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mercoledì 26 luglio 2017

I viaggiatori lenti, quelli per cui il percorso conta più della meta

Frequentano soprattutto percorsi storico-spirituali, sono stati censiti da Touring e Agenzia del Demanio per il progetto "Cammini e Percorsi".

Affermava Proust che "Il vero viaggio (di scoperta) non consiste nel cercare nuove terre, ma nell'avere nuovi occhi". Certamente, così la pensano anche i viaggiatori lenti, coloro per cui la meta non è importante. Comunque non catalizza lo stesso interesse di chi o cosa si incontra lungo il cammino. Questi viandanti puntano a viaggiare dentro se stessi, per evadere dalla routine quotidiana e per conoscere nuove terre con le loro tradizioni e peculiarità.

I viaggiatori lenti preferiscono percorrere a piedi o in bicicletta i tanti percorsi storico-spirituali dell'Italia. Sono stati censiti nell'ambito del progetto "Cammini e Percorsi" dell'Agenzia del Demanio e del Touring Club che punta ad assegnare in gestione ad imprese, associazioni e cooperative in prevalenza under 40, immobili dello Stato lungo i percorsi come la via Francigena, la via Appia o le ciclovie del Vento o del Sole.

Sono stati coinvolti circa 25mila utenti. Tra i 18.600 italiani, quasi 12 mila hanno fatto viaggi "lenti" lungo percorsi storico-religiosi o ciclopedonali. Quasi 10 mila in Italia e 4.500 in Europa. Nel nostro Paese il percorso più frequentato è la via Francigena, percorso da circa 4.855 persone, poi la via Appia (2.857) o il cammino di San Francesco (2.721).

Tra gli utenti censiti circa 4.075, la maggior parte dichiara di aver viaggiato per un periodo ristretto di tempo compreso tra 1 e 3 giorni. Tremila lo hanno fatto solo per un giorno; 2.530 hanno camminato o fatto in bici questi percorsi per un periodo tra i 3 e i 7 giorni; oltre duemila per più di una settimana.

Il resoconto è quello di viaggiatori per lo più individuali, autonomi nell'organizzazione, che poco coinvolgono famiglie o bambini o le agenzie. Così, magari possono dedicarsi meglio a "momenti di meditazione", affinché il cammino possa essere anche spirituale, oppure dedicarsi alla conoscenza della storia del luogo che si visita.

Più la tecnologia va avanti e si globalizza e rimpicciolisce il mondo, più si è sempre connessi e allacciati virtualmente agli altri, più alcune persone cercano la quiete, la serenità di riuscire a stare da soli in mete ancora poco contaminate.

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