Prima di diventare un simbolo di sensualità ed eleganza femminile, i tacchi venivano indossati da soldati, aristocratici e re per scopi ben precisi.
I tacchi a spillo da anni simbolo per eccellenza dell'eleganza femminile, in realtà hanno una storia molto antica e furono inizialmente inventati per servire gli uomini. La loro origine risale probabilmente alla Persia del XV secolo, dove servivano per fissare i piedi alle staffe durante le cavalcate. Furono introdotti in Europa dai migranti, dove vennero subito associati a potere e prestigio.
Anche le donne cominciarono ad indossarli, trasformando la loro figura in quella di nobildonne autoritarie. A Venezia, i tacchi potevano arrivare anche a 54 cm di altezza.
Il punto di svolta arriva con Luigi XIV di Francia, che nel 1673 rese famosi i tacchi con suola rossa, riservandoli esclusivamente alla nobiltà. Un vero e proprio status symbol, copiato da tutte le corti europee.
La mostra "Shoes: Pleasure and Pain" al Scad Fash Museum of Fashion, curato dal Victoria and Albert Museum di Londra ripercorre proprio questa incredibile evoluzione. Li si possono osservare oltre 200 paia di scarpe in esposizione, che raccontano culture, Epoche e visione del mondo.
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