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sabato 13 gennaio 2018

LegalFling: l'app per dichiarare il consenso sessuale

Verrà lanciata a breve l'app per dare la propria adesione (o no) a rapporti sessuali.

Ci ha pensato l'azienda olandese LegalThigs. Il progetto è ancora in fase di sviluppo, ma a breve verrà lanciato LegalFling. L'app per chiarire le proprie intenzioni sessuali.

L'idea è quella di permettere ai partner in procinto di fare sesso di stipulare un accordo, valido a livello legale, in cui ci si dichiara entrambi consenzienti a fare sesso e nel quale viene assicurato che ognuno dei due rispetterà tutto ciò che l'altro è o non è disponibile a fare. L'applicazione prevede infatti una sezione "Do's and Dont's", una lista che comprende le patriche contemplate e quelle no.

Sembra strano, ma dal sito web del "prodotto" su uno sfondo fucsia emergono slogan tipo: "Get explicit about sexual consent", oppure, "Safe sex redefined". Rick Schimtz, Ceo dell'azienda chiarisce: "Chiedere a qualcuno di firmare un contratto prima di fare sesso potrebbe risultare un po' scomodo e strano. Con LegalFling basta uno swipe per essere sicuri che il tutto sia perfettamente legale".

Innanzitutto, app del genere gironzolano nell'area del web, e sicuramente sono nate perché ci può essere qualcuno che ne possa aver bisogno o le voglia usare. Ma, rende tutto abbastanza triste. "Trattare" alcuni argomenti come fossero un contratto. Dover chiarire e mettere nero su bianco le proprie intenzioni. Prima, a prescindere, e dando per scontato che le persone non sono più in grado d'interpretare il contatto o le intezioni dell'altro. Tralasciando pure  che spesso le persone si possano far trasportare dalle emozioni e dimenticare previ contratti.

Inoltre, dare il proprio consenso per una determinata azione, non vuol dire che dopo si sarà disponibili a praticarla. Cioè, una persona, dopo aver "firmato" il contratto con un "ok" selezionato con un semplice swipe, potrebbe cambiare idea e non avere più voglia di procedere con l'incontro sessuale.

Anche se, nella pagina FAQ di LegalFling è spiegato che sempre semplicemente, con "un singolo click" si può ritirare il proprio consenso. Ma, non sarebbe sicuramente più facile e ovvio chiedere direttamente al partner, che "si ha di fronte" come si sente, invece che mandargli nel "bel mezzo di..." un messaggio tramite app?

Insomma, si aprono scenari controversi e se quelli delineati in Hag the Dj, il quarto episodio dell'ultima stagione di Black Mirror, aveva anticipato un po' i tempi, c'è da ben riflettere sulle ripercussioni che un'app del genere può avere sulla vita privata delle persone, e su come potrebbe essere strumentalizzata nei casi di stupro o di rapporti che poi si potrebbero ricelare non consenzienti.

Mala tempora current. Non solo per i superatissimi romantici, ma anche per i normalissimi amanti dei rapporti veri e spontanei.

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