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venerdì 12 luglio 2019
Scoperto in Grecia fossile del primo uomo moderno dell'Eurasia
Risale a più di 200mila anni fa il cranio fossile di Homo Sapiens trovato in Grecia, testimonia che le migrazioni dall'Africa sono avvenute prima di quello che si pensasse.
Il primo Homo Sapiens arrivato in Europa si fermò in Grecia. Qui sono stati ritrovati due crani che risalgono a 210.000 anni fa, i più antichi mai individuati nella regione Eurasia.
La scoperta avvenne negli anni '70 ma ora antropologi e paleontologi sono riusciti a far risalirli ad un Neanderthal e ad un Sapiens. I resti dell'uomo moderno sono la testimonianza di Sapiens più antica mai portata alla luce.
La ricerca è stata pubblicata su Nature e si deve ai ricercatori moderni guidati da Katarina Harvati dell'Università Eberhard di Tubinga, in Germania.
Il cranio attribuito al Neanderthal (Apidima 2) dei due è il più giovane: ha più di 170mila anni e mostra caratteristiche riconducibili al più famoso dei nostri cugini appunto (soprattutto per quel che riguarda la conformazione delle ossa della fronte, del naso e della zona intorno agli occhi).
L'altro cranio (Apidima 1) assomiglia ad un Sapiens, con quel profilo laterale del cranio arrotondato, tipico degli uomini moderni, seppur con tratti arcaici. Questo risale a 210 mila anni fa.
Le prime tracce mai portate alla luce della nostra specie, finora risalgono invece a più di 300 mila anni fa, in Marocco.
Molto probabilmente Apidima 1 è stato uno dei primi uomini moderni. Questo testimonianza che i nostri antenati uscirono dall'Africa prima di quanto creduto.
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