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domenica 5 marzo 2017

Gli chef sono più intelligenti

Una ricerca del Cnr ha stabilito che gli chef hanno un cervelletto più sviluppato della media. In compagnia di altre categorie come i musicisti e gli alpinisti, non solo hanno un super cervello ma anche una maggiore plasticità delle sue cellule nervose tanto da essere alla base di particolari abilità cognitive.  A dichiararlo è una ricerca pubblicata sulla rivista Plos One e condotta in Italia dall' Istituto di bioimmagini e fisiologia molecolare del Consiglio nazionale delle ricerche (Ibfm-Cnr) di Catanzaro. Lo studio è stato fatto su undici chef della Calabria, selezionati dalla Federazione italiana cuochi (Fic), la cui attività cerebrale è stata analizzata utilizzando la risonanza magnetica. Inoltre, gli chef sono stati sottoposti a una serie di test neuropsicologi. Lo scopo era quello di verificare se questa categoria possedesse una particolare abilità cognitiva associata ad un cambiamento strutturale del cervello. E in effetti, Antonio Cerasa, coordinatore dell'esperimento ha affermato che :"le neuroimmagini hanno rilevato che il loro cervelletto, componente del Sistema Nervoso Centrale ,conosciuta per il suo ruolo essenziale nella coordinazione motoria e nella programmazione cognitiva di atti motori, presenta un aumento di volume della materia grigia". I grandi cuochi sono lavoratori impegnati per lunghi periodi di tempo in un'attività motoria e soprattutto cognitiva molto particolare , al pari di altre categorie come gli scacchisti,i musicisti e alcuni sportivi e, il loro lavoro di direzione della cucina produce un iper sviluppo cerebrale e rende più abili e veloci, sono attività che richiedono un continuo aggiornamento e perfezionamento delle capacità acquisite. Un ulteriore riconoscimento per una categoria, come quella degli chef che, da sempre, basano la loro carriera sull' allenamento, la preparazione e la creatività.

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