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giovedì 6 aprile 2017

"L' impatto delle povertà educative sull' infanzia in Italia"

Il nuovo rapporto di Save the Children " Futuro in partenza? L' impatto delle povertà educative sull'infanzia in Italia" è una fotografia drammatica sulla realtà minorile in Italia. La percentuale di minori che vivono in povertà assoluta è triplicata negli ultimi 10anni. E dal 2005 è raddoppiata anche la percentuale di minori che vivono in povertà relativa, sono quasi 2milioni tra bambini e adolescenti, e si è passati dal 12,6% al 20,2% solo nel 2015. Per questo, dal 3 al 9 Aprile, è stata lanciata da Save the Children, la campagna " Illuminiamo il futuro". Una settimana di mobilitazioni, con oltre 650 eventi ed iniziative in tutto il Paese, sostenute da scuole, associazioni, enti ed istituzioni culturali o realtà locali. Poi, online, c'è pure una petizione per chiedere asilo nido per tutti i bimbi, mense scolastiche uguali per tutti e l' attivazione immediata del piano di contrasto della povertà. Perché la povertà economica, materiale ha delle gravissime ripercussioni anche sul percorso scolastico e formativo dei minori. È sempre più accentuata la dispersione scolatica. Attualmente, in Italia, il 15% dei giovani tra i 18 e i 24 anni non consegue il diploma superiore o abbandona prematuramente ogni percorso di formazione. Siamo al quart' ultimo posto tra i Paesi per numero di early school leavers, seguiti solo da Spagna(20%), Malta(20%) e Romania (19%). I più alti livelli di dispersione scolastica si registrano in Sicilia(24%) e Sardegna(23%), seguite da Campania(19%) e Calabria(16%) mentre, tanto per cambiare le percentuali più basse si riscontrano in Friuli-Venezia- Giulia(7%), Umbria(8%), Veneto(8%) e Trentino Alto Adige(9%). Secondo Valerio Neri, direttore generale di Save the Children:"Il nostro è un Paese in cui non sono le pari opportunità a determinare i percorsi educativi e di vita dei ragazzi, ma lo svantaggio ereditato dalle famiglie. La povertà economica ed educativa dei genitori viene trasmessa ai figli, che a loro volta, da afulti, potrebbero essere a rischio povertà ed esclusione sociale. È un circolo vizioso che coinvolge e compromette il futuro di oltre 1milione di bambini e che va immediatamente spezzato". Questa condizione di disagio si riflette in diversi ambiti della vita di un minore. Per esempio, i primi anni di vita sono di cruciale importanza per l' acquisizione e lo sviluppo delle capacità cognitive e fisiche da parte dei bambini. Eppure solo il 13% dei bambini tra 0 e 2 anni può andare all' asilo nido o usufruire di altri servizi pubblici per la prima infanzia. Più in là, anche il tempo pieno risulta assente dal 68% delle classi nella scuola primaria e dell' 85% delle classi nella scuola primaria di secondo grado. Eppure il tempo pieno sarebbe un fattore chiave per contrastare la povertà educativa, poiché offre anche l' opportunità di svolgere attività extra-curriculari essenziali per rafforzare le capacità emotive, motivazionali e sociali. Altro dato sconfortante è quello delle mense scolastiche che risulta assente per il 48% degli alunni italiani. Per non parlare del fatto, che nel 2016, 1 minore su 10 tra i 16 e i 17 anni non è mai andato al teatro o al museo, non ha visitato mostre, monumenti o siti archeologici. E sono addirittura il 53% dei ragazzi che lo scorso anno non hanno letto nemmeno un libro. Per quanto riguarda la pratica sportiva, c'è un enorme divario tra i ragazzi che vivono in famiglie svantaggiate e ragazzi benestanti. Dal rapporto emerge una panoramica nazionale che nonostante i miglioramenti degli ultimi anni, è ancora lontano dal resto dell' Europa e in cui le maggiori privazioni educative per i minori si constatano soprattutto al Sud, sebbene non manchino importanti carenze anche al Centro e al Nord. Il fanalino di coda è la Calabria. E spiega Raffaele Mileo, direttore dei Programmi- Europa di Save the Children:" È tra le regioni dove i bambini sono maggiormente esposti alle conseguenze devastanti della povertà educativa. Quasi 8 ragazzi calabresi su 10 non hanno la possibilità di svolgere attività culturali e ricreative, come andare al cinema o visitare una mostra, fare sport o leggere libri, e anche a scuola le gravi carenze dell' offerta educativa hanno forti ripercussioni sia sul loro apprendimento che sulle loro motivazioni a proseguire gli studi". Per questo, ad Aprile, Save the Children in collaborazione con la Regione Calabria, aprirà a San Luca un Punto Luce, uno spazio ad alta intensità educativa per offrire opportunità ai bambini e alle loro famiglie di provenienza che vivono in aree svantaggiate. Qui i bambini e i ragazzi potranno partecipare gratuitamente d attività di accompagnamento allo studio e invito alla lettura, laboratori artistici e musicali, sport, educazione all' uso sicuro di internet e a una corretta alimentazione. Per i loro genitori invece, sono previste consulenze legali, psicologiche e pediatriche e di educazione alla genitorialità. Nei Punti Luce di Save the Children, attualmente sono una ventina in Italia, sono stati accolti quasi 10mila minori, di cui 4300 sono iscritti e frequentano regolarmente i corsi. Comunque per una settimana, oltre 650 eventi ed iniziative verranno proposte in tutta Italia. I cambiamenti, quando cominciano, si compiono quasi sempre sottovoce.....ma questi bambini strappati ad un futuro che sembrava dover essere scritto da una mano ignorante, sono una stupenda vittoria sulle avversità della vita e sulla forza salvifica della cultura.

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