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mercoledì 24 luglio 2019
Poste Italiane rimborsa molti buoni fruttiferi dei risparmiatori
I fortunati sono i possessori di buoni della serie Q, la prima con i tassi d'interesse ribassati, che Poste Italiane ha emesso usando i moduli delle due serie precedenti.
L'Arbitro Bancario Finanziario ha chiesto a Poste Italiane di restituire parte degli interessi non versati, ma dovuti, ai risparmiatori. I problemi sono sorti poiché un Codice Postale del 1973, consentiva di abbassare il tasso dei buoni, anche con effetto retroattivo.
Nel 1999, invece, è stata abolita la possibilità di estendere le variazioni dei rendimenti ai buoni già emessi a protezione dei diritti dei consumatori. Quindi, chi ha sottoscritto buoni prima del 1° Luglio 1986 non usufruirà di nulla, mentre la questione è ancora aperta per chi li ha fatti dopo il 1° Luglio 1986.
L'avvocato Marisa Castelli, dell'Associazione Konsumer Italia spiega:"Dopo l'entrata in vigore del decreto le Poste avrebbero dovuto emettere buoni della serie Q. Ma per un po' di tempo hanno continuato ad utilizzare vecchi moduli della serie O e P che indicavano tassi superiori, ma di fatto, non applicabili. La legge consentiva alle Poste di utilizzare, fino ad esaurimento, solo i buoni della serie P (e non quelli della serie O) a patto però che l'impiegato apponesse due timbri, uno sul fronte e uno sul retro. Sul timbro doveva essere scritto "Serie P-Q" mentre sul retro doveva riportare i nuovi rendimenti a trent'anni".
Quindi il caso dei buoni fruttiferi è ancora tutto aperto, e in questo pasticcio creato da Poste Italiane si prospetta una pioggia di rimborsi per molti risparmiatori.
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