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venerdì 7 dicembre 2018

Le clogs: le scarpe femministe del nuovo millennio

O si odiano o si amano. Questi zoccoli sono il trand della stagione, tornati di gran tendenza, si fanno portavoce del movimento femminista.

In verità gli uomini le odiano e le donne le amano, tanto da elevarle a simbolo femminista. Sono le calzature iconiche di una certa cultura a cavallo tra gli anni '60 e '70, ed ora sono tornate prepotentemente in auge, le clogs sono di grande tendenza. Sono le scarpe più gettonate del momento, forse non bellissime esteticamente, ma tremendamente comode, inoltre suscitano nell'immaginario collettivo il ricordo del folklore olandese. 

Nell'industria di moda sono diventate invece il nuovo oggetto del desiderio all'insegna della logomania. È un successo così eclatante che è stato addirittura coniato il termine "The clogerati", per indicare le ragazze che rivendicano i diritti delle donne a colpi di clogs.

Queste calzature nascono in Olanda nel XVI secolo, ottenute con pelle e legno e variavano da regione a regione del Paese poi Maria Grazia Chiuri  , direttore creativo della womenswear della maison parigina, le ha riproposte sulla passerella autunnale di Dior. Così, più "brutte" che mai, le clogs si sono affermate sul palcoscenico mondiale, diventando il punto di forza  del Dior quake, termine preso in prestito dalla direttrice Diana Vreeland (storica direttrice di  Vogue Usa ), che introdusse il termine youth quake durante gli anna Settanta per indicare l'attivismo delle generazioni del tempo.

Insomma, non solo moda, ma anche fini politici e ideologici per queste scarpe che anche se non bellissime continuano a camminare per le vie del mondo.

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