Passi indietro per il linguaggio dell'attrazione. Toccarsi i capelli non è più un indice così forte, mentre sono buoni segnali d'apertura il ridere e mantenere la vicinanza.
Quante volte abbiamo preso fischi per fiaschi? Soprattutto, con l'altro, abbiamo dato troppo peso alle parole, e poca importanza ai fatti, o al comportamento del presunto partner, o interlocutore qualsiasi. Dovremmo imparare a cogliere i segnali giusti, quelli che indicano un'attrazione della persona chr abbiamo davanti nei nostri confronti, utile per far chiarezza o dare un punto di svolta alla relazione.
In merito cadono alcuni "falsi miti". Per esempio, scostare i capelli, scuoterli, un gesto che maggiormente le donne fanno e con frequenza, e che appunto, secondo regole diffuse indica attrazione, non è correlato ad un interesse. Così, come alzare le sopracciglia, gesticolare, inclinare la testa, agghindarsi molto, mantenere una postura del corpo "aperta".
Invece secondo le nuove rivelazioni del linguaggio dell'attrazione, sono da ritenere validi, positivi: cercare il contatto visivo, sorridere, iniziare la conversazione, ridere e mantenere la vicinanza fisica. Questi sono tutti segni non verbali che indicano un interesse, così come lo è nella cultura occidentale minore i comportamenti e annuire con la testa. Ne è certo il dott. R. Matthew.
Montoya, professore associato di Psicologia all'Università di Dayton, che ha gestito nello studio un team di ricercatori che hanno stilato una lista di comportamenti, la più completa mai prodotta. La ricerca è stata pubblicata sulla rivista Psychological Bulletin.
Sono stati analizzati 54 articoli empirici che hanno esaminato la relazione tra quanto a qualcuno piacesse un'altra persona e come si fosse comportato nei suoi confronti. Hanno anche esaminato le descrizioni di centinaia di culture per determinare quali fossero quelli menzionati come indicatori di gradimento. Infatti, i risultati vanno anche oltre il mondo degli appuntamenti romantici, si tratta di comportamenti che mettono in atto normalmente anche quando vogliono piacere ad una persona, per costruire un rapporto e sviluppare fiducia.
La prossima volta, prima di imbarcarci in relazioni ambigue guardiamo meglio al suo linguaggio non verbale, non solo alle parole, e poi decidiamo se sorridergli apertamente o meno.
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