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mercoledì 26 settembre 2018

"La danza del cielo": il ritorno delle aquile in Irpinia

Sparite intorno agli anni '70 da qualche tempo nelle montagne irpine si rivede il più grande rapace europeo: l'aquila reale.

Allusioni politiche a parte, l'aquila è da sempre considerato uno degli animali più maestosi ed affascinanti. Lo sanno bene gli abitanti delle zone montuose, alte e sane, che hanno il privilegio di poter ancora avvistarne qualche esemplare. Sì, perché in effetti il re dei rapaci è anche una specie protetta.

Da noi, nell'avellinese, questo animale sembrava scomparso; almeno dalla fine degli anni '70 fino agli anni '90. Proprio dopo questo periodo, nei cieli irpini, è ricomparsa una giovane coppia di aquile reali. Si presume provenienti dai Balcani, in quanto disturbate dai bombardamenti in quelle zone durante la guerra dei primi anni '90.

La giovane coppia sarebbe scappata in cerca di un posto più sicuro come spesso fanno tante altre coppie innamorate. Loro hanno trovato casa nel luogo storico di nidificazione delle aquile a Montella. Il punto si trova nel costone sud-ovest nella gola del torrente "Fiumiciello", tributario del Calore Irpino ed è conosciuto da tutti come appunto il "niro re l'aquile", proprio perché in passato hanno sempre nidificato le aquile.

Questo posto è prediletto dal "re dei rapaci" per due ragioni. La prima che è inaccessibile all'uomo o ad altri eventuali predatori e poi perché vi è un particolare microclima che lo rende riparato dai venti gelidi invernali che spirano da nord e abbastanza fresco in estate. Inoltre, questo posto è battuto dal sole già dalle prime ore del mattino, e ciò crea delle correnti ascensionali che le aquile cavalcano per salire di quota e andare a caccia, ricordando che riescono ad arrivare a volare fino a 3000metri dal suolo.

Le aquile prediligono questo luogo anche perché lì già esiste un nido, abbandonato, ma quest'uccello, suole occupare nidi già "pronti", dandogli solo una sistemata o apportandogli solo qualche nuovo ramo qualora ve ne fosse la necessità.

Inoltre il nido si trova a 740 metri sul livello del mare sopra i territori di caccia che si estende fino a 1800 metri sul Monte Terminio. Infatti, le aquile nidificano sempre più in basso dei territori di caccia, così, possono prendere le loro prede dall'alto verso il basso. Riescono a catturare anche prede di notevole peso rispetto al loro (un'aquila adulta pesa circa 6 kg se maschio, fino a 9 se è femmina) mentre riescono a cacciare anche un capretto, volpi ed altri animali anche oltre i 4 kg.

La coppia immigrata in Irpinia, arrivata intorno al 1998, era molto giovane, lo si evince perché dopo 25 anni è ancora la stessa. Le aquile vivono più di 30 anni. Altra peculiarità è che l'aquila è monogama. Trovano un altro compagno/a solo alla morte di una delle due.

Lo spettacolo più bello che questo maestoso rapace offre, è quello della "danza del cielo". È il rituale del corteggiamento, che solitamente si svolge a Marzo e consiste in uno spettacolare susseguirsi di evoluzioni aeree, nel cielo, che possono proseguire anche per giorni. E non sono poche le volte in cui gli esemplari attraversano il cielo in volo rovesciato, o addirittura eseguono scambi di prede in volo e giri della morte.

Politica a parte, l'aquila è davvero uno spettacolo della natura. E per chi è appassionato di montagna, sa che la loro presenza indica che quello è un luogo d'aria sana, pulita e salubre.


2 commenti:

  1. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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  2. Complimenti davvero un bell'articolo! Poi l'unico, che almeno io, ho trovato sulle nostre aquile in Irpinia.

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