Che Trump non sia un naturalista convinto è cosa risaputa. Ora toglie pure il divieto Obama e gli ambientalisti protestano.
Nei parchi nazionali americani si potranno di nuovo comprare, portare e usare le bottigliette di plastica. Dal 2011 grazie a un decreto voluto dall'ex presidente Barack Obama si vietava l'uso delle bottigliette in alcuni luoghi per contrastarne l'inquinamento. In questi giorni, invece, l'amministrazione Trump ha rimosso questa legge, dando il via libera all'uso della plastica.
La decisione è stata resa nota dal National Parks Service, l'Agenzia Federale statunitense incaricata della gestione dei 417 parchi nazionali. Ogni anno, circa 300 milioni di visitatori accorrono in questi posti per deliziarsi degli spettacolari paesaggi naturalistici incontaminati. Ora, riporta il direttore dell'Agenzia, Michael T. Reynolds:" Continueremo a incoraggiare l'uso delle stazioni di rifornimento d'acqua, ma in ultima analisi dovrebbero essere i visitatori a decidere come meglio idratarsi mentre sono in un parco, specialmente in estate".
La decisione presa dal Segretario degli Interni Ryan Zinka, è stata accolta con entusiasmo dall'Associazione Internazionale dell'acqua imbottigliata, che nello scorso Gennaio aveva avviato una campagna contro il divieto di vendita delle bottiglie.
Di tutt'altro parere gli ambientalisti. Loro, sono contrari e hanno cominciato una serie di proteste ed incontri per ripristinare il divieto. Athan Manuel del Sierra Club, afferma:"Questa inversione è solo il simbolo degli attacchi più grandi da parte dell'amministrazione Trump nei confronti della salvaguardia ambientale e della protezione delle terre pubbliche. La decisione è in netta contraddizione con la missione dell'Agenzia, che è quella di proteggere il pianeta".
Non si può dire se sia giusto o meno usare delle modernissime bottigliette d'acqua mentre si fa un'escursione nella natura. Sarebbe più opportuno se tutti fossero più civili e magari pur usando la plastica in determinati luoghi, comunque non inquinassero. Ma gli uomini, spesso non sono educati. E non rispettano l'ecosistema. A questo, forse, avrebbero dovuto pensare le agenzie e i reparti deputati alla salvaguardia naturale.
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