Donald Trump chiede in prestito al Museo Guggenheim di New York un dipinto di Vincet Van Gogh per il suo appartamento, gli arriva invece un wc d'oro.
Sicuramente non è la stessa cosa! E sicuramente questo "dono" non si avvicina particolarmente al concetto di opera d'arte comunemente inteso. Ma al Presidente della Casa Bianca che aveva chiesto in prestito un Van Gogh per il suo appartamento privato, gli è stato invece offerta un'altra opera, un wc d'oro massiccio, stimato oltre un milione di dollari, opera dell'artista italiano Maurizio Cattelan.
Al Presidente Usa è arrivata anche la mail di Nancy Spector, curatore del Museo che non ama Trump, che con educazione, fermezza e un pizzico di sarcasmo, motiva: "Nessuna chance di ottenere il Van Gogh "Landscape with snow" (Paesaggio con neve) realizzato nel 1888 dall'artista olandese nel suo lungo soggiorno ad Arles in Francia. Invece è disponibile la Toilette del 2016 che l'autore Maurizio Cattelan ha battezzato "America". Opera che lo stesso autore definì un simbolo della società degli eccessi e della ricchezza Usa".
L'opera "America" è stata visibile ed usufruibile al Museo per un anno. In quanto il Guggenheim l'aveva esposto in un bagno per visitatori al quinto piano del Museo, consentendone l'uso senza problemi.
Ma ora che la mostra è finita, spiega Spector, il gabinetto d'oro massiccio è disponibile "se il Presidente e la First Lady dovessero essere interessati ad installarlo alla Casa Bianca".
Inoltre ha aggiunto che Cattelan, 57 anni, "amerebbe" offrirla alla Casa Bianca per un prestito a lungo termine. Ovviamente è un grandissimo valore e in qualche modo anche fragile ma saremo lieti di fornire tutte le istruzioni per la sua installazione e manutenzione".
La mail è stata inviata dalla curatrice del Museo il 15 Settembre scorso, a Donna Hayashi Smith, responsabile delle opere d'arte della Casa Bianca, che non ha però risposto all'offerta. Solo oggi il Washington Post è entrato in possesso della corrispondenza via mail tra Casa Bianca e Museo e ha reso nota la notizia.
Ancora non sono chiare le motivazioni della singolare controfferta del Guggenheim al Presidente. Diciamo che risulta alquanto strano pensare che tale dono sia stato fatto tenendo presente esclusivamente la passione per gli oggetti d'oro di Trump.
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