Un gruppo di ricercatori ha analizzato la relazione tra 12 minerali e 6 disturbi mentali, esaminando i dati di circa 200.000 individui. È emerso che assumere ferro e magnesio aiuta a contrastare a depressione.
Un recente studio condotto da un team di scienziati della Cina Jiaotang Università in Cina, ha individuato quali minerali sono in grado di aumentare o diminuire lo sviluppo di alcune patologie mentali come la depressione.
Gli scienziati hanno analizzato la relazione tra 12 minerali e i 6 disturbi mentali più comuni, esaminando i dati fi circa 200.000 persone della UKBiobank, senza malattie mentali diagnosticate all' inizio dello studio. L' analisi ha dimostrato che un maggiore apporto di ferro, magnesio e selenio è associato a un rischio inferiore di sviluppare la depressione, rispettivamente del 12%, 9,5%, 12%. Ed è un effetto più significativo nelle donne che negli uomini.
Invece, un consumo maggiore di calcio, aumenterebbe il rischio di depressione del 10,4% e di ansia del 15,4%. Ancora è stato osservato che: il manganese, importante per la formazione delle ossa, il metabolismo energetico e la protezione antiossidante, riduce il rischio di suicidio del 33%, mentre un elevato apporto di zinco diminuisce il rischio di disturbo da stress post traumatico del 57%.
Dalla ricerca è emerso anche che le malattie croniche già esistenti possono influenzare il modo in cui i minerali assunti con la dieta incidono sul rischio per la salute mentale. Praticamente gli studiosi asseriscono che assumere minerali come il magnesio, il ferro, il potassio, zinco, rame e manganese, può rappresentare un approccio pragmatico per mitigare il rischio di disturbi dell' umore.
Eppure sono necessari ulteriori ricerche e approfondimento per confermare questi risultati a causa dei limiti statistici dello studio come il fatto che i partecipanti allo studio erano quasi tutti bianchi e più sani rispetto alla popolazione generale.

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