L' Italia affronta la più grande crisi del vino degli ultimi due decenni. A rischio tutta la filiera lavorativa.
Nel 2024 la produzione ha raggiunto un livello record con 41 milioni di ettolitri, ma le cantine sono piene e oltre un miliardo di bottiglie restano invendute. I consumi interni sono crollati del 20%.
Le nuove generazioni, Gen Z e Millenials, bevono meno, o sarebbe più corretto dire diversamente, infatti preferisco altri prodotti. In più a gravare sulla situazione sono arrivati i dazi americani, che colpiscono il principale mercato estero del vino italiano con tariffe fino al 15%.
Tutti questi fattori insieme spiegano il periodo nero per il mercato vinicolo italiano: eccesso di offerta, domanda in calo e barriere internazionali. Per molti piccoli produttori, purtroppo, è una tempesta perfetta. Invece, difendere il vino italiano vuol dire difendere un settore strategico del nostro Paese che occupa decine di migliaia di lavoratori.

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