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mercoledì 5 novembre 2025

I bambini pensano con le mani e le neuroscienze confermano le teorie scoperte da Maria Montessori negli anni'50


 Le mani raccontano il pensiero dei bambini. Attraverso la manipolazione degli oggetti essi creano il loro mondo cognitivo e di esperienza.

Nel 1950 la pedagogista Maria Montessori intuì un concetto fondamentale. Osservando i movimenti dei bambini, capì che prima di imparare a parlare o a ragionare in modo astratto, esploravano il mondo toccando, afferrando e manipolando oggetti.

Le sue classi erano organizzate con materiali concreti da manipolare, come incastri e oggetti da versare o costruire. Per la Montessori, ogni gesto manuale rappresentava un " Pensiero in movimento", un ponte tra idea e realtà che stimola direttamente lo sviluppo cerebrale.

Oggi, la neuroscienza ha fornito conferme sorprendenti. Numerosi studi indicano che nei primi anni di vita le le connessioni cerebrali si moltiplicano attraverso l'esperienza manuale. Le mani attivano non solo le aree dedicate al movimento, ma anche quelle responsabili della memoria, dell' attenzione, della creatività e persino delle abilità matematiche.

Ciò dimostra come il semplice gesto dì prendere in mano, smontare o costruire non sia un gioco, ma una base concreta per la formazione dell' intelligenza futura.

Il metodo Montessori, nato da osservazioni di oltre settanta anni fa, continua a influenzare le migliori pratiche educative moderne in tutto il mondo e ci ricorda di quanto sia importante quanto sia importante l'apprendimento fatto con le mani e l'esperienza tattile.

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