Lui è l'insegnante che ogni giorno fa 10 minuti di complimenti ai suoi studenti disabili.
Occhi azzurri e sorriso smagliante. Potrebbe fare il modello se non fosse che ha pure un cuore d'oro ed ha dedicato la sua vita all'insegnamento ai bambini affetti da disabilità. Si chiama Chris Ulman ed è un docente di Jacksonville, in Florida. Lui si è inventato un metodo per cui ogni mattina apre le sue lezioni elogiando uno alla volta tutti i suoi piccoli studenti. Così lui insegna l'autostima ai bimbi diversamente abili, soffermandosi ogni giorno sulle loro qualità e sulle cose che sanno fare meglio, in modo che imparino a guardare se stessi con occhi diversi.
Da ormai 3 anni Ulman è responsabile di una classe "mista" composta da bambini affetti da diverse patologie, che spaziano dall'autismo alla sindrome di Down, a disturbi neurologici fino a lesioni cerebrali gravi. Ultimamente, grazie al consenso dei loro genitori, documenta le giornate scolastiche con dei video postati sulla pagina Facebook: Special Books by Special Kids. Rendendo così, visibile a tutti il suo metedo educativo.
I suoi alunni hanno risposto bene, tanto che Ulman commenta: "Provengono tutti da esperienze di segregazione, nel senso che sono sempre stati separati dagli altri studenti. Ora invece partecipano alle attività scolastiche, ballano di fronte a centinaia di altri bambini e prendono la parola nei dibattiti".
L'insegnante non vuole meriti ma ammette che tali progressi sono dovuti ad un approccio educativo diverso, basato soprattutto su empatia e autostima. Per questo, ogni mattina prima di cominciare le lezioni esprime a ciascuno dei suoi studenti la sua soddisfazione nel vederlo lì e si complimenta per i traguardi raggiunti, siano corsi scolastici, sportivi o di altro genere.
"L'importante è che l'allievo si senta apprezzato, compreso e di conseguenza stimolato a fare meglio imparando, nello stesso tempo, a riconoscere i successi dei suoi compagni e gioire con loro". Inoltre aggiunge: "Il mio lavoro è di invertire la loro impostazione psicologica e aiutarli ad avere stima di sé. Ricordare loro le qualità che possiedono sposta l'attenzione da ciò che non possono fare a quello che, invece, sanno e possono fare. I bambini sono diventati molto più socievoli e anche le loro abilità comunicative, verbali e non, sono migliorate notevolmente".
Ulman avrebbe voluto pubblicare un libro dove raccontare le storie anche di progressi dei suoi ragazzi ma dopo aver ricevuto una cinquantina di rifiuti da altrettante case editrici, l'insegnante ha deciso di utilizzare i social media per divulgare la sua esperienza ed insegnare alle persone ad immedesimarsi nei suoi allievi, comprendendone meglio la realtà e le esigenze.
Purtroppo, le nozioni si possono insegnare ma per far capire o far provare reale empatia bisogna ancora lavorare duro.
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