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mercoledì 18 aprile 2018

Ragazzino tedesco ritrova il tesoro perduto dei vichinghi

Luca Malaschnittschenko tredicenne con la passione dell'archeologia ritrova il tesoro forse appartenuto al leggendario re vichingo "Bluetooth".

La vicenda sembra quasi la trama di un libro d'avventura per ragazzi. Infatti, Luca Malaschnittschenko, un tredicenne tedesco con la passione per l'archeologia, stava scandagliando con un metal detector un remoto appezzamento di terra, insieme al suo mentore Roy Schoen, ad un certo punto, sicuro di aver trovato l'ennesimo pezzo di alluminio, senza valore, lo incuriosisce un minuscolo oggetto sporco di terra che sembra quasi una monetina.  

Il cimelio viene quindi portato all'Istituto Archeologico del Meclembury-Pomeriana per essere analizzato. Gli specialisti, gli confermano poi che hanno ritrovato una moneta di almeno 1000 anni.

Da lì, sono cominciate nuove ricerche sull'isola di Ruegen, nel Mar Baltico, dove era stata ritrovata la monetina. Dopo 3 mesi è venuto fuori un tesoro inestimabile. La squadra del Meclemburg ha scoperto anelli, orecchini, bracciali, altri gioielli, 600 monete d'argento e un martello di Thor della fine dell'epoca vichinga.

Schoen dichiara: "È stato il ritrovamento più importante della mia vita", e c'è da credergli, visto che è stato ritrovato un vero e proprio tesoro che ha reso quel remoto appezzamento di terreno il più importante scavo del Baltico meridionale di monete dell'età del re "Dente azzurro" e dunque di straordinaria importanza.

"Dente azzurro" è l'epiteto con cui veniva chiamato Aroldo I di Danimarca, valoroso re cristiano che ebbe il merito di unire nel X secolo il regno dei danesi. Il cui soprannome forse gli viene da un dente marcio, ma più probabilmente per la passione per le more o per l'usanza che allora avevano alcuni guerrieri nordici di colorarsi i denti di blu.

A quanto pare, da "Harold Bluetooth" deriva anche il nome che la Ericsson ha dato allo standard Bluetooth utilizzato per far comunicare dispositivi elettronici, come cellulari o tablet. D'altronde, Bluetooth è uno strumento per unire, come aveva fatto secoli prima con i popoli scandinavi, Harold Bluetooth.

E non si sa mai che re Bluetooth possa ora unire questo giovane ragazzino alla storia come il più giovane degli archeologi.

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