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sabato 23 dicembre 2017

Generazione IPhone: adolescenti solitari e depressi

Una ricerca accusa gli smartphone: i ragazzi snobbano anche le relazioni intime personali.

Non è un bel quadro quello mostrato da "IGen", saggio della psicologa Jean Twenge, docente alla San Diego University. Si parla di adolescenti solitari e depressi, una gioventù bruciata, talmente immersa nell'uso del telefonino da snobbare persino il sesso.

Twenge mettendo a confronto i dati degli ultimi 40 anni, scopre che i teenagers Usa sono più depressi e meno inseriti a scuola o a lavoro, dei loro genitori e nonni. Passano meno tempo con gli amici, nello studio, nello sport e trascurano perfino  il pomiciare o fare l'amore. Non si prendono la patente, non  vanno ballare. Aumentano invece i suicidi, quasi sempre preceduti dall'uso di droghe.

Un'insicurezza sociale che spesso genera aggressioni di bullismo e vittimismo paralizzante.  Le ragazze risultano più vulnerabili dei coetanei maschietti e ancor più facili prede.

La psicologa parla proprio di frustrazione e nevrosi negli adolescenti (generazione compresa fra 13 e 19 anni) e la colpa sarebbe da attribuire a cellulari, tablet e soprattutto IPhone (lanciato nel 2007) , e iPad (2010), che assorbono cervello, anima e cuore dei giovani, lasciandoli per ore, gusci vuoti a letto.

Come confessa una ragazza della "IGen": "Passo le giornate distesa, il materasso ha l'impronta del mio corpo". Rivelazioni un po' inquietanti ma vere, che fanno parte di tutta quella schiera di comportamenti assurdi che l'uso sfrenato del telefonino comporta. Persone che camminano per strada come automi perse negli schermi del proprio telefonino, ragazzi seduti "amabilmente" ad un tavolo che invece di chiacchierare tra loro giochicchiano con qualche aggeggio elettronico. Una passeggiata, una cena, una visita ad un parente, visibile in ogni città europea, sono tutte scene che confermano la medesima alienazione.

La situazione dei giovani è la stessa in ogni parte del mondo. Anche quando sono stati intervistati i giovani palestinesi della Striscia di Gaza, ostaggi di un conflitto senza soluzione e dove non c'è lavoro, scuola o sport, alla domanda "Come passate la giornata?"; la risposta è identica a quella dei californiani abbienti e viziati: "Curvi sullo smartphone". L'inchiesta di Jean Twenge conferma il trend, ricchi e poveri, cittadini e figli della campagna, i ragazzi IGen trascurano la famigla, amici, fidanzatini, chiesa, volontariato, smarriti nell'ossessiva solitudine del cellulare. Di essi, i più sfortunati si perdono nella malattia mentale e nel suicidio.

L'avvicinarsi delle feste può essere l'occasione giusta per spegnere i telefonini ed avvicinarsi un po' di più alle persone. Parlando, scambiandosi opinioni ed esperienze. Ritornare a quella comunicazione che aiuta a crescere.

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