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mercoledì 26 aprile 2017

LI-RAM: la memoria che userà la luce

Natia Frank, una chimica della University of Victoria, nella British Columbia, Canada ha creato un materiale rivoluzionario che usa la luce per salvare informazioni in una singola molecola. Consumerà meno, non produrrà calore e sarà più veloce. Con esso, i computer e gli smartphone potranno funzionare più velocemente, durare più a lungo e con un bassissimo dispendio di energia. Il nuovo materiale consente di creare chip di memoria, a livello molecolare. La memoria è stata ribattezzata: light induced magnetoresistive random-access memory (LI-RAM). E nel comunicato stampa si legge :"L' invenzione è parte di un impegno internazionale volto a ridurre i consumi e il calore prodotto dai moderni chip". La LI-RAM consentirà di usare il 10% di energia in meno delle attuali MRAM (memorie magnetoresistive), con la produzione di poco o niente calore. Ma è in grado di processare più velocemente le informazioni e funzionare più a lungo. Così si potrebbe far fronte al problema del "power wall", cioè, la rapida perdita di efficienza legata al surriscaldamento che si crea con l' aumento delle prestazioni di un chip. La novità della LI-RAM è che userà la luce invece dell' elettricità come conduttore delle informazioni. Natia Frank dice:"Il materiale nella LI-RAM ha l' inusuale qualità di cambiare rapidamente proprietà magnetica quando viene colpito da luce verde. Questo significa che l' informazione può essere processata e archiviata a livello della singola molecola, permettendo lo sviluppo di una memoria universale, una tecnologia finora solo ipotetica". Grazie a queste premesse, e alle potenzialità del progetto, la chimica inglese sta lavorando con i produttori di elettronica di tutto il mondo per ottimizzare e commercializzare la tecnologia, che potrebbe arrivare sul mercato entro i prossimi 10 anni. Potenzialmente, il materiale potrebbe trovare spazio non solo in ambito elettronico, ma anche in celle solari, strumentazione medica e nanotecnologie. A quanto pare, passerà qualche anno, ma dalla luce, nascerà una nuova era, almeno per la tecnologia.

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