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martedì 8 maggio 2018

Boom al Pronto Soccorso per disturbi psichici

Si parla di mezzo milione di utenti di cui solo il 13% ricorre a ricovero.

Sempre più italiani si presentano al Pronto Soccorso per disturbi psichici. Ovvero sempre più persone provano la "strada dell'urgenza" quando esperiscono nevrosi, attacchi di panico e stati d'ansia. Lo rivela l'ultimo Rapporto sulla Salute Mentale pubblicato dal Ministero della Salute. 

I dati riguardano il 2016, quando ad intasare il Pronto Soccorso per patologie psichiatriche sono state circa 600 mila persone, di cui solo in una piccola percentuale di casi si è reso necessario il ricovero ospedaliero. Il rapporto precisa che nella maggior parte degli episodi, il ricovero non è necessario, in quanto ci si trova davanti a disturbi che potrebbero essere invece trattati in modo più mirato dalla rete dell'assistenza territoriale.

Massimo Cozza, psichiatra e coordinatore del Dipartimento di Salute Mentale dell'Asl Roma2, il più grande d'Italia con circa 1,3 milioni di abitanti, spiega: "Gli accessi al Pronto Soccorso per disturbi psichiatrici nel 2016 sono stati 575.416, pari al 2,8% del numero totale di accessi, in leggero calo rispetto al 2015 quando se ne totalizzarono 585.087. Va però segnalato che ben 274.363 sono gli accessi nel 2016 per sindromi nevrotiche e somatoformi (47,4%), che sarebbero potute essere gestite a livello territoriale".

Gli utenti cercano aiuto negli ospedali per sindromi nevrotiche, stati d'ansia, crisi emotive, attacchi di panico, disturbi del sonno di origine psicologica, dolori psicogeni e cefalee da tensione. Dei disturbi molto diffusi che accendono un campanello d'allarme sul bisogno di potenziamento del territorio. Infatti chi è affetto da questi disturbi si potrebbe rivolgere alla rete territoriale dei medici di medicina generale e delle case della salute, nei casi più gravi ai centri di salute mentale.

Questi dati sono quindi allarmanti perché mostrano come in Italia non ci siano le adeguate risposte e come, al contempo cresce la "domanda" (d'aiuto) per malesseri legati alla sfera interiore e psicologica. Un malessere diffuso sociale che deve arrivare ed interessare non solo il Ministero della Salute. Perché a distanza di anni, dai lontani primi anni del 1900 quando nacque la psicanalisi e poi tutta la psicologia, non può ancora essere che si possano rivolgere privatamente agli specialisti, solo persone facoltose. Chiedere aiuto e parlare dei propri problemi dovrebbe essere un diritto per tutti, come lo è quello di farsi visitare dal medico di base. E se i Pronto Soccorso vengono "intasati" da utenti che lamentano disturbi psichici, vuol dire che c'è una buona parte di popolazione che soffre e cerca aiuto.

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