Una ricerca scientifica rivela che nelle famiglie dove si litiga sempre i bambini mostrano segni biologici e psicologici simili a quelli dovuti ai traumi di guerra.
I litigi cronici in famiglia, per un cervello che cresce sono micro-battaglie: lasciano segni biologici e psicologici reali. In FMRI, bambine e bambini esposti a violenza domestica mostrano un' iperattività di amigdala e insulina dovuti a volti arrabbiato: è lo stesso pattern osservato nei soldati reduci dal combattimento.
E non serve arrivare alle botte: quando il conflitto fra genitori è ostile, ripetuto e senza riparazione( urla umiliazioni, minacce), aumenta nei figli il rischio di ansia, sintomi depressivi, aggressività e difficoltà scolastiche. Questa associazione estate documentata da review e meta- analisi su migliaia di famiglie: conta la qualità del conflitto, non solo la presenza.
Le parole quindi possono ferire come colpi: l'esposizione ad abuso verbale genitoriale si associa persino ad alterazioni misurabili in aree cerebrali coinvolte nell'elaborazione del linguaggio e nell'integrazione delle emozioni. Segno che l' ambiente sonoro- emotivo modella davvero il cervello in sviluppo.
Il meccanismo è quello dello stress tossico: allarme prolungato- ormoni dello stress iperattività attivati- architettura cerebrale e sistemi di regolazione emotiva sotto pressione. Gli esiti possono durare negli anni, ma sono modificabili con ambienti sicuri, riparazioni efficaci e supporto clinico.
Le case non dovrebbero essere dei fronti di guerra. Per questo, anche se malauguratamente, qualcuno è nato nel frastuono, e quello che emerge può sembrare " carattere", invece è un cervello allenato a scappare e si può disinnescare.
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