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venerdì 21 aprile 2017

Disinnammorarsi

Tra le domande più frequenti fatte su Google, in vetta ci sono :" Come si fa a disinnammorarsi?" e " Come ci si disinnammora?". Evidentemente il malessere, la mancanza che si sperimenta dopo la fine di una relazione tocca o ha toccato terribilmente ciascuno di noi. Perché quando termina una relazione sia essa amicale, sentimentale, lavorativa si sente proprio il vuoto per la perdita dell' investimento in termini di tempo, sentimenti, emozioni e progettualita'. Ora, le menti più mature elaborano ed accettano prima la perdita. Ma ci sono anche persone, più fragili, la cui mente non è pronta a riferire questo pensiero nella realtà. Queste persone non riescono a trovare subito una soluzione, cadono nell' impasse, iniziano a vacillare aspetti fondamentali del proprio Sé tali da creare nel profondo una frattura. Queste persone solitamente riferiscono di aver esperito la sensazione del rimanere in sospeso, restano cioè nell' attesa, di un incontro, di un movimento, di un qualsiasi accaduto che possa smuovere le acque. Questo accade poiché la rottura ( inaspettata) genera uno stato di shock, che solo una mente strutturata può accogliere ed iniziare a rielaborare, perché il dolore c'è e non è possibile annullarlo, ma ciò che è importante rielaborare è l' evento traumatico in se stesso, ciò che ha generato lo stato di blocco. Quando il pensiero non è elaborato prima a livello cognitivo e rielaborato poi a livello espressivo si crea un sospeso che diventa un legame al quale è difficoltoso dare consapevolezza e movimento. Questo non permette l' investimento in una nuova relazione poiché si è ancora intimamente legati, si è ancora in debito con ciò che è stato. Tra le conseguenze psicologiche che potrebbero insorgere in una mente più fragile ci sono la depressione, stati d' ansia generalizzata, disturbi somatoformi, disturbi che riguardano il corpo, poiché è come se  si iniziasse a dar voce al dolore tramite il corpo piuttosto che la parola. Certamente il dolore provato è diverso da tutti, così come sono diverse le strategie per farvi fronte, ma spesso la voglia di restare legati al passato, quel legame sospeso, la negazione appartengono un po'  a tutti. Ripartire dopo un addio, non è mai facile. Ma ci sono sempre delle possibilità che ci permettono di proseguire e lasciarci alle spalle la strada della fine e della sua completa accettazione. Il primo errore però, in cui spessissimo s' inciampa, è quello delle avventure facili. Il rischio è quello di un ulteriore diminuzione dell' autostima, del senso di autoefficacia, e la sensazione di piacere provato (nell' immediato) ci dara' la percezione, ma solo a breve termine d' aver superato il dolore, ma invece, non è altro che una forma diversa di negazione di questo dolore. Invece, sarebbe molto meglio provare a fare della propria vita un arcobaleno di colori in cui iniziare a far entrare piccole novità possibili, sciogliendo le nostre passioni, la nostra creatività, queste piccole novità e realizzazioni contribuiscono notevolmente a riconquistare fiducia in noi stessi. Poi, è da cancellare anche l' idea che parlare con parenti ed amici della fine di una storia sia funzionale, perché lo sfogo a lungo andare alimenta profondamente il nostro legame sospeso. Impariamo invece a dar voce ai nostri sentimenti ed alle nostre emozioni veicolandole verso il nuovo, verso il possibile. Accettiamo quindi, la nostra vulnerabilità, accettiamo la mancanza come scintilla verso il desiderio dell' altro, non abbandoniamoci al piacere che ci allontana dal nostro essere, rendendoci soggetti pieni che non accolgono l' altro nella loro vita. Evitiamo di pensare a noi stessi, ma ritorniamo ad amare in modo sano e costruttivo, solo così ciò che è sospeso lascerà posto alla possibilità del nuovo. Clive Staples Lewis scriveva:" Amare significa, in ogni caso, essere vulnerabili. Qualunque sia la cosa che vi è cara, il vostro cuore prima o poi avrà a soffrire a causa sua, e magari anche spezzarsi. Se volete avere la certezza che esso rimanga intatto, non donatelo a nessuno, nemmeno a un animale. Proteggetelo avvolgendolo con cura con passatempi e piccoli lussi; evitate ogni tipo di coinvolgimento; chiudetelo col lucchetto nello scrigno, o nella bara, del vostro egoismo. Ma in quello scrigno (al sicuro, nel buio, immobile, sotto vuoto) esso cambierà: non si spezzera'; diventerà infrangibile, impenetrabile, irredimibile". Però, pensandoci è così che si diventa infelici. L' uomo è una creatura nata per amare. Si tratta solo di dover incontrare proprio la persona giusta con cui buttare insieme il cuore al di là di ogni ostacolo.

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