Longyearbyen è una città norvegese, situata nell' arcipelago delle isole Svalbard; ed è famosa nel mondo perché qui, il sole non tramonta mai.
Il fenomeno del Sole di Mezzanotte, attira in questa fresca terra milioni di visitatori che hanno a disposizione per assistere allo spettacolo, ben 4 mesi all' anno, dal 19 Aprile al 23 Agosto; alla longitudine di 78 gradi e 13, la stella più importante che ha dato vita al nostro sistema, brilla sopra l' orizzonte per 24 ore al giorno. Altra caratteristica di questa città spersa nel deserto polare è quella del freddo. Le temperature estremamente rigide che si raggiungono soprattutto durante la notte polare, quando il sole non supera mai la linea dell' orizzonte a causa dell' inclinazione dell' asse di rotazione della Terra, fecero raggiungere nel Marzo del 1966 la temperatura record di -46,3° e hanno poi indotto l' amministrazione locale ad emettere una alquanto curiosa ordinanza. A Longyearbyen è infatti "vietato morire !". Fa troppo freddo e le temperature impediscono la decomposizione dei corpi. Questo ha fatto scaturire il divieto di sepoltura, in caso di malore le autorità locali provvedono subito al trasporto sulla terraferma. Il provvedimento risale al 1930 e che è dovuto al freddo glaciale tipico della zona che non consente una rapida decomposizione dei cadaveri, che rimangono di fatto congelati. Il problema si pose all' epica di un' epidemia influenzale del 1917-20, era la cosiddetta influenza spagnola, che uccise milioni di persone nel mondo. Con i corpi delle vittime che rimanevano intatti, si temeva che il virus potesse restare ancora in circolo. Infatti, a distanza di 13 anni molti cadaveri erano integri. Le autorità locali decisero così di chiudere il cimitero cittadino e vietare la sepoltura. Dal 1950 è stato ufficialmente sancito il divieto di morire a Longyearbyen. Per questo, in caso di persone gravemente malate o in " imminente pericolo" di vita, queste vengono trasportate in aereo all' ospedale più vicino, a circa 2 ore di distanza. Un provvedimento che è rimasto ed è tutt' ora in vigore, nonostante nessuno sia mai stato colpito dal virus mortale dell' influenza spagnola proveniente dai morti. A parte questa particolare nota, questa cittadella è davvero affascinante e degna di essere visitata per gli ineguagliabili panorami artici che offre. Il turismo è in continuo aumento, si arriva comodamente atterrando al suo aeroporto internazionale il Svalbard, poi si può visitare il museo etnografico l' Airship Museum, con reperti e documenti relativi al volo del dirigibile Itala e all' operazione di recupero dei superstiti. Altro appuntamento da non perdere è lo Svalbard Global Seed Vault, un deposito sotterraneo globale dei semi: un giardino dell' Eden ibernato, che custodisce l' intero patrimonio genetico botanico globale preservando la biodiversità globale. Dicono che il freddo faccia bene alla pelle e mantenga giovani, questo sembra il posto ideale per farne una bella scorpacciata.
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