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venerdì 29 settembre 2017

9 in pagella a tutti gli studenti, così la prof finisce alla sbarra

Nello sfondo di un liceo di Varese. Verifiche finte e voti inventati per l'ex insegnante accusata di falso.

Di anomalie nelle Scuole Superiori se ne sono viste tante. Qualche anno fa, correva la moda del 6 politico, un'utopia democratica, che per lo meno, aveva valenze ideologiche. Oggi, in un liceo di Varese, si è davvero esagerato. In un paio di terze del Liceo Scientifico Galileo Ferraris, addirittura, era il 9 ad essere garantito in pagella a fine anno. A tutto, proprio tutti gli studenti, eccetto un allievo che si doveva accontentare dell'8 e mezzo e ancora non se ne sa la ragione.

Correva l'anno scolastico 2014-2015, e la professoressa L.P., insegnante precaria di Matematica e Fisica elargisce agli studenti  voti oggettivamente alti, senza nemmeno interrogarli o di fare compiti in classe.

La professoressa giustificandosi davanti ad un genitore, poi al Preside, poi ai Carabinieri: "Io non ho bisogno di interrogare. La mia valutazione si basa sul livello di attenzione degli studenti. Su come si comportano e si applicano in classe. E poi non finito il programma". Sarà per questo che le è piombata addosso una denuncia per falso in atto pubblico che l'ha portata direttamente a processo a Varese.

Giuseppe Corcano, Preside dell'istituto, commenta: "Quando ci siamo accorti che la verifica finale del 23 Maggio 2015 non era stata fatta siamo stati costretti a intervenire. Sul registro aveva segnato 9 a tutti gli studenti meno che ad uno. Ma non c'erano compiti a supportare il voto. Una cosa troppo macroscopica".

È la prima volta che accade una cosa del genere bel rinomato istituto lombardo. Ci sono validissimi insegnanti per i 1.100 studenti. Quell'anno è capitata la professoressa mosca bianca. Sebbene il suo curriculum, del tutto normale, non facesse presagire a niente di simile. Laurea regolamentare, cattedre supplenti a Mantova, Sondrio, Gallarate e in Toscana.

Molto più sbalorditive sono le deposizioni dei suoi ex alunni. Uno ricorda: "Ogni tanto ci interrogava. Qualche volta ci faceva fare i compiti in classe. A cada mai e poi mai. Più spesso facevamo ricreazione". Un'altra dichiara: "Alla fine dell'anno ci ha detto che non poteva fare la verifica di classe perché non aveva completato il programma e così dava un bel voto a tutti e quindi non potevamo lamentarci".

Le "stranezze" a dir poco agghiaccianti non finiscono qua. La scuola prevede un registro elettronico con il programma dettagliato e la controfirma di due rappresentanti di classe. Invece, il programma non era mai stato completato e la prof. non si è mai presentata in aula per firmare. Ora rischia fino a 6 anni di carcere. Mentre la scuola ha cercato di venir incontro ai malcapitati studenti, fornendo dei corsi didattici di sostegno.

Ci sono dei lavori che dovrebbero essere considerati delle missioni, ossia essere fatti con passione prima di ogni altra cosa, prima di pensare di accaparrarsi solo lo stipendio. Inoltre, visto che si ha a che fare con delle giovani vite da formare, sarebbe meglio ritirarsi se si è inadeguati.




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