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sabato 21 ottobre 2017

"Pull a pig", il nuovo crudele "gioco" che umilia le ragazze

Lo definiscono "scherzo", ma in realtà è un altro modo di bullizzare. Allarme rosso per gli adolescenti.

Trovare le parole giuste e non indignarsi è difficile. "Pull a pig", che letteralmente significa "inganna un maiale" è una pratica, orribile, che oggi viene erroneamente lanciata come una nuova moda. Praticamente un gruppo di amici fa a gara per riuscire ad avvicinare una ragazza, considerata poco avvenente o meglio la più brutta, con lo scopo di farle credere di essere interessati a lei, conquistarla e magari portarla a letto per poi umiliarla dicendole che si trattava tutto di uno scherzo.

Il fenomeno è balzato agli onori della cronaca dopo la vicenda rilanciata dai media britannici, della ragazza inglese, in realtà adolescente, sedotta ed umiliata da un coetaneo olandese conosciuto a Barcellona. Sophie, la giovane in questione, volata ad Amsterdam per rivedere il suo Jesse si è vista invece arrivare un messaggio con su scritto: "Sei stata pigged".

I giovani lo definiscono un "gioco", ma in realtà è un atto di bullismo orribile. Maura Manca Presidente dell'Osservatorio Nazionale Adolescenza, dichiara: "Ovviamente, raggiunto lo scopo del gioco ci si sente ancora più forti davanti al proprio gruppo di amici complici, si rinforza il proprio ruolo, si ha la sensazione di essere riusciti a dominare l'altra persona e di averle fatto fare tutto ciò che ci si era preposti di farle fare considerandola un oggetto di divertimento, un gioco per ridere, prendendosi gioco di un'altra persona, senza un briciolo d'empatia. È indubbio che chi ha bisogno di sentirsi forte dietro uno scherno, davanti ad un gruppo, con una persona psicologicamente più fragile e con meno strumenti per difendersi, sta mostrando le proprie fragilità, l'assenza di senso morale. Sono vittime anche loro, ma di un fallimento educativo: non ragionano sulle conseguenze delle proprie azioni".

Altro dato che fa riflettere è che vengono prese di mira solo le ragazze più brutte o in sovrappeso, come se questo fosse un motivo per essere maltrattate o umiliate. È come se la vittima presa di mira, non avesse emozioni e sentimenti, ma diventi un oggetto di cui poter fare quello che si vuole, viene valutata solamente per il proprio aspetto estetico, come se tutto il resto perdesse di valore.

Gli adolescenti lo definiscono "gioco", ma si tratta di una prevaricazione, di violazione perché si approfitta dei sentimenti, dell'ingenuità e della sensibilità di un'altra persona. Addirittura si è arrivati a far prendere treni, aerei, a far affrontare viaggi per poi rendersi conto di essere caduti nella rete dei bulli. Tutto questo viene anche documentato o diffuso attraverso le chat e l'umiliazione viene moltiplicata per il numero di condivisioni, di commenti e di offese e voltare pagina diventa più difficile.

La chiamano moda, ma è un nuovo modo di fare cyberbullismo. È un meccanismo che distrugge una persona, intacca profondamente la sua autostima e la sicurezza di sé. Insomma non ne esce un bel quadro per certa gioventù. Superfiale e priva d'empatia e morale.

L'unico "valore", haime', che si riconosce è quello della bellezza. Se si rispecchiano i canoni estetici si è socialmente accettati, altrimenti si rischia di diventare bersaglio di derisioni e sopraffazioni dei compagni. In effetti, per questo, si ritoccano le foto prima di pubblicarle, si cerca di apparire sempre "perfetti" e di omologarsi a quei canoni di sicurezza e si tenta a considerare "diversi" coloro che non rispecchiano questa tendenza.

Ma essere vittime di queste forme di bullismo, significa arrivare a darsi delle colpe, ed odiare il proprio corpo e il proprio aspetto estetico o ci si accusa di essere stupide e credulone per essere cadute nella trappola dei cyberbulli. Per noi parlare delle conseguenze, molto serie sul piano psicologico.

Quindi definire "pull a pig" un "gioco" è davvero fuori luogo. Ma davvero certa profonda cattiveria può appartenere a delle persone così giovani? Forse sarebbe meglio guardarsi un po' indietro e vedere dove si sta sbagliando, perché non può essere accettato che alcuni giovani possano crescere così. Privi di sentimenti, quegli elementi basilari dell'umanità.

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