Dino Maglio è stato condannato. Attirava le sue vittime in casa sui Colli Euganei con un servizio low cost di ospitalità per turisti. Poi le stordiva con Limoncello e benzodiazepina e le stuprava.
Certamente Dino maglio è la mela marcia che non fa onore al Corpo della Benemerita. Lui, 37 anni di origine pugliese, di giorno era carabiniere, di sera stupratore di turiste. Sono state in 14 ad accusarlo di averle drogate e stuprate mentre erano incoscienti.
Nel 2019, l'ex carabiniere è stato condannato a 12 anni e 8 mesi per quattro casi di violenza aggravata, procurato stato d'incapacità e concussione, salvo poi vedersi ridurre la pena nel 2020; in Appello a 9 anni e 8 mesi.
Precedentemente era già stato condannato ad una pena di 6 anni e 6 mesi per aver drogato e violentato una liceale australiana di 16 anni, nel 2014. Di recente, poi si sono scoperti altri casi.
Le sue vittime erano turiste: polacche, canadesi, portoghesi, ceche, tedesche e australiane. Si faceva chiamare Leonardo e attirava le ragazze in casa propria attraverso il couchsurfing, un servizio di ospitalità low cost per turisti.
Al suo annuncio pubblicato sulla piattaforma americana, rispondevano ragazze di ogni nazionalità che l'uomo ospitava a casa, con diversi omaggi, tra cui la cena con il suo vino al Tavor.
Quando le ragazze erano incoscienti, approfittava di loro. Alcune conservano ricordi sbiaditi di molestie e baci ai quali non erano state in grado di opporsi a causa dell'effetto dei narcotici.
Solo nel 2014 arriva la prima denuncia ad opera di una ragazza australiana di 16 anni ospitata nella casa del Maglio ad Arcella con la madre e la sorella.
La vittima era stata drogata con un cocktail di Limoncello e benzodiazepina. Poi, fu la volta di un'armena, fino al 2015 quando i poliziotti della Squadra Mobile di Padova fecero irruzione nella sua casa-albero di Rondeco e sequestrarono un computer foto di ragazze.
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