà ad Ottobre il Fico, Fabbrica Italiana Contadina che si propone l' ambizioso progetto di diventare un Expo permanente delle eccellenze dell' agroalimentare del Belpaese. L' idea partita da Oscar Farinetti già acclamato presidente di Eataly e sotto il patrocinato di Eataly World, società di gestione costituita da Coop Adriatica, Coop Reno e da Eataly stesso, si concretizzerà in un vero e proprio parco tematico del sapore, dove la protagonista indiscussa è l' enogastronomia italiana. La Fabbrica Italiana Contadina sorgerà in un' area di 80mila metri quadrati del CAAB di Bologna e si preannuncia già come una delle tappe imperdibili per il National Geographic Traveller , guida per i turisti davvero appassionati. La Fico Eataly World sarà una gigantesca struttura di riferimento dove trovare le eccellenze italiane, perdendosi tra ristoranti, assaggi e vendita di prodotti e anche attraverso laboratori didattici, artigianali, coltivazioni e allevamenti dimostrativi. In questo modo, bambini e ragazzi potranno conoscere le filiere alimentari dall' inizio alla fine, il prodotto si presenterà dalla nascita al momento in cui arriva nel piatto grazie a 44 laboratori, 10 aule e aree didattiche, 15 ristoranti tematici. L' obiettivo non è solo quello di valorizzare il prodotto italiano, ma accrescere la consapevolezza sul consumo, e illustrare i mestieri che costituiscono il mondo agroalimentare dalla prospettiva artigianale di piccole e medie imprese. La Fico si propone di fare educazione alimentare ma anche ambientale, poiché la qualità enogastronomica è imprescindibile dalla tutela del territorio; e guarda a tutti coloro che vogliono conoscere la peculiarità del cibo italiano e le sue origini, affinché il patrimonio italiano sia veramente conosciuto in tutto il mondo. È un progetto che nasce dalla collaborazione di pubblico e privato. Il maggiore azionista è il Comune di Bologna che ha messo a disposizione gli spazi del CAAB ( Centro Agroalimentare di Bologna), rappresentato da Andrea Sagre'  e l' amministratrice delegata di Fico- Eataly Tiziana Primori. Qui troveranno però spazio anche operatori selezionati dalla Eataly World tra cui " grandi, piccole, medie aziende; marchi affermati e piccolissimi artigiani; start-up di giovani e produttori secolari di tutta Italia. Con un tratto comune: l' amore per l' eccellenza". La Fico nata sotto la buona stella dell' affermato marchio Eataly World, conosciuto in tutto il mondo, ha tutte le carte in regola per diventare un lunapark del sapore, dove ci si divertirà gustando ed imparando la cultura alimentare che ha reso l' Italia famosa a livello planetario.

domenica 26 marzo 2017

Il cervello cambia quando impariamo


  • Uno studio condotto da un team multidisciplinare dell' Istituto italiano di Tecnologia ( Lit) ha descritto in che modo si modificano le sinapsi del cervello durante l' apprendimento. Per la prima volta, è stata mostrata la struttura interna delle sinapsi, punti di contatto tra due cellule nervose, su scala dimensionale dell'ordine del miliardesimo di metro. L' importante studio è stato pubblicato sul Journal of Neuroscience. I ricercatori si sono avvalsi di tecniche di microscopia ottica a super risoluzione per osservare in che modo le conessioni nervose crescono e si modificano nel momento in cui "impariamo" qualcosa, ricevendo stimoli sensoriali dal mondo esterno: questo processo produce un aumento delle dimensioni delle sinapsi, ma anche un cambiamento della loro struttura interna a livello nanometrico. Inoltre, per la prima volta, si è osservato che nell' apprendimento le sinapsi vanno incontro a un frazionamento in sottodomini: una delocalizzazione che conferisce più stabilità strutturale e funzionale alle sinapsi, favorendo il processo di apprendimento e di memorizzazione. Il responsabile della ricerca, il neuroscienziato Andrea Barberis, usa un parallelismo per spiegare l' importanza della scoperta:" La sinapsi del cervello è stata considerata per lungo tempo un' entità invisibile, così come l' atomo è stato creduto essere l' unità fondamentale della materia: grazie al lavoro di squadra siamo riusciti a dimostrare che non è così". I neuroscienziati si sono avvalsi della collaborazione di elaborazioni di immagini guidati da Alessio Del Bue e un team di nanofisici guidati da Francesca Cella:" Questo risultato è stato raggiunto anche grazie alle nostre competenze, dei colleghi nel campo della microscopia ottica avanzata e della super risoluzione, ma senza le competenze dei colleghi nel campo delle neuroscienze e dell' elaborazione d' immagini non saremmo mai arrivati a questo traguardo". La scoperta, che consente di comprendere meglio la caratteristica di plasticità del nostro cervello, apre potenziali nuove strade allo studio e al trattamento di malattie fortemente legate alla plasticità cerebrale, come l' epilessia o l' autismo. Anche questo ultimo studio mostra, come ad esempio, l' organismo o la collettività funzionano meglio quando si lavora in gruppo.

sabato 25 marzo 2017

Brutti eppur piacciono

Brutti, ma brutti, ma talmente brutti da piacere. Sembra strano, eppure tra gli animali, come del resto in tutta la natura, esistono degli esemplari oggettivamente brutti che piacciono. Tra gli esemplari simbolo della categoria " brutti che piacciono" ci sono bradipi dall' aria sonnecchiante, i pesci blob, aye- aye, i ragni saltellanti e perfino la rana pescatrice, per qualcuno, essi sono carini. " Carinamente brutti" ma piacciono. Il meccanismo psicologico che si innesca, è lo stesso per i quali piacciono i tradizionali coniglietti o i cuccioli più carini: occhi grandi, testa grossa e corpi morbidi, caratteristiche legate al mondo dell' infanzia che scatenano negli umani adulti l' istinto di proteggere ed accudire. Caratteristiche denominate " segnali infantili", tempo addietro, dall' etologo austriaco Konrad Lorenz. I tratti infantili di questi animali ci fanno pensare che abbiano " bisogno della nostra compagnia o delle attenzioni, il che provoca quell' ondata di emotività che è la risposta al carino". In Giappone, " il graziosamente brutto" ha un nome: è Kimo-Kawaii, traducibile in linea di massima con " carino in modo inquietante", sottolinea Hiroshi Nittono, direttore del Cognitive Psychophysiology Laboratory alla Hiroshima University. I nipponici, per esempio, amano così tanto l' isopode gigante, simile ad uno scarafaggio, da averne fatto un peluche; che vende tantissimo. E vende ugualmente tanto, un libro fotografico che include tutte le specie d' animali abbastanza " mostruose" come: suricati, pesci rossi con gli occhi rossi, telescopici e tunicati come la clavelina moluccensis. Secondo il professor Nittono, il concetto alla base del Kimo- Kawaii è che nonostante un animale di primo acchito possa sembrare sgradevole, chi lo vede, " alla fine lo troverà interessante, vorrà avvicinarlo e saperne di più". Inoltre egli, ha anche scoperto che grazie alla nostra ossessione per i cuccioli carini si acutizza l' attenzione ai dettagli. In un recente studio, Nittono ha osservato che le abilità motorie fini di alcuni studenti universitari, che giocavano al gioco per bambini Operation, miglioravano dopo aver visto immagini di cagnolini e gattini. Invece, non c' era nessuna differenza nella performance, dopo aver guardato foto di cani e gatti adulti. Un' altra psicologa, Oriana Aragan, della Clemson University, il graziosamente brutto ricorda l' estetica del " è così brutto da essere bello" , sfruttato nei film horror e in altri ambiti della cultura pop. Cioè, trovare interessante ciò che la maggior parte delle persone additerebbe come un animale orrido è " un modo giocoso" di approcciare qualcosa di diverso dal solito. In accordo anche il professor Nittono, che aggiunge che chi guarda un animale brutto potrebbe provare una sensazione di " bizzarra carineria" , che non attiva i nostri istinti di protezione, ma provoca un senso di gioia e leggerezza,  lo si trova semplicemente divertente. In effetti, capita così anche con le persone, animali più evoluti. Quante volte è capitato ci piaccia qualcuno non obiettivamente perfetto, e quando non riusciamo a dare una spiegazione razionale a noi stessi, o agli amici diciamo è un tipo....è simpatico.

Olio di palma sostenibile

Un tempo erano gi zuccheri bianchi a far male,poi ci dissero di non mangiare carni rosse ed insaccati( sacrilegio!), poi toccò ai derivati del latte vaccino, troppo pericolosi. Ora è cominciata la guerra contro l' olio di palma, a quanto pare nocivo. Almeno così emergerebbe da uno studio dell' Efsa, autorità europea per la sicurezza alimentare, secondo cui a temperature elevate può sviluppare sostanze tossiche. Così da Settembre ha preso piede un coro d' accuse contro questo grasso vegetale che si ottiene dalla spremitura dei frutti di palma che, secondi i detrattori, contibuisce all' obesità, perché viene impiegato per la produzione di merendine e altri prodotti da forno consumati dai bambini, e di conseguenza molti produttori italiani hanno cominciato ad inserire nei loro messaggi pubblicitari la dicitura " senza olio di palma". Però, circa questa criminalizzazione, più che affermazioni certe si tratta di false credenze ( senza controlli scientifici effettivi) veicolate dai media e social network che ci bombardano sui temi più ansiogeni come corpo, salute e cibo, nascondendo così anche l' aspetto forse più spinoso, cioè quello economico. Invece ad opporsi a questa campagna denigratoria contro questo grasso tropicale è l' azienda Ferrero. Il famoso gruppo di Alba, noto per la crema di nocciole spalmabile Nutella, nonché ormai terzo gruppo dolciario mondiale, celebra i 70anni di attività con uno spot in cui spiega la scelta di usare l' olio di palma. " Siamo in grado di produrre i nostri prodotti utilizzando l' olio di palma perché dal punto di vista della sostenibilità ambientale il nostro olio è migliore di quelli utilizzati dai concorrenti. È un olio sicuro oltre che sostenibile. Ferrero si approvvigiona solo di olio di palma 100 per cento sostenibile, è di qualità e noi verifichiamo tutta la filiera". Così ha sottolineato il presidente del gruppo, Alessandro D' Este, nel corso di un convegno a cui ha preso parte anche il viceministro dell' agricoltura Andrea Olivero, che ha attaccato duramente la campagna contro l' olio di palma. Quindi, quest' olio usato nella produzione industriale può essere una scelta responsabile e sostenibile. La Ferrero ha anche adottato una sprta di decalogo per l' olio di palma sostenibile, tra i cui punti emerge la completa tracciabilità, come il fatto che i fornitori non disboschino foreste e proteggano le specie a rischio di estinzione, rispettino i diritti umani e riconoscano i diritti dei lavoratori. " Noi tlriteniamo l' olio di palma un prodotto fondamentale per la qualità di quello che produciamo e conferisce al prodotto stabilità nel tempo ed è un potente antiossidante". Inoltre, è un grasso stabile, ricco di vitamina A, il suo principale componente, l' acido palmitico, è un grasso saturo ben rappresentato anche nel latte materno. È sbagliato prendere un singolo componente alimentare di una qualsiasi dieta e metterlo sotto accusa. Purtroppo, una comunicazione non sempre corretta e trasparente disorienta e spaventa il consumatore, mentre forse sarebbe più opportuno opporre alla cultura del parlare ad effetto, raccontare davvero cosa sia e cosa ci sia all' interno di un prodotto.

venerdì 24 marzo 2017

Finte suore fanno bagarinaggio per la visita del Papa

Fino a dove può arrivare la " fantasia" per fare soldi facili e in modo non lecito? Beh.. a Carpi è arrivato davvero lontano. Due donne si sono travestite da suore e hanno venduto dei biglietti per l' imminente visita del Papa, truffando così i fedeli che hanno incrociato sul loro cammino. Le diaboliche truffatrici si sono vestite di bianco e portavano in braccio una statua della Vergine, di tanto in tanto, bussavano alla porta delle abitazioni per chiedere offerte in denaro o vendere fantomatici biglietti per eventi religiosi, tra cui la visita del Pontefice prevista lì per il prossimo 2 Aprile. Come nemmeno, il migliore sceneggiatore dei film di Totò, le finte suore, suonavano i campanelli e mettevano in scena il loro teatrino. Un'abitante della zona, Elisabetta Posillico racconta alla Gazzetta di Modena:"Hanno molto insistito perché le facessi salire ed entrare nell'appartamento. Dicevano di dovermi lasciare un invito riguardo un evento religioso. Le ho mandate via senza approfondire ma, averlo saputo, avrei avvertito chi di dovere". Un' altra cittadina della zona, invece, allertata da suo figlio ha chiamato la Polizia Municipale, che è subito accorsa con una pattuglia. La signora tempestivamente ha anche telefonato alla Diocesi, segnalando la presenza delle due suore:" Mi è stato risposto che escludevano categoricamente si trattasse di religiose". E, infatti, ci si trovava di fronte ad un altro caso di truffa, di tentativi illeciti. La Diocesi di Carpi ha tenuto a precisare di "non aver autorizzato alcuna persona, né laico, né sacerdote, né religioso o religiosa, a chiedere denaro con visita a domicilio in vista degli eventi". Infine, sempre la Diocesi di Carpi ha invitato i fedeli a segnalare eventuali nuovi episodi di questo tipo alle forze dell'ordine. Ho sempre avuto il sospetto che Papa Francesco fosse considerato come un mito, una sorta di rock star capace di smuovere masse e riempire stadi; ora che queste finte suore hanno fatto pure bagarinaggio, ne ho quasi la conferma.

Vivere impartendo lezioni di fisica su youtube

Questa è la storia di Dianna Cowern ventisettenne americana che impartisce lezioni di fisica su youtube. Con i suoi 600.000 iscritti sl suo Canale, Physical Girl, smentisce tutti quelli che pensano che la fisica sia noiosa e i fisici considerati come dei nerds socialmente imbranati. Dianna ha studiato fisica sl Mit e ad Harvard, ma parla della scienza con quel linguaggio divertente e veloce che piace ai social. I suoi video sono fantasiosi e scientificamente impeccabili, tanto che è stata chiamata a illustrare il suo approccio alla comunicazione della fisica nel meeting annuale dell' American Physical Society e si è meritata un' intervista su Science. La giovane ha sempre avuto la passione per questa materia. Fin da quando, cresciuta in una fattoria delle Hawaii, guidava trattori e praticava surf ed immersioni. Poi già dal liceo, ha saputo trasformare il suo hobby in un lavoro e oggi vive tranquillamente dei proventi dei suoi video in cui spiega fenomeni fisici più disparati. " Tutto è fisical. Le equazioni possono intimidire, e qualcuno può essere rimasto segnato dalle esperienze scolastiche. Ma pensateci un attimo: perché le stelle brillano? Di cosa siamo fatti? Come fanno le meduse ad essere fluorescenti? Perché l' acqua sembra blu? La fisica è cool perché risponde alle domande, e anche perché mi ha dato un lavoro", asserisce spiritosa Dianna. E in effetti, ha ben di che sorridere. I suoi video sono stati notati dal Public Broad Casting Service, che ora copre i costi di produzione; ne produce 32 l' anno e Dianna ha alle sue dipendenze ben 5 persone che lavorano come writer, stagista, editor, disegnatore e fact- checker. Il punto di svolta è arrivato quando un video della ragazza vinse una competizione internazionale legata al quesito " cos'è il colore?". Per rispondere Dianna ha interpretato in prima persona, i panni della lunghezza d' onda, del segnale nervoso, della percezione, rimbalzando sulle superfici colorate, facendosi assorbire sa un occhio, viaggiando nel cervello con le antenne in testa. Anche negli altri video, Dianna è molto ironica, non si prende troppo sul serio e per amore della della fisica, fa tante facce buffe, a dispetto della sua in realtà, bellezza lampante. Riesce a fornire sempre spunti didattici anche agli insegnanti, a divertire gli studenti e a dar risalto al ruolo della donna nella scienza. È un po' il corrispettivo in gonnella del nostro divulgatore Piero Angela. In Gran Bretagna il più famoso è Brian Cox, mentre in America, il più conosciuto è sempre un maschio Neil DeGrasse Tyson; ed è proprio ispirandosi a lui, che Dianna ha capito cosa voleva fare. " Il rapporto tra i sessi sta cambiando anche nella comunicazione della scienza, oltre che nella scienza stessa, anche se a passo di lumaca. Man mano che aumentano i modelli femminili di riferimento, il cambiamento dovrebbe accelerare". Afferma. Qualche anno fa si scoprì che uno dei blogger scentifici più seguiti era una ragazza eppure tutti avevano dato per scontato che dietro al nome scelto, in italiano suona tipo: Amo dannatamente la scienza, ci fosse un ragazzo. Persino nella serie tv cult tre secchioni," The bing bang theory", i fisici sono maschi mentre la più cervellona delle ragazze si dedica alle neuroscienze, considerata una scienza più soft. E invece, Dianna è riuscita a far ricredere un po' tutti sull' interesse che può suscitare la fisica e sul ruolo non solo in questo campo, sempre più importante che le donne hanno.

giovedì 23 marzo 2017

" Curiamoli col sorriso" la terapia di una città per i malati di Alzheimer

Ad Abbiategrasso è un' intera città a prendersi cura dei malati di Alzheimer. Qui volontari, vigili e commercianti frequentano corsi per far stare meglio i pazienti. Da anni questa città di 32mila abitanti poco lontana da Milano si è impegnata per questo tipo di malattia e ora è un modello di Demential Friendly Community, cioè un posto dove tutti i cittadini sono coinvolti e imparano a rapportarsi alla persona malata per farla stare bene nella sua comunità. La persona affetta da Alzheimer non sa più come tornare a casa. Non ricorda il proprio nome e cammina senza sapere dove andare. È anziana e spaesata. Spiega la dottoressa Francesca Arosio, psicoterapeuta della Federazione Alzheimer Italia ai sei vigili del Comune di Abbiategrasso:" Voi dovete cercare di catturare la sia attenzione. La divisa che indossate vi aiuterà perché è rassicurante, però dovete togliervi il cappello, il campo visivo di in anziano è ridotto, il cappello è un elemento di disturbo. Abbassatevi al suo livello, cercate il contatto oculare. Avvisatelo, prima di mettergli una mano sulla spalla, o rischiate di spaventarlo ancora di più. E sorridete, perché un malato di demenza perde tutto ma non il sorriso, un segno che capisce benissimo". Appunto, il resto scivola via, e chi ha un parente malato di questa patologia lo sa bene. Per mantenere quel sorriso, però, c'è da lavorare tanto. Da studiare, da ricercare, e impegnarsi in corsi di formazione, incontri pubblici e screening. Il Comune milanese è volenteroso. Il progetto ambizioso, partì in Inghilterra, dove città di medie dimensioni lavorarono insieme per raggiungere l' obiettivo di formare 3milioni di persone entro il 2020. Abbiategrasso è stata la pionera in questo progetto, ma altre città italiane hanno chiesto di aderire al protocollo. Il problema dell' Alzheimer in effetti è enorme ed è giusto che non se ne faccia carico solo la famiglia di provenienza del malato. Questo potrebbe essere un' ottima iniziativa per aiutare e far star meglio anche i familiari e persone vicine al paziente, che troppo spesso vengono lasciate sole dallo Stato e da un sistema sanitario che li abbandona a se stessi, vittime di tutti quegli strascichi di malattie crudeli. L' Alzheimer è la più importante ma ce ne sono anche altre. In questo progetto ci vuole rispetto e anche entusiasmo. Progetto che partì nel 2009 facendo uno screening su 1321 residenti nati tra il 1935 e il 1939. Coinvolse il Comune, la Fondazione di ricerca Golci Cenci, l' ASP Golgi Redaelli, l' Associazione italiana di Psicogeriatria, l' ASST Ovest milanese. Ad Abbiategrasso tutti si impegnano dal fornaio, al vigile, dal dottore all' operatore ecologico, per acquisire le nozioni di base su come rapportarsi al malato, ma la cosa forse più importante è che quindi tutti in quella comunità si fanno carico del paziente e non fanno cadere i familiari in quella solitudine sociale che a volte, chi ha un malato grave in casa, deve ulteriormente affrontare.

mercoledì 22 marzo 2017

With me l' app che trasforma il defunto amato in avatar

L'applicazione With me trasforma le persone scomparse in avatar grazie alla tecnologia 3D e all' intelligenza artificiale. La curiosa idea è partita dall' azienda sudcoreana Elrois con l' obiettivo di aiutare le persone a superare il dolore per la perdita di un caro amato, però può trovare applicazioni anche in altri ambiti. La portavoce di Elrois Eunjin Lim spiega che " può essere utile anche alle persone che soffrono di depressione o di ansia, per gli anziani o i disabili. Pensiamo che gli avatar saranno la nuova strada, per risanare le ferite del cuore e per l' assistenza sanitaria". Lo scenario al quanto strano che si apre, è quello di far rivivere il defunto attraverso lo smartphone. Permettendo di vivere ancora momenti di felicità con chi non c'è più. Con l' avatar si potrà chiacchierare, fare selfie o giocare: riconosce movimenti ed emozioni ed è in grado di adattare le espressioni facciali per ottenere l' effetto più realistico possibile. Se il suo partner reale sorride, l' avatar risponde sorridendo, se gli dà un bacio, allora l' avatar porge la guancia. L' alta tecnologia gli permette di percepire i cambiamenti fisici o emotivi, regolandosi di conseguenza. Quando gli utenti avviano per la prima volta l' applicazione devono inserire una serie fi informazioni personali che l' avatar poi si ricorderà. Se da quel momento c'è stato un qualsiasi cambiamento, ad esempio, l' avatar lo farà notare con espressioni come : " sembri più giovane oggi, qual è il tuo segreto?". Lo strumento anche se funzionante, è ancora da completare. Lo scoglio più grande da superare è la scansine della persona in 3D. Al momento, per trasformare un individuo in un avatar bisogna passare per una cabina fotografica 3D, dove tra i 72 o i 112 obiettivi immortalano ogni parte del corpo per poi assemblare l' immagine su un pc. Nel futuro però si punta a rendere la procedura molto più semplice e veloce incorporando una fotocamera-scanner direttamente negli smartphone. Insieme all' applicazione, la società sta sviluppando un grande archivio-negozio, l' Avatar Cloud Service, che ospiterà tutti gli avatar prodotti e da cui sarà possibile comprare accessori. " Si chiamerà Vam, Vivid Avatar World, e lo lanceremo alla fine dell' anno" aggiunge la Lim. " All' interno verranno caricati anche gli avatar delle celebrità, vestiti e oggetti utili per migliorare l' esperienza di vita con l' avatar. A breve inizieremo a contattare gli agenti delle star". L' applicazione With me è stata presentata all' edizione 2017 del World Mobile di Barcellona e ha stupito tutti. C' è chi la vede come un' opportunità e chi già riflette sulle implicazioni nella sfera della privacy. L' azienda continua per il suo corso, quest' oggi è un' estensione della logica di ciò che facciamo quando scattiamo una foto o registriamo video. " La gente vuole lasciare i loro ricordi affinché possono essere visti per sempre" la portavoce pone così fine alla questione. A prescindere da quando sia originale quest' idea, lo scenario che si va delineando, è al quanto inquietante. Quando una persona cara non c'è più, l' unico modo e posto dove può rivivere è quello dell' intimità dei propri ricordi. Perché solo lì, e in quel modo, si possono ricordare le sensazioni e le emozioni che si sono provate con quella persona.

Il " tesoro perduto" delle lettere di Garibaldi,Mazzini, Mussolini

Migliaia di testimonianze ( missive, stampe, foto e cimeli) del Risorgimento e post- Risorgimento italiano che in questi giorni gli studiosi della Scuola Normale di Pisa stanno riscoprendo, analizzando e catalogando. Cinquanta metri lineari di carte, dimenticate per anni nei locali di una ditta di traslochi della provincia di Pisa. Lettere e documenti inediti firmati da Garibaldi, Mazzini, Ricasoli, Guerrazzi, ma anche da Mussolini, Croce, Salvemini, Filippo Turati, Antonio Labriola. Un vero e proprio tesoro " perduto" e finalmente ritrovato di una bella porzione della nostra memoria storica. Questo patrimonio culturale era " custodito" in una Sala del Palazzo della Canonica, in Piazza dei Cavalieri a Pisa, vicinissimo alla sede storica della Normale. Gli archivi della Domus Mazziniana stanno restituendo un tesoro sepolto, che fa ulteriore luce su quei lontani vissuti. Inoltre, tutti questi documenti inediti, grazie ad un accordo tra Normale, Mibact e Sovrintendenza archivistica della Toscana, diventeranno completamente fruibili agli studiosi e al pubblico. Una delle lettere più commoventi che sono risorte alla luce, è quella di Maria Drago, la madre di Giuseppe Mazzini, nella quale l'amore filiale si confonde e mescola con l' amore per la Patria. Maria teme per la vita figlio, avendo il sentore che qualcosa di brutto lo stia per colpire, eppure, lo incita a " perseverare nell' agitazione repubblicana". Straordinaria, poi, l' epistola nella quale Giuseppe Garibaldi il 3 Luglio 1867, chiede all' amico Giuseppe Dolfi ( fornaio ed intellettuale fiorentino) l' ordine di alcune camice rosse " Dimandate alle signore italiane incaricandole di inviarle a voi. Ditemi se non avete difficoltà a riceverle". Proprio quelle camice rosse divenute poi la divisa delle truppe garibaldine, che già da allora stavano progettando nuove imprese nello Stato Pontificio, preparatorie alla Breccia di Porta Pia del 20 Settembre 1870. Come spiega Daniele Menozzi, docente di storia contemporanea alla Normale e presidente del centro archivistico:" Sono carte fondamentali per comprendere ancora meglio il periodo risorgimentale e post- risorgimentale che si allunga fino all' avvento del Fascismo. Ci troviamo di fronte a migliaia di documenti che stiamo catalogando e mettendo in ordine, questi documenti sono una continua sorpresa. Particolare anche la lettera che un giovane e squattrinato Benito Mussolini nel 1904 invia da Losanna ad Arcangelo Ghisleri, professore e giornalista mazziniano convinto e fondatore di " Cuore di Critica" , giornale che poi lascerà al socialista Filippo Turati. Mussolini gli scrive preoccupato in cerca di un lavoro come traduttore di tedesco. Ghisleri aiuterà Mussolini che si sdebitera' col professore non perseguitandolo. Tutto questo materiale e le incredibili storie e spaccati di realtà che si porta dietro sarà consultabile anche in un archivio digitalizzato e il grande database potrà essere consultato via Internet da tutti. Un mezzo moderno come Internet ci permette di rileggere e spulciare le antiche epistole, che un tempo potevano anche andar perdute o giacere impolverate.

martedì 21 marzo 2017

" Chiesa deve uscire da se stessa" il discorso di Bergoglio che convinse i cardinali ad eleggerlo

Il cardinale Ortega ha reso pubblico il discorso scritto dal futuro Papa Francesco alla congregazione generale, alla vigilia del Conclave che poi lo elesse. Il cardinale cubano ha chiesto a Francesco una copia del testo originale ricevendo anche il nullaosta per la pubblicazione. Il discorso fu fatto 4 anni fa, il 9 Marzo 2013 per la congregazione generale, queste parole semplici e dirette ( come è lo stile di Francesco) fecero crescere il consenso intorno a lui, fino a decretarne la preferenza sugli altri. Gli appunti diramati in questi giorni destano stupore, soprattutto il 4° punto " il sismografo" dove Bergoglio sostiene che il futuro Papa deve essere un uomo che, attraverso la contemplazione di Gesù e l' adorazione di Gesù, aiuti la Chiesa " ad uscire da se stessa verso le periferie esistenziali, che aiuti ad essere la madre feconda che vive della dolce e confortante gioia dell' evangelizzare". Quindi un invito ad andare incontro agli altri, a " fare il primo passo" per andare a cercare chi ja bisogno d' aiuto. In quegli appunti, Francesco spiega cosa significa evangelizzare. Implica " zelo apostolico" e presuppone nella Chiesa la " paressia" di uscire da se stesso:" per andare verso le periferie, non solo quelle geografiche, ma anche quelle esistenziali: quelle del mistero del peccato, del dolore, dell' ingiustizia, quelle dell' ignoranza e dell' assenza di fede, quelle del pensiero, quelle di ogni forma di miseria". Inoltre, Bergoglio addita come i mali che affliggono la Chiesa quello dell' autoreferenzialità e quello del " narcisismo teologico". Il Papa ricorre ad un passo dell' Apocalisse, dove è scritto che Gesù sta sulla soglia e chiama. Il testo si riferisce al fatto che " Lui sta fuori dalla porta e bussa per entrare..." .Però a volte " penso che Gesù bussi da dentro, perché lo lasciamo uscire. La Chiesa autoreferenziale pretende di tenere Gesù Cristo dentro di sé e non lo lascia uscire". E ancora:" La Chiesa quando è autoreferenziale, senza rendersene conto, crede di avere luce propria; smette di essere il mysterium lunae  e da luogo a quel male così grave che è la mondanità spirituale ( il male peggiore in cui può incorrere la Chiesa, quel vivere per darsi gloria gli uni con gli altri). Semplificando, ci sono due immagini di Chiesa: la Chiesa evangelizzatrice che esce da se stessa; quella del Dei Verbum religiosa audiens et fidenter proclamam. La Chiesa che religiosamente ascolta e fedelmente proclama la Parola di Dio; e la Chiesa mondana che vive in sé, da sé, per sé. Questo deve illuminare i possobili cambiamenti e riforme da realizzare per la salvezza delle anime". Insomma, in quelle poche righe scritte da Bergoglio c'è tutta la forza e il messaggio dirompente che lo ha fatto eleggere e ce lo ha fatto amare. Più che un discorso, un vero ed apprezzato esempio, di come lui e, di come intende la fede, e di cone dovrebbe essere la religione. In effetti, come solo i grandi sanno fare, con la semplicità ha edificato la nostra Chiesa.

Da Napoli alla Luna, lo scudo anti- radiazioni di 3 studenti campani

Nel liceo scientifico Villari di Napoli c'è un rilevatore di raggi cosmici. L' ha costruito e piazzato lì, Mattia Barbarossa, un promettente studente di quell' istituto di appena 16 anni. Con l' aiuto e collaborazione di due colleghi poco più grandi, si è aggiudicato l' opportunità di far volarw fin sulla Luna il proprio esperimento scientifico. A Dicembre partirà infatti per lo spazio la sonda indiana con il suo scudo anti-radiazioni. Mattia, Altea Nemolata e Dario Pisanti, 56 anni in 3, sono stati scelti da TeamIndus, la compagnia spaziale indiana che partecipa al Contest Google Lunar Xprize, sono loro ad aver vintola selezione Up2 Moon, dedicato agli under 25 tra 3000 candidature. I più giovani erano loro:" Gli altri erano tutti laureati, avevamo a che fare con ingegneri e biologi". Il nome che hanno scelto per la squadra è Space4Life e la dice lunga sul loro obiettivo: fornire la tecnologia che manca all' uomo per colonizzare lo Spazio fino a Marte. Hanno inventato un prototipo di scudo contro i raggi cosmici che utilizza i batteri "estremofili" ( resistono a condizioni estreme) per assorbire le radiazioni e proteggere gli astronauti. Mattia e Dario( 22anni, il più vecchio del gruppo, laureando in ingegneria aerospaziale alla Federico II), si sono conosciuti circa un anno fa, alla Nasa Spaceapp Challenge di Napoli. Ma " la lampadina si è accesa a me" rivendica Mattia. "Per l' idea dei cianobatteri per assorbire le radiazioni. Dario invece ha dato corpo al progetto". Grande come una lattina deve pesare appena 250 grammi, una sfida nella sfida. I due hanno lavorato al progetto anche 19ore al giorno, pure durante le vacanze estive. poi si è aggiunta Altea, ragazza di Caserta, iscritta al 5° anno dell'Istituto Tecnico Giordani. Lei, 19enne è la  "biologa" del terzetto. E aggiunge : " lavoravamo fino a notte fonda via SKype, e per me non è stato semplice perché i professori ci hanno messo sotto pressione per la maturità". Il disegno del progetto e la stampa 3D sono serviti per il primo test all' Università di Napoli. Poi il viaggio in India alla TeamIndus come selezionati e il successivo ritorno in patria da vincitori. Un' esperienza unica! " Avvertivi che qualcosa era pronto per andare nello Spazio e stava nascendo lì", dice Dario. "Ovunque c' erano statuette di Star Wars e ogni team aveva un Obi Wan a cui fare riferimento". In realtà era soprattutto un ambiente proiettato al futuro. "Eravamo tutti giovani, con tante idee innovative e il nostro sarà il primo esperimento europeo ma soprattutto italiano ad arrivare sulla Luna, avremo il nostro nome lassù". Nei mesi che verranno, i nostri ragazzi dovranno lavorare sodo per mettere a punto il loro dispositivo. Fino all' arrivo del definitivo lancio in Dicembre. Una volta arrivato sulla superficie lunare, mentre il rover indiano esplorera' l' ambiente per aggiudicarsi i 30 milioni mesdi in palio dalla Google, i cianobatteri dello scudo " bios", si metteranno a lavoro. La giuria internazionale è rimasta impressionata dal loro progetto: " è un' idea unica, sia per l' utilità nei futuri viaggi dell' uomo belle spazio che per l' approfondimento con cui è stata progettata, hanno considerato ogni aspetto e ogni possibile imprevisto". Davvero una bella sodfisfazione per il nostro Paese e per questi 3 giovani che ci rappresentano; e proprio come afferma la " femminuccia": " speriamo che il nostro successo mostri a tutti i giovani che con l' impegno si possono ottenere grandi risultati".

lunedì 20 marzo 2017

Generazione liquida

Il primo a coniare il termine fu il sociologo e filosofo polacco Zygmut Bauman che, nei suoi ultimi lavori spiegò la postmodernita' usando la metafora di modernità liquida. Egli sostiene che l' incertezza che attanaglia la società moderna deriva dalla trasformazione dei suoi protagonisti da produttori a consumatori. Lego' tra loro i concetti di consumismo, la creazione di rifiuti umani, la globalizzazione e l' industria della paura che confluiscono allo smantellamento delle sicurezze che portano ad una " vita liquida" sempre più frenetica e costretta ad adeguarsi alle attitudini, ritmi e voleri della società. Tale termine è stato ripreso e ben si presta a definire quella categoria di persone, i giovani del terzo millennio, che loro malgrado si trovano a dover esperire sulla propria pelle, la precarietà esistenziale. Con generazione liquida s' intende la generazione di giovani di quest' epoca. Giovani, eredi di un sistema economico fallimentare, di un pianeta malconcio, di una società corrotta, di una politica anacronistica che non tiene conto dei diritti della persona e per questo, subentrano sentimenti di sfiducia, d' incertezza ed una percezione minacciosa del futuro. Da sempre i giovani hanno rappresentato la rinascita, e non solo metaforicamente, il futuro;ma oggi non viene dato loro la possibilità di costruirlo. Essere giovani di questi tempi, significa essere perennemente in bilico. In primis, oscillare tra la voglia di restare e la necessità di partire per l' estero. La generazione liquida è fatta di acrobati alle prime armi che sperimentano la difficile arte di stare sospesi, costretti a confrontarsi quotidianamente con la vertigine del vuoto, con le oscillazioni impreviste del filo sottile della vita che ondeggia ad ogni passo, con gli imprevisti colpi di vento che rischiano in ogni momento di farli cadere, e con l' ansia di poter mettere in qualsiasi momento un piede in fallo. A volte, quando non si è trovato il proprio " centro di gravità permanente", è tutta la vita ad essere in sospeso. Come nell' attesa indefinita di una risposta che non arriva, di un lavoro che non si trova, di una relazione affettiva appagante che colmi un mai sopito bisogno d' amore, di una stabilità esistenziale, prima ancora che economica e professionale, che appare sempre più come un' utopia irraggiungibile. E anche per chi è riuscito a trovare la sua strada, ed è riuscito a crearsi un sistema per mantenersi in equilibrio, i vuoti d' aria e le cadute sono sempre in agguato. Per questo, proprio come gli acrobati, le nuove generazioni hanno imparato dai passi falsi e si guardano bene dalle possibili cadute. La generazione liquida sa anche reagire, si rimbocca le maniche. I giovani stanno imparando a non lasciarsi sopraffare dalla paura del vuoto e ad andare avanti per la propria strafa, un passo dopo l' altro, senza farsi disorientare da quel senso di smarrimento che a volte subentra quando non si riesce a vedere con chiarezza la meta verso cui si cammina. Imparando ad essere perseveranti, a non lasciarsi scoraggiare da una caduta o dal senso di fallimento e frustrazione che inevitabilmente ne consegue; accettando la sfida di ricominciare da zero e rimettersi continuamente in gioco. I giovani della generazione liquida hanno imparato a proprie spese, che per mantenersi in equilibrio, bisogna muoversi; bilanciando azioni e movimenti intorno ad un baricentro che non deve mai essere perso di vista, verso la realizzazione dei propri sogni.

Giornata Internazionale della felicità


E se qualcuno ci dovesse chiedere se siamo  felici? Beh..." mica tanto!" Questa è la risposta che un italiano medio potrebbe dare o almeno è quanto afferma la classifica mondiale del World Happiness Report 2024.

 Tra i paesi più felici, l' Italia si piazza al 41esimo posto e nella giornata della felicità che tra l' alro precede l' ingresso ufficiale della primavera, forse, forse, l' aria che ci circonda non è poi così allegra. 

Decisamente si sta meglio in Norvegia, il paese più felice del mondo che quest' anno scalza dal trono la Danimarca. Nel quadro del programma mondiale lanciato dalle Nazioni Unite e dalla Social Foundation of World Happiness, la top ten vede, dopo Norvegia e Danimarca, altri 5 paesi europei: l' Islanda, la Svizzera, la Finlandia, i Paesi Bassi e la Svezia. Fra le prime 10 si piazzano anche: il Canada (7), la Nuova Zelanda (8) e l' Australia (9). Gli Stati Uniti si piazzani al 14esimo posto, davanti alla Germania (16), al Regno Unnito (19) e alla Francia (31). 
L' Italia che comunque negli ultimi anni e' riuscita a risalire di diverse posizioni( nel 2017 era al 48esimo), si ferma al 41esimo posto, preceduta dall' Uzebekistan e seguita dalla Russia, dal Belize e dal Giappone.

 La coda della classifica è formata quasi unicamente dai paesi dell' Africa Sub- Sahariana, oltre alla Siria e allo Yemen, devastati da anni di conflitto, il Paese meno felice del mondo è la Repubblica Centroafricana.

 La classifica stilata da 3 ricercatori indipendenti: John Helliwoll, Richard Layard e Jeffrey Sachs, si basa su diversi fattori: il pil per abitanti, l' aspettativa di vita in buona salute, la libertà, la generosità, l' assistenza sociale e percezione della corruzione nelle isituzioni. 

Ho sempre pensato che come quando fuori piove ma dentro hai il sole è più facile superare tutto...e che anche la felicità sia soprattutto un fattore endogeno. Certo, come questa classifica insegna, sono di estrema impirtanza anche i fattori esterni, l' ambiente circostante, il particolare periodo storico in cui si vive e anche il dove lo si fa.

domenica 19 marzo 2017

Le zeppole di San Giuseppe


Ieri sulle tavole degli italiani,per la Festa del Papà, c'è stato un tripudio di dolci: le tradizionali zeppole. 

Come vuole la leggenda fu proprio il papà di Gesù a tramandare ai posteri la famosa zeppola di San Giuseppe. 

Infatti, essa racconta che San Giuseppe, fuggito in Egitto con Maria e Gesù, per mantenere la propria famiglia fu costretto a vendere delle frittelle.

 Quindi, in onore proprio del Santo, dimostratosi un onesto padre di famiglia, pronto a tutto per adempiere ai propri doveri di capofamiglia, la zeppola fu adottata nel nostro Paese come dolce per antonomasia della ricorrenza della festa del papà. 

La ricetta originaria che affonda le sue origini già nell' antica Roma, prevedeva un impasto semplice fatto di farina, acqua, sale e spolverato con aromi. Invece la zeppola che conosciamo noi, il golosissimo dolce fritto, nasce nel diciottesimo secolo ed è sicuramente più ricca, è ripiena con crema pasticcera e ha in superficie un' amarena sciroppata. 

Diverse sono le ipotesi sull' etimologia della zeppola, secondo alcuni deriva da " serpula" che in latino vuol dire serpente , richiamando alla forma di serpente chiuso in se stesso. Secondo un' altra scuola di pensiero, il termine viene da " zeppa" , il pezzo di legno usato per otturare una fessura o dare stabilità ai mobili; anche in chiaro riferimento alla professione di San Giuseppe( falegname). 

Le zeppole vengono preparate e consumate in numerose varianti e in altrettante regioni italiane, soprattutto nell' Italia del Sud e nell' Italia centrale dove sono consumate anche per aprire i festeggiamenti carnevaleschi prima dell' austerità della Quaresima.

 Le zeppole salentine erano anticamente fritte nello strutto,  sotituito poi dall' olio e oggi possono essere farcite con la classica crema pasticcera oppure con una al cioccolato. 

In Puglia, sono molto diffuse anche nella versione al forno;  mentre in Sicilia acquistano un profilo più orientale, dovuto all' impasto fatto con farina di riso e poi ricoperte con miele e zucchero a velo. 

In alcune zone della Calabria la zeppola, tipica del periodo natalizio è farcita con ricotta, zucchero, cannella e limone ed ha pure la patata come uno degli ingredienti principali dell' impasto. 

A Napoli, dove questo dolce è fortemente amato e ben radicato nella tradizione culinaria, oltre alle zeppole di San Giuseppe, presenti ormai in tutte le pasticcerie anche nella versione " mignon" , è molto apprezzata anche la versione originale, cioè quelle di semplici frittelle salate, fatte di pasta cresciuta.

 La prima ricetta delle zeppole di San Giuseppe compate nel 1837 nel ricettario del cuoco e letterato Ippolito Cavalcati, a dostanza di 180 anni, questo è diventato talmente un dolce simbolo da essere indicato come alimento PAT; ossia registrato come prodotto agroalimentare tradizionale.

 Quindi la ricetta e tecnica di lavorazione sono tradizionali e consoludate nel territorio da almeno 25 anni. A prescindere da questo seppur importante marchio, le zeppole sono e rimangono uno dei dolci più apprezzati, ideali per aprire la danza all' allegria della primavera e perfette nella loro semplice e saporita ricetta.

 Poi sapere che anche un Santo le ha usate per sbarcare onestamente il lunario e far star bene i propri cari, come ogni buon padre dovrebbe fare,non fa altro che aggiungergli altro sapore.

sabato 18 marzo 2017

Modella plus- size posa nuda per combattere gli stereotipi

Tess Holliday, la modella plus- size posa senza veli per lanciare una campagna contro gli stereotipi degli ideali di bellezza. E Tess è una che di piacere nonostante tutto, se ne intende parecchio. Infatti è una delle modelle plus- size più famose al mondo, porta la 56 e la sua abbondanza non è mai stata d' intralcio al sogno di lavorare nel mondo della moda. Spesso è stata criticata a causa dei chili di troppo, tanto da aver oltretutto ricevuto messaggi d' odio sui social ma nonostante ciò, anzi forse proprio per questo, ha continuato a combattere contro gli ideali di bellezza stereotipati. Così ha deciso di posare nuda, e in un video in bianco e nero pubblicato sui social, ha messo in mostra le abbondanti forme e tatuaggi, apparendo sensualissima. È distesa sul fianco, si copre il seno con un braccio e non distoglie mai lo sguardo dal centro dell' obiettivo, ascolta la musica jazz in sottofondo e si limita semplicemente a cambiare la posizione della testa. Quello che colpisce tanto e tutti è la femminilità e la sicurezza in se stessa che sprigiona. L' idea è partita dal fotografo Scott Nathan che ha immortalato più di 100 donne di ogni " corporatura" e di ogni età per combattere i luoghi comuni e abbattere gli stereotipi in fatto di ideali di bellezza. " Siamo circondate da chirurghi pronti ad operarti per agevolare la perdita di peso ma la vera forza sta nel saper accettare e amarsi per quello che si è". Questa modella xxl ancora una volta ha dimostrato come una donna non sia definita soltanto da un determinato peso o taglia. E che anche una donna che non ha un corpo magrissimo può risultare bellussima e sensuale.

La prof più brava d' Italia insegna matematica in ospedale

È Annamaria Berenzi l' insegnante migliore del nostro Paese. Docente alla sezione ospedaliera dell' istituto superiore Castelli di Brescia, vanno i 50 mila euro del premio Italian Teacher Prize voluto dal Miur per riconoscere le qualità dei docenti italiani, gemellato con il Global Teacher Prize. Al secondo posto altri quattro punte del nostro sistema scolastico : Daniela Ferrarello, Maria Franco, Dario Gasparo, Antonio Silvagni. A loro 30mila euro ciascuno. Questa dolce insegnante (51enne) di matematica lavora con i ragazzi ricoverati nella scuola secondaria di II grado della sezione ospedaliera degli Spedali Civili di Brescia. In particolare lavora nei reparti di Oncoematologia pediatrica e in Neuropsichiatra dell' infanzia e dell' adolescenza, dove " far lezione significa che la malattia non ti sta togliendo tutto". Lei volutamente scelse di svolgere lì la sua professione. Più volte ha combattuto la paura di non reggere il " carico emotivo", sebbene col tempo ha imparato che gli studenti degenti, affrontano con tanto coraggio e dignità prove durissime, e che quindi insegnano più che imparare: a non voltare la faccia di fronte alla fatica e al dolore. Tanto che ora non lascerebbe più il suo ruolo in ospedale. Più che meritato questo premio quindi. Infatti, fu proprio una sua ex allieva a presentare la sua candidatura, era Alessia che voleva farla vincere a tutti i costi. Nei mesi scorsi, ci fu una prima selezione, i docenti candidati, personalmente o da colleghi, o da dirigenti furono scremati da 11mila a 50 in tutto. Una giuria nazionale composta da personalità di spicco provenienti dalle più alte cariche della società italiana ha poi ulteriormente individuato tra questi la rosa dei 10 finalisti. Infine ne sono stati premiati 5. Annamaria Berenzi ha ricevuto il premio dalla ministra Valeria Fedeli mentre la proclamazione è avvenuta proprio per bocca di Alessia, l' ex allieva della professoressa. Ulteriore commozione per la docente che ogni giorno nell' anonimato, aveva svolto il suo ruolo con pazienza, competenza e pochi riconoscimenti. Oggi con questo premio, la prof. Berenzi vorrebbe offrire agli studenti ospedalieri spazi al di fuori delle stanze di degenza dove confrontarsi, scambiarsi amicizia ed esperienze. E portare i suoi studenti in giro per l' Italia, per una campagna di responsabilizzazione con tappe in diverse scuole. Magari i nostri studenti potessero trarre insegnamento da queste realtà. Ricredersi nel rapporto con i professori, visti spesso come il nemico che sta dall' altra parte della barricata e soprattutto impegnarsi di più, perché a prescindere dall' insegnante imparare è davvero bello.

venerdì 17 marzo 2017

Starsky e Hutch esempio di amicizia

Negli anni ' 70 spopolava il telefilm " Starsky e Hutch" che narrava le vicende di due poliziotti, uniti da una grande amicizia, sempre alla ricerca di criminali da catturare. I due protagonisti Micheal Gloser ( Starsky) e David Soul ( Hutch) non solo diventarono delle celebrità, ma una vera e propria icona di amicizia. Quella che rende inseparabili. A distanza di 40anni , i due attori 73 enni si sono presentati ancora insieme, al Liverpool Comic Con. Infatti sono ancora grandi amici e la foto che li ritrae mentre Paul Micheal Gloser spinge la sedia a rotelle su cui è seduto David Soul, ha fatto il giro del mondo. I due si stavano preparando a fare il loro ingresso alla convention di fumetti di Liverpool dove tantissimi fan li aspettavano e li hanno accolti trepidanti. L' immagine è ancora più forte, grazie alla presenza sullo  sfondo della mitica Ford Gran Torino " Zebra Tre" . Infatti l' amicizia è uno dei motori primi della nostra vita. Tecnicamente è un tipo di legame sociale accompagnato da un sentimento di affetto vivo e reciproco tra due o più persone; caratterizzato da una rilevante carica emotiva e fondante la vita sociale di due o più individui. A qualsiasi longitudine e latitudine del mondo, l' amicizia viene intesa e percepita come un rapporto alla pari, basato sul rispetto, la sincerità, la fiducia, la stima e disponibilità reciproca. L'amicizia è quel legame che non prevede l' esclusività affettiva: gli amici possono frequentare altri individui a scopo amoroso, relazionale, sessuale ecc.. senza che il rapporto vicendevole ne risulti compromesso. La tematica dell' amicizia è stata trattata innumerevoli volte. In tutte le forme di arte, di opere o dell' ingegno; fu trattato già da Aristotele e Cicerone, ed è oggetto di canzoni, film e letteratura. Da quella casuale legata ad una simpatia che può essere temporanea, a quella cosiddetta intima, associata ad un rapporto continuativo nel tempo che porta le persone ad un grado di confidenza reciproca molto alta. Infine, oggi c'è quella troppo spesso diffusa che è quella basata " sull' interesse"... Nello sviluppo dell' emotività individuale, le amicizie vengono dopo il rapporto con i genitori e prima dei legami di coppia che si stabiliscono alla soglia della maturità. Nel periodo che intercorre fra la fine dell' infanzia e l' inizio dell' età adulta, gli amici sono spesso la componente più importante della vita emotiva dell' adolescente, e spesso raggiunge un livello d' intimità mai più uguagliato in seguito. Con l' ingresso nella scuola materna, i bambini imparano le abilità fondamentali che servono per lo sviluppo e la nascita delle nuove amicizie. Già in questi anni i bambini preferiscono stare insieme ad alcuni rispetto ad altri. Nella scuola elementare i bambini trascorrono molte ore con i loro compagni e cercano punti di riferimento all' interno della classe. Ma instaurano amicizia con gli altri coetanei anche in altri luoghi. Le amicizie alla fine della scuola elementare sono ormai consolidate e di solito destinate a cambiare con l' ingresso nella scuola media. L' amicizia, a qualunque età, riguarda sempre il condividere sentimenti di cameratismo, esclusività e reciproco interesse. Sebbene nelle varie culture ci siano stati sempre diversi modi di intenderla e manifestarla. Il bell' esempio di Starsky e Hutch ci mostra che anche in quest' epoca, dove soprattutto i sentimenti sembrano superficiali e cambiano continuamente come la moda, l' amicizia quella vera, può durare per sempre.

giovedì 16 marzo 2017

La Bandiera


Il 17 Marzo  è l' Anniversario dell' Unità d' Italia. In questo giorno del lontano 1861 fu proclamato da re Vittorio Emanuele II il Regno d' Italia e innalzata definitivamente la nostra bandiera. Il mitico tricolore. Quei colori, il verde, il bianco e il rosso, sono un richiamo fortissimo, riprodotti dappertutto, su cappelli, unghie, trucco, magliette, pizza, mettono allegria solo a vederli; in quel gesto così semplice d' innalzare la bandiera; quella familiarità così quotidiana da diventare quasi scontata. Eppure la bandiera, la nostra bandiera, non è poi una realtà tanto scontata. Essa non è semplicemente un drappo di stoffa a più colori attaccata ad un' asta. Ma, in pochi centimetri quadrati di tessuto, rappresenta un' intera popolazione, in essa l' uomo identifica la collettività o la nazione cui appartiene. Più di due secoli fa, per essa, per ciò che rappresenta, tanti giovani nati sul territorio divenuto poi Italia, hanno combattuto e creduto in quest' idea fino alla morte. La bandiera italiana nasce come bandiera militare. Fu proposta nel 1796 per distinguere il contigente italiano all' interno dell' esercito di Napoleone, nelle Repubbliche Cispadana e Cisalpina. È cosa nota che i tre colori furono scelti sul modello della bandiera francese, da questa provengono il bianco e il rosso ( indici della sovranità per il popolo e la libertà per la nazione); mentre il verde ( sostituisce il blu, colore della Francia) è da considerare il colore della speranza ( d' essere indipendenti)  ed era anche il colore delle uniformi della Guardia Civica milanese, adottata quindi dai miliziani italiani che combattevano al fianco di Napoleone. Per questo, il verde sulla nostra bandiera è il simbolo di tutti coloro che hanno combattuto per la libertà dell' Italia. Ed il tricolore stesso rappresentò i valori più alti che animarono e su cui si fondò il Risorgimento italiano. In questo contesto, nacque a Reggio Emilia, il 27 Dicembre 1796, la nostra bandiera. Durante un' assemblea di 110 delegati, presieduta da Carlo Facci, per decretare la costituzione drlla Repubblica Cispadana; Giuseppe Compagnoni, che per questo è ricordato come il " Padre del Tricolore" , avanzò la proposta di adottare la bandiera verde, bianca e rossa. L' idea piacque. L' ufficialità arrivò pochi giorni dopo, il 7 Gennaio 1797. Data che tutt' oggi si festeggia come la Giornata nazionale della Bandiera. Ma il tricolore, alla sua nascita, non ebbe vita facile, nel 1814, con la sconfitta di Napoleone, fu addirittura abolito. Tuttavia, restò nella memoria degli italiani e più volte fu innalzato contro i dominatori austriaci. Successivamente, nel 1848 fu adottato nel Regno di Sardegna dai Savoia che vi inserirono il loro scudo ( croce bianca in campo rosso). Solo con l' unificazione italiana ( 1861) dopo tanti sacrifici e lotte, diventò la bandiera del Regno d' Italia. Lo scudo dei Savoia fu eliminato definitivamente alla proclamazione della Repubblica e il tricolore si affermò come lo conosciamo oggi. Ieri, come sarà sempre. Tanti luoghi, tante persone, tanti dialetti, tanti modi diversi di vedere e vivere le cose; tutti uniti sotto un' unica bandiera. Perché la bandiera, in fondo, è questo: il momento d' aggregazione di un popolo. Quei colori che forse, troppo spesso ostentiamo distrattamente, con leggerezza, sono invece pregni di significato. Quei colori stanno a testimoniare che nonostante le tante diversità e complessità di ognuno, ci si può unire sotto un unico simbolo ed ideale. E la singolarità viene vinta dalla collettività e del perseguimento di valori più alti.

La bella e la bestia

Esce oggi nelle sale cinematografiche italiane e domani negli Stati Uniti, La bella e la bestia, film remake live action dll' omonimo film d' animazione del 1991, tratto dalla fiaba di Jeanne Marie Leprince de Beaumont. Il film è interpretato da un cast corale che comprende Emma Watson, Dan Stevens, Luke Evans, Kevin Kline, John Gad e Ewan McGregor, Stanley Tucci, John Mckellen e Emma Thompson. La trama ormai nota per le rivisitazioni cinematografiche, televisive e letterarie è quella di Belle, una giovane ragazza che finisce nel castello de la Bestia. Malgrado i suoi timori, la fanciulla fa amicizia con i servitori incantati nel castello e impara a guardare oltre l' aspetto orribile e la rabbia ferina della bestia, scoprendo l'animo e il cuore gentile del principe che si cela dietro la sua maschera di rabbia. Eppure a distanza di anni, questa fiaba è sempre attuale e sempre ci colpisce per la sua simbologia e per le sue metafore, nonché per il bel messaggio di andare oltre l' apparenza e riuscire ad innamorarsi di qualcuno per quello che è dentro, per la sua bellezza interiore. Appunto tante interpretazioni. In particolare, è interessante quello che interpreta la favola come l' unione e l'amore ritrovato tra l' archetipo maschile e quello femminile.Dove i protagonisti sono i simboli di tali elementi. In questo caso Belle riconosce in sé la Bestia, e viceversa, nel momento in cui si innamorano l' uno dell' altra. Quindi si può interpretare questa fiaba anche come un simbolo della " bestialità" che ha a che fare con il subconscio " bestiale" dell' Essere, il primordiale mondo psichico esistente nella condizione umana. E chi deve riconoscere ed amare questa bassezza o brutalità e di conseguenza trasformarla ed elevarla? L' essere umano stesso, dato che i due protagonisti simboleggiano la sua doppia natura di Male e Bene. Non solo la Bestia deve superarsi ma pure Belle. Dal canto suo la Bestia possiede comunque già una nobiltà d' animo che deve trovare nuova espressione e deve saper ispirare Belle e farsi così amare da lei. Dunque non solo sapersi innamorare di lei, ma sapere farsi amare da lei. Belle deve sforzarsi di riconoscere quella bellezza che pur c' è, anche se nascosta, nella Bestia, ed imparare ad amare anche la Bestia stessa che contiene. Entrambi i protagonisti devono fare uno sforzo. Quello di suscitare amore e di amare da parte di Bestia e quello di saper amare incondizionatamente da parte di Belle. E come se Belle fosse l' Anima, che deve calarsi nell' incarnazione della realtà materiale, la Bestia, in quanto con " bestia" non si intende certo l' animale naturale, bensì la bassezza, la brutalità di una particolare condizione che l' animo deve vincere e cioè tutta la realtà corporea in generale, la Bestia. Quindi,  innanzitutto questa fiaba è un invito all' accettazione ma, soprattutto all'accettazione di se stessi. Un' accettazione attiva, dove ci si deve sforzare, impegnarsi per superare i propri limiti. D' altronde quando ci si ama, quando si è abbastanza maturi e consapevoli da guardarsi con gli occhi disincantati dell' amore, allora si può guardare anche l' altro e innamorarsi veramente dell' altro.

mercoledì 15 marzo 2017

Shrek il piccolo Labrador nato di colore verde

Nel Regno Unito è nato un cucciolo di Labrador di colore verde. A quanto pare, questo speciale evento è un fenomeno raro, ma del tutto naturale. Sono cinque i cagnolini nati dalla cucciolata, 4 maschietti e 1 femminuccia, tutti di colore miele chiaro, tranne uno, quello nato di color verde che non poteva non essere ribattezzato Shrek. A quanto pare è un fenomeno naturale. A provocare la caratteristica colorazione verde, è stata l'esposizione del cucciolo ad una particolare sostanza: la biliverdina. Si tratta di un materiale presente naturalmente nella placenta degli animali il cui contatto porta, in rarissimi casi a questo strano fenomeno. Di conseguenza, la particolarità del colore di questo cagnolino è destinato a scomparire presto: già nei prossimi giorni il curioso colore verde del pelo tornerà a somigliare a quello dei fratellini. A testimonianza di tale evento, rimarrano le foto in rete pubblicate dalla proprietaria e il nome del cucciolo. Poi, magari crescendo, se si nutrira' tanto il cagnolino potrebbe diventare un gigante buono come l' eroe dei cartoni animati.

Con il "trenino" escono in cento dal ristorante senza pagare il conto

È accaduto in Spagna. Dopo aver consumato la cena hanno cominciato a ballare. Poi "sono scomparsi in un minuto". Lasciando da pagare un conto da 2mila euro. Questo è quello che racconta. Antonio Rodriguez a Candena Ser, il proprietario dell' hotel ristorante Carmen a Bembibre a 400km a nord ovest di Madrid. " Erano in cento" e la polizia che è stata tempestivamente avvertita, li sta ancora cercando. "Hanno mangiato, bevuto e stavano ballando, poi di colpo sono scomparsi. In un minuto, cento persone si sono dileguate. Non sono usciti in piccoli gruppi, ma tutti insieme. Non potevo fare nulla, erano così numerosi". La stampa locale ritiene che i clienti in fuga siano cittadini dell' Est, ma la polizia non ha potuto confermare ufficialmente questa indiscrezione. Il proprietario ancora incredulo per l' assurdo accaduto sostiene che semplicemente non sono di nazionalità spagnola. Dicono che l' albergatore si è lasciato circondare troppo dall' atmosfera giocosa che invade la sala quando si comincia a ballare. Del " trenino" purtroppo per lui, è rimasta solo la scia .

La partita finisce 5 a 2 e il mister porta l'intera squadra in fabbrica " a vedere chi lavora veramente"

Al quanto singolare la vicenda accaduta in Svizzera. I giocatori della squadra del Lugano, dopo una sonora sconfitta in campionato contro il Thun si sono visti " punire" in modo davvero esemplare dal loro allenatore. Infatti, Paolo Tramezzani, ex allenatore dell' Inter e già mister in seconda sulla panchina dell' Albania, ha portato l' intera squadra dagli operai di una fabbrica, " per vedere come lavora e si suda i soldi la gente comune". Amareggiato e deluso per lo scarso impegno e l' atteggiamento dei suoi giocatori, ha deciso che alla squadra serviva un bagno d' umiltà. Così ha portato i suoi calciatori di prima mattina, la sveglia per tutti è stata alle 6, a visitare un' azienda. Il pullman ha parcheggiato davanti alla sede di un' impresa di vernici di Dovesco e i giocatori sono scesi per conoscere i lavoratori. Dopo questa " gita", i giocatori, saranno sicuramente più motivati a fare il meglio e magari, a impegnarsi un po' di più e che forse, in fondo il loro, per quanto vengono pagati, non è poi un lavoro così duro.

martedì 14 marzo 2017

Nessun mistero, Monna Lisa è semplicemente felice

Secondo una ricerca dell' Università di Friburgo dietro il sorriso dlla Monna Lisa di Leonardo, non ci sarebbe nessun mistero, ma semplicemente l' esspressione di felicità della protagonista. I ricercatori dell' Università tedesca si erano imposti di stabilire una volta per tutte, quale fosse il tipo di espressione rappresentato dal grande genio toscano. Così hanno effettuato dei test per comprendere lo stato d' animo nascosto dietro quel celeberrimo sorriso. Partendo da una copia in bianco e nero del capolavoro, gli studiosi hanno distorto gli angoli della bocca della Gioconda e hanno creato 8 immagini alterate per dare in 4 circostanze un effetto di allegria, mentre nelle restanti 4 l' espressione era di tristezza. Infine, 9 immagini, le 8 modificate e l' originale, sono statw sottoposte più volte all' attenzione dei partecipanti al test. Ogni volta, le varie copie venivano rimescolate in modo che la sequenza fosse casuale e i volontari dovevano stabilire se l, immagine rappresentasse una persona triste o felice. Inaspettatamente l' espressione della Gioconda è stata percepita come felice da quasi il 100% dei partecipanti. Sebbene i ricercatori, conoscendo l' alone di mistero intorno alla Gioconda si aspettavano di avere risultati di difficile interpretazione. Invece il test non lascia più dubbi: la Monna Lisa è felice !. D' altronde le espressioni di felicità, vengono percepite più velocemente rispetto alle altre. Lo stesso Juergen Kommelier m, autore dello studio, afferma che gli esseri umani preferiscono gli stati d' animo che indicano gioia. Secondo questo studio, forse la donna più famosa del mondo può nascondere altri misteri, ma il suo sorriso non è più ambiguo. Chissà, se a distanza di secoli, la Gioconda non continui a sorridere su tutto l'affanno che si è creato intorno alla sua espressione, e la caparbietà degli osservatori nel voler scandagliare su qualcosa che già di per se il suo autore aveva definito la Gioconda........

Simona Berretta:" In Italia neanche un posto da bidella, ad Harvard guido la banca dei cervelli"

Simona Berretta, catanese di nascita, dopo la laurea provò ad entrare in università come custod. Ma non fu accettata. Poi, a 29 anni, vinse una borsa di studio per il Mit di Boston. Così, dal 1990 non ha più lasciato l'America. Terminato il liceo, Simona avrebbe voluto studiare filosofia, ma poiché sapeva che ciò non le avrebbe permesso di sopravvivere e poiché era sportiva, si iscrisse all' Isef. Preparando la tesi dell' ultimo anno, scoprì la sua vera vocazione. Il suo professore di fisiologia all' Isef era un docente di medicina che faceva studi sul cervelletto. Entrando nel suo laboratorio capì cosa le interessasse davvero e mise da parte lo sport. Si iscrisse a medicina, continuò a fare ricerca in quel laboratorio e si laureò con lode in neurologia. Le ricerche non gliele pagavano e per lei non c'era posto neanche da laureata. Lì però si liberò un posto da bidella ed ella pensò che potesse essere un modo per guadagnare e continuare a studiare. Ma non vinse neanche quel posto, erano troppi a farne richiesta. Ma Simona, non si arrese e vinsr una borsa di studio del Cnr per studiare un anno all'estero. Era il Mit di Boston e scaduta la borsa, fu assunta. Nell' Università statunitense. Lei fu una delle prime, ma anche oggi accade continuamente che gli studenti stranieri approdino in America per fare quei lavori in laboratorio che in America non vengono pagati; e i più bravi vengono assunti. Poi poiché a casa non ci sono prospettive, molti come la dott.ssa Berretta restano là. La dottoressa studiava gli effetti della schizofrenia sul cervello e propose, il suo lavoro ad Harvard, dove c'era la banca dati più importante del mondo. Fu assunta e ora dirige il laboratorio con 10 dipendenti nella banca dei cervelli e altri 7 proprio nel suo laboratorio. Così, oggi Berretta che ha 56 anni dirige l' Harvard Brain Tissue Resource Center del Mclean Hospital di Boston, la più grande banca dei cervelli del mondo. Studiando come la schizofrenia e i disturbi bipolari lasciano il segno sulla materia grigia. La storia della dott.ssa Berretta, cervello in fuga, è una di quelle tante storie a cui ormai,purtroppo,  siamo  abituati. Storie di carenze abissali del sistema universitario italiano. Ma anche storie dove la passione più profonda, la preparazione e la determinazione, alla fine emergono comunque e vengono giustamente premiate.

lunedì 13 marzo 2017

Gatti intelligenti quanto i cani

Sono gli animali domestici per eccellenza, i più amati tanto da suscitare da sempre una diatriba e far dividere la popolazione a favore dell'uno o dell'altro. Sono i cani e i gatti così diversi fra loro. E solitamente, a prescindere da gusti personali, spesso si considera che il miglior amico dell'uomo sia più intelligente del suo corrispettivo felino. Invece, uno studio dell' Università di Kyoto, pubblicato sulla rivista " Behavioural Processes", dimostra che le capacità dei cani e dei gatti sono simili. Si è svolto uno studio su 49 gatti domestici, ed essi mostravano segni evidenti della cosiddetta " memoria episodica",cioè un ricordo unico di un evento specifico. Riuscivano a riportare alla memoria esperienze positive, per esempio quando e dove avevano consumato qualcosa di loro gradimento. Una caratteristica tipica degli esseri umani, che ci permette di viaggiare indietro nel tempo e che si sapeva essere una peculiarità propria anche dei cani, ma non dei gatti. Così i ricercatori per capire se i felini fossero effettivamente in grado di ricordare; dopo un intervallo di 15 minuti, in quale cambiavano la ciotola dove avevano mangiato. La risposta è stata positiva. Inoltre, questi studiosi pensano che i gatti abbiano altre capacità in comune con gli avversari cani, come quella del riconoscimento delle espressioni facciali o la capacità di rispondere a gesti. Saho Takagi, la psicologa autrice della ricerca afferma che forse i gatti hanno persino una sorta di coscienza e capire questi aspetti può aiutare a instaurare un rapporto sempre più solido con loro. Quindi secondo i ricercatori giapponesi, almeno per quanto riguarda le abilità " cognitive" almeno per il momento cani e gatti si equivalrrebbero. Una notizia curiosa, che però non intacca l' affetto che comunque, una persona può provare per l' uno o per l' altro animale. Personalmente penso che non sia qualificabile l' immenso affetto che danno ai loro padroni.

2017, l' anno dei borghi

Il Ministro della Cultura Dario Franceschini parlando da Berlino, dove ha inaugurato lo store dell' Enit, Agenzia Nazionale del Turismo, lancia la sua campagna per il rilancio del turismo.Questo sarà l'anno dei borghi. L' Italia è uno dei paesi più visitato d' Europa soprattutyo per i supi borghi, quindi essi sono un'attrazione e risorsa, strumento di rilancio per l' economia locale. Un turismo esperenziale da gustare in quei piccoli comuni con poche centinaia di anime, che conservano i ritmi e l'atmosfera dei secoli passati e che finora erano nascosti, nonostante il grande patrimonio.In particolare, 20 sono i borghi additati come i più belli. Saint-Pierre in Val d' Aosta, famoso per i suoi due castelli; Stresa, un piccolo borgo sul lago Maggiore, ideale per una vacanza rilassante in Piemonte. Per la Liguria, ci presenta Bogliasco, il primo della Riviera di Levate con una vista mozzafiato sul Golfo Paradiso.Poi c' è Lovere, in Lombardia sul lago d' Iseo. Vipiteno, paese pittoresco nella Valle Isarco in Trentino Alto Adige famoso per lo yogurt. Caorle in Veneto, conosciuto per la sua cattedrale con un caratteristico campanile cilindrico. Il Friuli Venezia Giulia ci presenta Acquileia: un borgo di 4mila abitanti e la cui area archeologica, in passato colonia romana, è patrimonio dell' UNESCO. In Emilia Romagna, troviamo Sant' Agata Feltria,patria del tartufo bianco e del formaggio di Fossa. In Toscana, ricca di borghi,spicca quello di Monterigonj, centro medievale cintato da mura e torri, immerso nella campagna senese. Poi, c' è Corciano, in Umbria, con il suo convento Agostiniano e l'adiacente Chiesa. Spostandoci nelle Marche, troviamo Offida uno dei centri storici più antichi d' Italia che sorge su uno sperone roccioso. Il Lazio ci offre Labro, con i suoi 360 abitanti e il castello dei Nobili Vitalleschi.Invece, circondato dai Monti Marsicani e situato nel cuore di una riserva naturale, vicino al suo lago, c'è Scanno, in Abruzzo.Poi c'è Castel San Vincenzo, in Molise, sorto anch'esso in una riserva.La Campania mostra Marina Corricella, sull' isola di Procida, con le sue casette colorate e il mare cristallino. In Puglia, spicca il borgo di Specchia, famoso per le tipiche case bianche e i muri a secco. In Basilicata c'è Montescaglioso, soprannominato " la città dei monasteri" poiché ospita 4 complessi monastici. Scendendo ulteriormente, in Calabria c'è Monterosso Calabro, borgo nella zona montuosa delle Serre Calabresi. In Sicilia c'è Marzamemi e il suo caratteristico porticciolo.Infine, Orgosolo in Sardegna, divenuto celebre per i murales colorati sulle facciate delle sue case. Come ribadisce Franceschini il nostro è un Paese costellato da tanti piccoli borghi. Tanti piccoli tesori da scoprire e conoscere per arricchire il nostri bagaglio. Un turismo più concentrato, dove ci si immerge completamente nell' arte; poiché si può respirarla nell' atmosfera, si può toccare realmente con mano vivendola, catturarla con gli occhi e gustarla con tutti gli altri sensi.

Premio poesia "Il Canto delle Muse"

Si è conclusa sabato sera, con la cerimonia di premiazione, nell' Aula Consiliare del Municipio di Bellizzi (SA) , la II edizione dell' importante premio poesia " Il Canto delle Muse". L' organizzatrice Luciana Esposito, sostenuta "dall' Associazione Bellizzi Arte e Sociale", con il patrocinio "Lion di Agropoli"e della casa editrice "Palladio", ha promosso questo concorso artistico-letterario, articolato in diverse categorie.Gli artisti potevano infatti dimostrare il loro talento in ambiti che spaziavano dalla musica, alla pittura, ai racconti brevi o nella categoria poesia in vernacolo o poesia in italiano. Di tutto rispetto, anche la giuria. Composta dai più rinomati esponenti del panorama artistico-letterario nazionale. Fra i componenti si annoveravano ben tre docenti di lettere dell' Università di Salerno, nonché saggisti e critici letterari quali: Alberto Granese, Mariano Morretta e Franco Nicolino. La regista Patrizia Stefanelli. I poeti, giornalisti e critici letterari: Mirella Musicco, Giannangelo Febo, Virginia Murro, Vincenzo Pietropinto, Gianni Paone, Franca Molino, Rita Occidente Lupo, Angela Garzillo, Filomena Domini. Per la sezione musica il maestro Francesco Rocco e per la sezione pittura i professori Gerardo Pecci e Pasquale Ciao. Hanno partecipato a questo concorso centinaia di artisti provenienti da tutt' Italia. La serata si è svolta come un allegro e ritmato meeting culturale. Fatte le dovute presentazioni ed introduzioni di rito si è proceduto alla premiazione dei finalisti. Le letture venivano intervallate da brani di Chopin suonati al pianoforte,dal vivo, dalla musicista Sara Germanotta. In un' atmosfera vivace e frizzante, diversi sono stati i momenti e gli spunti di riflessione. Diversi sono stati anche i premiati. Le poesie e i racconti più meritevoli, sono stati infine raccolti in un'antologia. Un bell' incontro culturale, dove la protagonista è stata l'arte in ogni sua declinazione. Dove artisti di ogni regione si sono trovati e hanno mostrato come la cultura, la pittura, la musica, la letteratura e soprattutto la poesia, siano tutt'altro che degli argomenti obsoleti ed impolverati. Ma anzi, anche la grande partecipazione di giovani, ha mostrato come la poesia tutt' oggi sia linfa vitale, motore pulsante di questo tempo.

sabato 11 marzo 2017

La moda di mangiare senza glutine che può esporre a rischi

È diventato di moda mangiare cibi senza glutine sebbene non si sia in realtà celiaci. Ma gli alimenti gluten free mancano di alcuni nutrienti e possono esporre anche a rischio diabete. Molti, pensando di mangiare in modo più salutare intraprendono diete senza glutine,pensando di sentirsi così meglio;in realtà questa credenza può essere dannosa per chi non ha assodate allergie,poiché, secondo un recente studio, quest' abitudine fa addirittura male. Lo afferma una ricerca dell' American Heart Association di Portland. Gli studiosi hanno monitorato quasi 200mila individui per 30anni. Nel periodo di osservazione, gli epidemiologi hanno registrato quasi 16mila diagnosi di diabete. Si è riscontrato che a parità di fibre ingerite (che proteggono di per se stesse dal diabete) chi mangia cibi normalmente contenenti glutine ( come pasta, pane,pizza e cereali..) ha un rischio diabete del 13% inferiore. Gli alimenti senza glutine sono indispensabili per i celiaci, ma per chi non è affetto da questa allergia, mancano di nutrienti preziosi come vitamine e mineralu e sono povere di fibre, protettive contro obesità e malattie metaboliche. Quindi non sempre tenersi a passo con la moda dei tempi è indice di salutw. Anzi, se ce lo possiamo permettere, è bello ogni tanto gratificarsi con una bella pizza come ci piace. Non c'è niente che faccia bene alla persona di un allegro stomaco appagato ed in compagnia.

venerdì 10 marzo 2017

La Cina censura le canzoni dello Zecchino d' Oro


  • Anche le canzoncine italiane, nostre compagne d'infanzia, sono finite nella rete della censura cinese. Le piattaforme audio e video sul web hanno ricevuto una nota governativa con l' ordine di cancellare i contenuti a tema religioso,delle canzoncine del Piccolo Coro dell'Antoniano. Così sono sparite " La preghiera" e " Alleluia lodate il Signore".La notizia pubblicata dal Global Times, giornale comunista, informato da alcuni utenti di Youku Tudouy,piattaforma di video online simole a You Tube. Eppure il Piccolo Coro dell' Antoniano di Bologna,famoso nel mondo per lo Zecchino d'Oro è in effetti molto popolare anche in Cina. Si è esibito in una serie di concerti tra Pechino e Shanghai e le sue melodie, piacciono molto ai bambini cinesi, pur se non ne comprendono le parole in italiano.Purtroppo pervil governo cinese il contenuto religioso delle loro canzoni potrebbe offendere gli utenti che hsnno differente credo. Peccato che la censura cinese si mostri così sorda all'apertura mentale dei loro bambini. I piccoli cinesi si sono mostrati più tolleranti e benevoli, vedendo una canzone soprattutto per un momento d'allegra evasione ed unione con gli altri loro coetanei che, vivono solo un po' più lontano...