Pubblicità

sabato 8 luglio 2017

Dal baco da seta una fibra per gioielli

La professionalità di CREA-AA certifica una seta etica 100% italiana, utile per produrre anche gioielli.

Dalla Cina alla provincia di Padova. Passando per "La Via Etica della Seta". Attraverso un progetto che nasce da una rete d'imprese tra un'azienda orafa e tre cooperative sociali venete che hanno ricostruito l'intero ciclo produttivo della seta. Dopo cinquant'anni si è fatto leva su passioni sopite, si sono riscoperte straordinarie professionalità, sono state coinvolte imprese ed istituzioni e alla fine s'è arrivati alla vera seta italiana, controllata e certificata 100% Made in Italy. Un materiale doppiamente valido in quanto "etico", rispettoso dell'ambiente e del lavoro artigianale.

La seta non è solo un filamento pregiato. Le sue preziose proprietà la rendono estremamente versatile ed utilizzabile nei settori più diversi. Un recente rapporto intitolato: "Dal baco da seta una fibra per gioielli". "Così la ricerca agricola salva l'ambiente", svela come i ricercatori del CREA-AA (Agricoltura e Ambiente), riescono ad ottenere da questo particolare insetto anche una fibra per gioielli.

In effetti, anche altre specie animali e nonn, hanno trovato grazie alla ricerca altri "impieghi". È il caso del gambero della Louisiana, una specie infestante usata dal CREA come "mangimi efficienti" per i pesci d'acquacoltura, economicamente sostenibili e con un basso impatto sull'ambiente e sulle risorse. Oppure, dalle bucce e dai vinaccioli delle vinacce sono state ricavate farine utilizzabili direttamente o da cui estrarre molecole bioattive (polifenoli), antiossidanti naturali dalle proprietà nutraceutiche.

Punta di diamante in questo caso è il baco da seta e come afferma il CREA: "Rappresenta una vera e propria miniera": attraverso un innovativo processo i ricercatori sono riusciti ad ottenere una fibra di alta qualità, utilizzata per gioielli misti con seta e oro e prodotti biomedici, mentre i prodotti di scarto di filiera sono recuperabili e riutilizzabili in sottoprodotti, come olio e proteine per l'alimentazione animale, composti per la cosmesi, imbottiture e seta rigenerata, principi attivi da utilizzare in farmacologia, biomassa per combustibile o fibra.

Questi risultati eccezionali sono stati possibili grazie alla "Rinascita della Via della Seta in Veneto". Progetto nato nell'Ottobre del 2014 grazie alla volontà di un laboratorio orafo d'eccellenza e di alcune cooperative sociali agricole che si occupano della GELSIBA CHICOLTURA, (le foglie del Gelso sono il nutrimento prediletto del baco da seta).

Una mattina l'azienda orafa D'Orica ha acquistato una filandina risalente agli anni '60, unico esemplare funzionante in Europa dotato di controllo automatico del "titolo", il diametro del filo, fondamentale per ottenere una seta di alta qualità. Successivamente, in pochi giorni, grazie all'ausilio di: un camion, dieci pallet, otto uomini tra idraulici, elettricisti, falegnami e tecnici specializzati hanno riorganizzato la filanda anche come azienda orafa. Solo il macchinario che trasforma i bozzoli in filo di sets è stato realizzato in Giappone sebbene fosse lì a Padova già dal 1971 e per "rimetterlo in moto" c'è voluto un imponente lavoro di restauro.

Ma i risultati sono arrivati. Anche la CNN in un recente documentario:"The Silk Road, Past Present Future" si è interessata della Seta Etica Italiana e di questa particolare azienda, unica nel suo genere che dal filamento tessile riesce ad estrarre gioielli.

L'azienda è ora ornata con le foto che raccontano tutti i passaggi della filiera produttiva di questa seta 100% italiana. Il loro lavoro è produrre oggetti di valore, ma il loro gioiello più grande è quello di aver saputo riunire conoscenza, professionalità, ideologie e passione di tanti concittadini italiani.

Nessun commento:

Posta un commento