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giovedì 24 maggio 2018

Il digiuno attiverebbe le cellule staminali e avrebbe anche un'azione rigenerativa su tutto l'organismo

È il controverso dibattito del momento. Molti sono a favore, e alcuni scienziati ritengono che esso abbia un effetto rigenerante.

Lo studio è stato pubblicato su Cell Stem Cell e mostra come alcuni cicli di digiuno prolungato proteggerebbero contro i danni al sistema immunitario, un importante effetto collaterale della chemioterapia, ed aiutino la rigenerazione del sistema immunitario spostando le cellule staminali da uno stato inattivo a uno stato di auto-mantenimento.

La ricerca è stata condotta negli Stati Uniti, in California dove un gruppo di studiosi ha sperimentato sui topi e un test clinico umano di fase uno. Le osservazioni hanno dimostrato che lunghi periodi di digiuno abbassano significativamente i livelli di globuli bianchi. Nei topi, il digiuno ha cambiato le vie di segnalazione delle cellule staminali ematopoietiche, un gruppo di cellule staminali che generano sangue. Quindi confermata la teoria dei ricercatori californiani secondo cui il digiuno innesca uno switch rigenerativo che spinge le staminali a creare nuove cellule del sangue, anche nuovi globuli bianchi, importanti per ripristinare l'intero sistema immunitario, promuovere la rigenerazione di cellule staminali del sistema ematopoietico.

Edna M. Jones docente di Geratologia e Scienze Biologiche alla Usl School Davis Gerantology e direttore del Usl Longevity Institute, commenta: "Non potevamo prevedere che il digiuno prolungato avesse un effetto così notevole nel promuovere la rigenerazione delle cellule staminali a base del sistema ematopoietico".

Dall'Italia gli risponde invece il prof Valter Longo, uno dei maggiori esperti mondiali sul digiuno, che afferma: "Quando viene privato del cibo, il sistema tenta di risparmiare energia, e una delle cose che può fare per risparmiare energia è quella di riciclare un sacco di cellule immunitarie che non sono necessarie. Ciò che abbiamo notato sia nel nostro lavoro sugli animali che su umani è che il numero di globuli bianchi scende con un digiuno prolungato. Poi, quando si riprende ad alimentarsi, le cellule del sangue tornano".

Questo perché il digiuno prolungato costringe il corponad utilizzare depositi di glucosio, grassi e chetoni e una parte significativa di globuli bianchi. Questa diminuzione di cellule bianche nel sangue induce cambiamenti che attivano la rigenerazione delle cellule staminali. Inoltre, il digiuno prolungato riduce l'enzima PKA, e ciò secondo l'equipe di Longo aiuterebbe la longevità negli organismi semplici in quanto messo "fuori uso" non inibirebbe il rinnovamento delle staminali. L'equipe afferma anche che il digiuno abbassa anche i livelli del IGF-1 , ormone collegato all'invecchiamento.

La ricerca e le varie ipotesi sono ancora tutte da verificare e bisogna aspettare anche il verdetto della maggior parte del mondo scientifico. Personalmente, sono molto scettica circa le "proprietà curative" o positive del digiuno. Sentore condiviso, da tutti quelli che come me, hanno provato a fare una dieta, e già solo 2 ore dopo aver mangiato poco, vengono attanagliati da senso di vuoto e dai morsi della fame.

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