Con 12,43 persone vaccinate ogni 100, il Cile ha il quinto tasso di vaccinazione pro capite più alto al mondo. Ha cominciato la campagna di vaccinazione a fine dicembre, ma entro la prima metà del 2021 potrebbe raggiungere l'obiettivo dell'immunità di gregge.
Il Cile è un Paese modello per la conduzione della campagna vaccinale anti Covid. Il Paese sudamericano, che soltanto lo scorso maggio aveva raggiunto i tassi di infezione pro capite più alti al mondo, è diventato ora un modello di velocità e solidarietà a cui ispirarsi per la somministrazione dei vaccini.
La settimana scorsa ha già raggiunto quota 2 milioni di dosi inoculate e non intende fermarsi. Con 12,43 persone vaccinate ogni 100, il Cile che ha cominciato la campagna di vaccinazione a fine dicembre, ha ora il quinto tasso di vaccinazione pro capite più alto al mondo dopo Israele ( 79,48), Emirati Arabi (53,43), Regno Unito (24,3) e Stati Uniti (17,00).
Sta andando meglio sicuramente dell'Unione Europea (5,19) e della Cina (2,82) e il suo tasso è quattro volte migliore del Brasile, ha il secondo miglior tasso in America Latina (2,77). Il motivo è sicuramente dovuto al governo che si è impegnato nell'acquisizione di qualsiasi vaccino; disponendo finora l'acquisto di 35,7 milioni di dosi, il che significa che avrà la possibilità di vaccinare senza problemi oltre il 90% della sua popolazione.
Secondo in Ministro della Salute cildno, Enrique Paris, il Paese ha acquistato 10 milioni di dosi del vaccino Pfizer/Biontech e altri 10 milioni da Sinovac, ma ha successivamente raggiunto accordi con Lovax, Oms, Johnson&Johnson de Astrazeneca per raggiungere i 35,7 milioni totali.
Inoltre, sempre le autorità cilene si sono adoperate per trasformare qualsiasi spazio pubblico, tra cui anche i cortili delle università in centri di vaccinazione.
E noi? Cosa aspettiamo a decollare?
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