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mercoledì 4 ottobre 2017

La chiave dell'ansia potrebbe risiedere nell'intestino

È stato rilevato un legame tra alcuni regolatori dei geni del cervello e i batteri intestinali.

Si è sempre ritenuto giusto asserire: "Essere ansiosi, ma così ansiosi, da far far male lo stomaco!" Invece, e se fosse lo stomaco a far diventare ansiosi? Uno studio sembra confermarlo. La chiave dell'ansia risiederebbe proprio nei batteri dell'intestino. È stato infatti scoperto un legame tra alcuni regolatori dei geni nel cervello, i microRNA, importanti marcatori nell'ansia e di malattie correlate ai batteri intestinali.

La sorprendente intuizione è emersa grazie a uno studio dell'Università di Cork, in Irlanda, pubblicata sulla rivista Microbiome. Come da prassi, i ricercatori si sono avvalsi, per gli esperimenti, dell'ausilio dei topi. Rilevando che i microRNA cambiavano negli animali liberi da microbi. Questi roditori erano sorvegliati in una bolla libera da germi e mostravano di norma, ansia,  deficit nella socialità e nella cognizione e comportamenti simili alla depressione.

Altra nota importante, mostrata dagli studiosi, è che in questi topi, le zone più influenti erano l'amigdala, che come noto, gestisce le emozioni, e la corteccia prefrontale, legata gra i tanti compiti, all'espressione della personalità, al prendere le decisioni. Inoltre, entrambe le due aree coinvolte sono implicate nello sviluppo di ansia e depressione.

Uno degli autori dello studio, Gerard Clarke, spiega: "I microbi intestinali sembrerebbero influenzare i microRNA nell'amigdala e nella corteccia prefrontale, questo è importante perché possono influenzare processi fisiologici fondamentali per il funzionamento del sistema nervoso centrale e in regioni del cervello (come appunto l'amigdala e la corteccia prefrontale) che sono fortemente implicate nello sviluppo di ansia e depressione.

Si era sempre pensato che fosse l'attivazione psicologica dell'ansia a indurre poi una sorta di sintomatologia psicosomatica, spesso a discapito anche dell'intestino. Questa ricerca getta nuova luce sul fatto che potrebbe essere più corretto ritenere che,  quando anche per un qualsiasi motivo, ci fa male lo stomaco, tipo ci fanno arrabbiare, poi ci viene l'ansia.



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