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venerdì 1 dicembre 2017

La Barbie musulmana

Rivoluzione in casa Mattel. Per la prima volta, Barbie indossa l'hijab ispirato all'atleta olimpionica Ibtihaj Muhammad.

Perché la Barbie non è solo la bambola, che ogni bambina possiede gelosamente tra i suoi giocattoli più preziosi. Ma, questa bambola, nata ufficialmente nel 1959, è ormai diventata un'icona della cultura di massa e negli anni ha saputo evolversi per andare incontro ai vari bisogni del mercato, cambiando nell'aspetto per meglio riflettere i cambiamenti culturali. Così, nel corso degli anni, Barbie ha saputo rinnovarsi, partendo dalla forma longilinea, biondissima e dagli occhi azzurri, è poi diventata curvy, bassa, minuta, dalla pelle scura o con tratti asiatici.

Sempre al passo con i tempi, la Mattel, casa produttrice della famosa Barbie, ha deciso di creare una nuova linea per omaggiare le donne che hanno contribuito a rivoluzionare il mondo in positivo, e che sono delle fonti di ispirazione per grandi e piccine. È nata così la linea Shero, termine che racchiude le parole inglesi she "lei" e hero "eroe". Appartiene a questa linea la bambola che più ha fatto parlare di sé, la Barbie con l'hijab, il velo della tradizione islamica usato per coprire testa e capelli.

Le fattezze di questo giocattolo sono state ispirate da Ibtihaj Muhammad, schermitrice olimpionica, che non solo si è distinta nel campo dello sport, ma che ha saputo combattere i pregiudizi mostrando tutto il suo talento.

A lei è stata dedicata la prima bambola della storia dei giocattoli occidentali che si ispirano al mondo dell'Islam. Precedentemente Shero aveva dato il suo tributo alla top model curvy Ashley Graham, proponendo una bambola con le sue fattezze e facendo in modo che la sua fisionomia le somiglianze in tutto; tanto che si racconta che la modella stessa si sia premurata di controllare che la sua riproduzione avesse le cosce che si toccano, proprio come le sue. In modo da proporre un altro modello di bellezza in cui potersi identificare, sfidando gli altri canoni estetici forse più diffusi.

Un'altra Barbie "non convenzionale" è quella ispirata alla ginnasta olimpionica Gabrielle Douglas, prima donna afroamericana a conquistare due ori olimpici, nel 2012 a Londra e nel 2016 a Rio de Janeiro.

Mentre creando una bambola con le fattezze di Ibtihaj Muhammad, campionessa di scherma di religione musulmana, ha cercato di: "Riconoscere le eroine che ispirano le ragazze, rompendo gli schemi ed espandendo le possibilità per le donne ovunque".

La definiscono semplicemente "Barbie", invece è un'icona, specchio della società contemporanea che cerca con leggerezza ed eleganza di narrare ai posteri i cambiamenti della società.

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