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venerdì 12 gennaio 2018

Guarda la palestra attraverso il vetro perché non può permettersi l'abbonamento, ora potrà andarci gratis a vita

Un 12enne turco con tanto di poggiapiedi legato dietro le spalle ogni giorno finito di lavorare si fermava davanti la vetrata di una palestra. Qualcuno l'ha immortalato in una foto e ora ha ricevuto l'abbonamento a vita proprio in quella palestra.

Per Mohammed Khaled è stato un po' come trovare il biglietto d'oro nella tavoletta di cioccolato di Willy Wonka in "La fabbrica di cioccolato". Un piccolo ed inaspettato premio per questo ragazzino, un rifugiato siriano di 12 anni che vive in Turchia dove lavora come lustrascarpe nel Sud del Paese.

Ogni giorno, finito di lavorare il giovane si soffermava a guardare chi si allena all'interno di una palestra. Magari si immaginava alle prese con qualche attrezzo, nell'intento di fare anche lui qualche sport, sicuramente un "impiego" più normale per un ragazzino della sua età. Qualcuno lo ha immortalato nella scena e la foto è diventa subito virale sui social.

La notizia è arriva anche alle orecchie del proprietario della palestra, Engin Dogan che ha quindi deciso di regalare al ragazzo un abbonamento alla palestra per la vita. Commentando: "È uno dei membri del nostro club ora. E poi è arrivata anche l'immagine di lui, davanti alla palestra, con gli altri che si allenano". Inoltre, sottolinea ai media turchi: "La sua storia mi ha toccato tantissimo, perché questo ragazzino non aveva niente".

Dal canto suo il piccolo Khaled ringrazia e fa sapere: "Mi hanno aiutato. Ho sempre sognato di perdere peso e credo di poterlo fare ora allenandomi".

Tutti i ragazzini avrebbero diritto ad una vita "spensierata", dove l'unica preoccupazione ammissibile dovrebbe essere quella di organizzarsi per poi concedersi un po' di palestra. Invece la vita per Mohammed Khaled, e tanti altri piccoli rifugiati come lui, o purtroppo, tanti altri ragazzini nel mondo, è tutt'altro che facile o benevola. Menomale che nell'indifferenza generale c'è ancora qualcuno che sa cogliere lo stato di un ragazzino solo, davanti ad una vetrina e contribuisce a rendere possibile seppur piccolo e banale  il sogno che un dodicenne puo' avere.


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