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lunedì 6 agosto 2018

A soli 12 anni ammeso alla facoltà di Fisica

Carlitos, un bimbo prodigio, ha capacità cognitive fuori dal comune. Viene ammesso alla facoltà di Fisica in Messico, lui sceglie la Biomedica.

Carlos Antonio Santamaria Diaz non è un bimbo come gli altri. Ha un'intelligenza fuori dal comune, molto più avanzata di quella dei suoi coetanei che l'ha portato a sviluppare un interesse intenso, viscerale, per le scienze. Una passione ed una propensione così forte che hanno spinto il ragazzino a chiedere di poter sostenere un test universitario presso l'Università Autonoma del Messico (Unam), la più grande dell'America Latina. Permesso accordato e relativo superamento del test pure.

Ora il piccolo (d'età e di statura) Carlitos, potrà seguire le lezioni e terminare il corso di laurea in Fisica Biomedica. L'enfant prodige aveva già avuto contatti con l'Unam. A 9 anni nella medesima università aveva ottenuto un diploma per aver seguito i tre moduli del corso di "Spettroscopia a infrarossi, di risonanza magnetica nucleare (Rmn) e spettroscopia di massa". Negli ultimi tre anni ha seguito lezioni, e fatto pratica, nella facoltà di Chimica, nel Centro di Scienze Genomiche (studio della Terra e dei suoi rapporti con gli altri corpi dell'universo) e nell'Istituto di Indagini sui Materiali.

Ma i responsabili dell'Unam puntualizzano che Carlitos ha ottenuto l'autorizzazione a frequentare i corsi di Fisica dopo aver ottenuto 105 risposte positive nel test d'ammissione, dove il minimo era 103, "senza concessioni né favoritismi". "Non sarà un bambino in terra di giganti, né un adulto di fatto caratterizzato bambino. È uno studente di alta capacità cognitiva, giocherellone, che arrossisce, che ha sfidato il tempo e le convenzioni amministrative".

Un genietto intrappolato nel corpo di un ragazzino dalle cui affermazioni trapela una grande maturità: "Voglio davvero cominciare. Faccio sul serio anche se non voglio suscitare aspettative perché nella realtà quasi sempre le cose sono differenti, e mi è già successo".

Un in bocca al lupissimo a questo ragazzino prodigio che con il suo sapere potrà illuminare nuove pagine di scienza.

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