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giovedì 27 aprile 2017

Il cervello più giovane con il valzer

L' ultima dritta arriva da una ricerca statunitense secondo cui, più dell' alimentazione sana, delle passeggiate, drlle parole crociate o la lettura, per mantenere il cervello giovane bisogna darsi al ballo. La danza avrebbe la capacità di rallentare gli effetti sulle capacità cognitive, facendo aumentare la densità della materia bianca, un tessuto che quando si deteriora, si associa al declino cognitivo e all' invecchiamento. A far particolarmente bene sono i balli di gruppo che richiedono anche il dover seguire una determinata coreografia e quindi lo sforzo di memoria che ciò implica, e poi la socialità. Questo, secondo uno studio pubblicato su Frontieres in Anging Neuroscience, redatto dall' Università dell' Illinois e altre istituzioni universitarie statunitensi. La ricerca è stata realizzata avvalendosi della risonanza magnetica funzionale e ha valutato gli effetti sul cervello del ballo e di altre attività tra quelle maggiormente consigliate a chi è in la con gli anni: passeggiare, sottoporsi a sedute di stretching e assumere integratori alimentari. A soggetti, che per sei  mesi che come attività avevano svolto il ballo, in questo caso, la country dance, è stato riscontrato l' aumento della sostanza bianca del cervello, per la precisione, quella del fornice, una piccola struttura a forma di C localizzata in profondità dell' encefalo, tra l' emisfero destro e il sinistro, che sarebbe coinvolta nella velocità di elaborazione e nella memoria. La materia bianca è costituita da cellule specializzate che trasmettono i messaggi tra i neuroni e da una parte all' altra del cervello. Diversi studi precedenti, ipotizzano che il declino cognitivo, come la perdita di memoria a cui normalmente si assiste intorno ai 60 anni, e che spesso tendono a evidenziarsi già dopo i 40 anni, sia dovuto anche al deterioramento della materia bianca, che in effetti, nelle pesone anziane tende a ridursi. Nella ricerca, sono stati osservati 174 volontari sani, di entrambi i sessi, tra i 60 e 79 anni. Dopo la Rmf, sono stati distribuiti in 4 gruppi: coloro che avrebbero ballato, quelli che avrebbero camminato a passo veloce, chi avrebbe camminato ed integrato la dieta con betaalamina ( un amminoacido che agirebbe sulle attività muscolari e cognitive), e infine coloro che avrebbero partecipato a sessioni di stretching, tonicità e equilibrio per persone in età avanzata. Questo pre 3 volte a settimana per 6 mesi. E alla fine dell' esperimento un' altra Rmf. Dai risultati, è poi emerso che a prescindere dall' attività praticata la materia bianca, si era un po' assottigliata a tutti e un po' tutto il cervello, in particolare a quelli che avevano uno stile di vita più sedentario; ma alla perdita di materia bianca non corrispondeva anche il peggioramento delle abilità cognitive, che anzi, risultavano migliorate in tutte le attività. Il risultato migliore poi, è stato raggiunto dai "ballerini" la cui materia bianca si era addirittura addensata. Questo perché la danza rappresenta un "training combinato, cognitivo e sociale", combinando insieme più attività aiuta a mantenere più in salute il cervello. Quindi, anche alla luce di questo studio, emerge l' importanza anche per le persone che stanno un po' più avanti con gli anni l' impegnarsi in uno stile di vita fisicamente e socialmente attivo.

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