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mercoledì 11 luglio 2018

Martina muore a 19 anni. Le compagne sostengono per lei l'esame di maturità

Ha commosso tutti la triste vicenda di Martina Natale, giovane ragazza affetta da tumore per cui si erano mobilitati scrivendo anche lettere sentintissime, i genitori e vari artisti del mondo dello spettacolo, come Tiziano Ferro. Le sue ex compagne di classe hanno preso per lei il diploma di maturità.

Quella di Martina è una storia dolorosa ma bella, straordinaria come l'amicizia e la solidarietà delle sue compagne di classe.

Martina non c'è più, è morta il 12 Giugno scorso. Per due anni aveva lottato con tenacia e coraggio contro quel male incurabile. Nel frattempo, ha sempre continuato ad andare a scuola, a studiare. Le sue amiche, compagne di classe l'hanno sempre aiutata, fino allo scorso Aprile, quando le sue condizioni non le hanno più permesso di frequentare le lezioni.

Poi, sono arrivati gli scrutini  ed è sopraggiunta anche la morte.  Ma le sue compagne di classe, le allieve della V B del Liceo Manzoni di Latina, non si sono arrese e le hanno fatto un regalo: hanno sostenuto per lei l'esame di maturità, che, in effetti, la ragazza aveva già preparato, presentando una tesina sul teatro, da sempre sua grande passione.

La prova d'esame si è tenuta ieri. Le amiche hanno discusso la tesina alla presenza della dirigente scolastica e della famiglia di Martina.

Il Miur ha acconsentito per la formula del diploma post mortem. Ora anche lei, ha la sua tanto meritata e sudata "maturità". Le è stata consegnata proprio ieri, ai suoi parenti: "A Martina, che ha dimostrato capacità eccezionali, è stata esempio di coraggio e determinazione, per l'affetto che ha lasciato in tutti coloro che l'hanno conosciuta".

Più passa il tempo e più mi rendo conto che la morte cancella la presenza fisica delle persone; ma di alcune davvero ne rimane vivo tutto, l'esempio, i ricordi, le idee, l'affetto. Così anche i sentimenti, soprattutto l'amicizia, che quand'è vera sopravvive a tutto, ed è più forte di tutto, anche della morte.

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