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venerdì 15 dicembre 2017

Scrive per sei anni all'innamorato partigiano, ma lui era stato ucciso in una rappresaglia

Una storia d'amore d'altri tempi quella di Gaby Vincent e il partigiano Luciano Pradolin. Si conobbero a Cannes nel '43, ma furono divisi prima dall'armistizio italiano dell'8 Settembre e  poi i nazisti.

Si deve a Paolo Grillo, nipote del partigiano, il merito di aver portato alla luce questa bella seppur dal tragico epilogo storia d'amore. Lui ha reso pubblici i 6 anni di lettere che Gaby Vincent scriveva al suo Luciano Pradolin ignara del fatto che il giovane fosse stato in realtà ucciso dai nazisti in guerra. La storia è stata raccontata sul  Messaggero Veneto. 

I due protagonisti della storia si conobbero a Cannes nel 1943. Lei si era appena diplomata al liceo della città, lui era un giovane ufficiale degli Alpini inviato in missione. Per 2 mesi vissero un amore travolgente, poi Gaby dovette lasciare la città. Cominciò così uno scambio epistolare. Lei continuò a scrivergli fino al 1949, anche dopo che lui smise di rispondere, poiché l'11 Febbraio 1945, era stato fucilato dai nazifascisti a Udine.

Le lettere che i due piccioncini si scambiavano sono scritte in francese, lingua che Luciano conosceva perché studiava Lingue Straniere all'Università Cà Foscari. Solo una è scritta in italiano, da Luciano e un po' per scherzo, per mettere alla prova l'italiano della sua Gaby che stava cercando di imparare la lingua.

Il primo distacco viene annunciato con la lettera del 6 Settembre, quando Gaby scrive a Luciano che deve partire: "Parto martedì. Mio padre rimarrà a lungo in viaggio e non vuole lasciarmi sola. Ti prego, Luciano, scrivimi al nuovo indirizzo di Bergerac. Starò via per tre settimane, poi, al mio ritorno potrò rivederti. Vorrei tanto averti vicino".

Solo due giorni dopo, l'8 Settembre anche Luciano dovette lasciare la Francia. L'Italia firmò l'armstizio e il giovane ufficiale per non farsi catturare dai tedeschi riuscì a fuggire facendo ritorno a casa, a Tramonti di Sopra. Cominciarono a perdersi le tracce e Gaby cerca di contattarlo tramite la Croce Rossa per ben due volte. La prima nel Dicembre 1943 con un messaggio rivolto alla mamma di Luciano, "Domenica: sono senza notizie di Luciano da tre mesi". La seconda è datata 21 Gennaio 1944.

Le lettere rimangono senza risposta fino al 4 Febbraio 1944, quando alla ragazza arriva la tanto attesa lettera di risposta del suo amato, datata 15 Ottobre 1943, "Ho ricevuto questa tua prima lettera, sono pazza di gioia". E specifica che: "Questa è la dodicesima lettera che t'invio. Le hai ricevute le altre? Io non ti dimentico e non faccio altro che pensare al tuo ritorno".

Luciano risponde: "Mia cara Gaby, questa volta per punizione (scherzo) ti scrivo in italiano, così mi esprimo meglio e a te servirà per esercizio. (...) Sto rileggendo la tua lettera, sento che ti amo. Sono sicuro che mi ami, cosa posso chiedere di più dalla vita? Quando penso a te, cattivi pensieri e preoccupazioni svaniscono, mi resta il profumo dolce del tuo affetto e del tuo amore. (...) Mia piccina perché hai dubitato di me? Perché sei stata così (cattiva) nello scrivermi che se non ti avessi più amata ti saresti... Gaby non si ama per essere riamati, ma si ama perché si ama e qualsiasi cosa arrivi, anche l'oblio, chi ama continua ad amare. (...) Desidero che tu abbia fiducia illimitata in me. Anche se non dovessero arrivarti più mie notizie, vorrei che tu continuassi a dire: Luciano, sono certa che mi vuoi bene e io altrettanto". 

Poi prosegue: "Due giorni fa ho sentito alla radio un pezzo di Madama Butterfly. Ti ricordi la storia? A te non capiterà così (...). Parli mai con tuo padre di me? Sono molto curioso".

La corrispondenza continua per tutto il 1944, ma mentre le lettere della ragazza sono costanti e numerose, quelle del giovane fanno fatica ad arrivare. In Gaby accresce l'ansia di aver notizie di Luciano e torna a scrivere il 5 Giugno 1945 sull'onda dell'invito ad avere fiducia che le era stato indirizzato.

"Apprendo che sono stati ripristinati i collegamenti fra Italia e Francia. Ti ho già scritto molte lettere che non so se ti sono pervenute. (...) Se puoi, dimmi come hai vissuto in questo lungo periodo, anche se tu, malauguratamente per me, puoi essere fidanzato o sposato. (...) Io comunque non dimenticherò mai il primo amore che ha colpito il mio cuore. Ti chiedo solo, anche se i tuoi sentimenti sono cambiati, di non lasciare questa lettera senza risposta".

Purtroppo, nel frattempo nessuno aveva avvertito Gaby che Luciano era stato fucilato, a Udine l'11 Febbraio 1945, con altri 22 compagni, in una rappresaglia nazifascista. La donna continua quindi a mandare epistole al suo innamorato fino all'11 Febbraio 1949, quando Gaby scrive la sua ultima lettera a Luciano da Philadelphia. Qui è andata a vivere con suo marito, un ufficiale statunitense di origine italiana.

Si conclude così, una storia d'amore durata quasi 6 anni. Il nipote Paolo (parente di Luciano) dopo aver reso nota la storia in Italia si è ripromesso di cercare Gaby in America e finalmente svelarle il vero motivo per cui suo zio non potette più rispondere alle sue lettere.

Noi lo ringraziamo perché ci ha fatto conoscere e rivivere una bella storia d'amore, sicuramente d'altri tempi.

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