Il rompicapo era stato proposto nel 1939 negli Stati Uniti. È riuscito a risolverlo Roberto Demontis, un 37enne sardo, docente precario all'Istituto Agrario.
Roberto Demontis, 37 anni, diploma al liceo classico Azui, laurea in Matematica a Torino e dottorato di ricerca negli atenei di Roma, Siena e Polonia, è sicuramente una mente eccelsa.
Lui è riuscito, dopo 5 anni di ragionamenti, formule ed ipotesi a risolvere il "problema-gioco" di matematica, proposto per la prima volta da Bonnie Madison Stewart nel 1939.
Ci sono voluti quasi 80 anni per risolvere il problema a cui nemmeno i più grandi geni del settore erano riusciti a trovare la soluzione e cioè: "Qual è il numero minimo di mosse per risolvere la Torre di Hanoi?" Un caso talmente complesso che negli anni '80 arrivarono a stabilire che era irrisolvibile.
La soluzione prospettata da Demontis, ritenuta ineccepibile da esperti della materia è stata pubblicata sulla rivista scientifica "Discrete Mathematic, Algorithms and Applications" (DMAA).
Provare a spiegare cosa sia riuscito a risolvere la mente geniale di questo giovane insegnante sassarese (oggi docente precario) all'Istitito Agrario Pellegrini di Sassari è per noi estranei del settore, davvero cosa ardua.
Lui semplifica così:"Il punto di partenza è la Torre di Hanoi. Immaginate di avere un certo numero di pioli. Su uno di questi si trova un certo numero di dischi tutti di dimensioni diverse, impilati in ordine crescente, dal più grande al più piccolo. Volete spostare questa torre su un altro piolo. Per fare ciò tuttavia dovete rispettare due regole: potete cioè spostare solo un disco alla volta e non potete mai mettere un disco più grande sopra uno più piccolo.
Qual è il numero minimo di mosse? Questo problema ammette una soluzione immediata nel caso in cui si disponga di soli tre pioli. Al contrario, il numero minimo di mosse per ricostruire la Torre di Hanoi nel caso si disponga di almeno quattro pioli è cosa ben più complessa.
E infatti il problema è rimasto insoluto per 80 anni. Ad un certo punto lo si considerò praticamente indecifrabile perché non si poteva risolvere con metodi deterministici.
In altre parole nel caso più complesso viene meno questo determinismo: dopo ogni mossa è possibile cambiare strategia pur restando nel numero minimo di quelle necessarie per risolvere il puzzle.
Invece per formulare la sua soluzione Demontis si è avvalso dell'informatica, della neuroscienza, biologia e lo studio del comportamento di una specie sudamericana di formiche.
Ora, all'insegnante sardo stanno arrivando proposte lavorative dall'Australia, dalla Nuova Zelanda e dalla Germania; ed ha cominciato anche a studiare due problemi su richiesta della stessa DMAA.
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