Pubblicità

giovedì 6 settembre 2018

Riapre il sito archeologico di Palmira

Dalla devastazione dell'Isis alla rinascita. Entro il 2019 il sito archeologico sarà pronto per accogliere nuovamente i visitatori.

Distruggere il sito archeologico siriano di Palmira è stata una delle ferite più dure che le milizie dell'Isis in anni di terrorismo, hanno inferto al mondo.

Dopo che l'esercito di Assad ha riconquistato la zona, lo scenario che si è presentato agli studiosi era davvero avvilente: i soldati del male avevano distrutto gran parte della Città Vecchia, i templi di Bel e di Baalshamn, l'Arco di Trionfo e le colonne nella Valle delle Tombe, rovinando anche le preziose rovine greco-romane dichiarate dall'Unesco Patrimonio dell'Umanità.

Rincuora quindi la notizia data dal governatore stesso della provincia di Hamas, Talal Barazi che annuncia la prossima riapertura del sito archeologico entro l'estate 2019.

Al progetto di "rinascita" hanno partecipato l'Unesco e l'Italia in prima fila, poi hanno contribuito anche Polonia e Russia che si sono impegnate ad offrire assistenza negli sforzi della Siria.

Perché colpire Palmira è stato uno sfregio deliberato che ha voluto danneggiare la traccia concreta di quello che per secoli è stato un importantissimo crocevia di civiltà, tappa fondamentale per i mercanti e viaggiatori che attraversavano il deserto siriano, unendo il mondo occidentale con quello orientale.

Invece, oggi "La sposa del deserto", così viene chiamato il sito archeologico, si sta preparando per il lieto evento, la nuova apertura al pubblico che ne sancirà la definitiva rinascita.

Palmira, come tutte le spose è forte del sicuro passato, che le assicura un nuovo e felice futuro, insieme a tutti quei visitatori che vorranno ancora farsi inebriare dalla sua bellezza ricca di storia.

Nessun commento:

Posta un commento