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giovedì 23 marzo 2017

" Curiamoli col sorriso" la terapia di una città per i malati di Alzheimer

Ad Abbiategrasso è un' intera città a prendersi cura dei malati di Alzheimer. Qui volontari, vigili e commercianti frequentano corsi per far stare meglio i pazienti. Da anni questa città di 32mila abitanti poco lontana da Milano si è impegnata per questo tipo di malattia e ora è un modello di Demential Friendly Community, cioè un posto dove tutti i cittadini sono coinvolti e imparano a rapportarsi alla persona malata per farla stare bene nella sua comunità. La persona affetta da Alzheimer non sa più come tornare a casa. Non ricorda il proprio nome e cammina senza sapere dove andare. È anziana e spaesata. Spiega la dottoressa Francesca Arosio, psicoterapeuta della Federazione Alzheimer Italia ai sei vigili del Comune di Abbiategrasso:" Voi dovete cercare di catturare la sia attenzione. La divisa che indossate vi aiuterà perché è rassicurante, però dovete togliervi il cappello, il campo visivo di in anziano è ridotto, il cappello è un elemento di disturbo. Abbassatevi al suo livello, cercate il contatto oculare. Avvisatelo, prima di mettergli una mano sulla spalla, o rischiate di spaventarlo ancora di più. E sorridete, perché un malato di demenza perde tutto ma non il sorriso, un segno che capisce benissimo". Appunto, il resto scivola via, e chi ha un parente malato di questa patologia lo sa bene. Per mantenere quel sorriso, però, c'è da lavorare tanto. Da studiare, da ricercare, e impegnarsi in corsi di formazione, incontri pubblici e screening. Il Comune milanese è volenteroso. Il progetto ambizioso, partì in Inghilterra, dove città di medie dimensioni lavorarono insieme per raggiungere l' obiettivo di formare 3milioni di persone entro il 2020. Abbiategrasso è stata la pionera in questo progetto, ma altre città italiane hanno chiesto di aderire al protocollo. Il problema dell' Alzheimer in effetti è enorme ed è giusto che non se ne faccia carico solo la famiglia di provenienza del malato. Questo potrebbe essere un' ottima iniziativa per aiutare e far star meglio anche i familiari e persone vicine al paziente, che troppo spesso vengono lasciate sole dallo Stato e da un sistema sanitario che li abbandona a se stessi, vittime di tutti quegli strascichi di malattie crudeli. L' Alzheimer è la più importante ma ce ne sono anche altre. In questo progetto ci vuole rispetto e anche entusiasmo. Progetto che partì nel 2009 facendo uno screening su 1321 residenti nati tra il 1935 e il 1939. Coinvolse il Comune, la Fondazione di ricerca Golci Cenci, l' ASP Golgi Redaelli, l' Associazione italiana di Psicogeriatria, l' ASST Ovest milanese. Ad Abbiategrasso tutti si impegnano dal fornaio, al vigile, dal dottore all' operatore ecologico, per acquisire le nozioni di base su come rapportarsi al malato, ma la cosa forse più importante è che quindi tutti in quella comunità si fanno carico del paziente e non fanno cadere i familiari in quella solitudine sociale che a volte, chi ha un malato grave in casa, deve ulteriormente affrontare.

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