L'India un paese dalle mille contraddizioni. Diciassette anni fa quando venne alla luce la sua figlia numero 1 miliardo, la nascita simbolo era stata celebrata come un evento. Tante promesse e pochi risultati.
I suoi concittadini indiani si sono ben presto dimenticati di Aastha Arora. Lontana dai clamori, vive con la sua famiglia in un anonimo vicolo di un'ordinaria colonia di case basse conosciuta come Najafyarh Hira Park. Qui vive"baby miliardo" . Per il momento le è proibito usare Facebook, potrà farlo quando avrà terminato l'ultimo anno della Scuola Governativa Girls Senior Number 1.
Solo ora, in occasione dei 70 anni dell'Indipendenza dagli inglesi, i media si sono ricordati di questa particolare cittadina, la numero 1 miliardo, alla cui nascita l'India aveva mostrato apparentemente molto interesse. Ma Aastha vive in un accogliente tinello con le tende chiuse e la luce al neon. Versa del te' e comincia a parlare: "Ogni mattina a scuola suonano l'inno nazionale Vande Mataran, la cosa più bella per me è l'esaltazione della bellezza della nostra natura. Però peccato che ciò non corrisponde alla realtà. Basta guardarsi attorno. Io giro con una mascherina. Dio mio, quando ho rivisto il servizio della Bbc sulla mia nascita, tutta quella gente, quelle cerimonie, le foto di me in braccio ad estranei...assurdo, surreale. Non solo i politici, anche i giornali e le tv come la stessa Bbc mi promettevano un'educazione superiore gratuita, cure mediche speciali, qualcuno perfino una borsa di studio all'estero...ma oggi continuo a frequentare le scuole governative dove c'è molta teoria e poca pratica".
Quello che proprio Aastha non riesce a mandar giù che fin dalla sua nascita, l'11 Maggio del 2000, le avevano predisposto a parole un percorso verso il cielo senza che lei avesse chiesto niente, versarono in banca addirittura 200 mila rupie (3 mila dollari) e poi, finito, tutti scomparsi. Dalle stelle è stata rigettata giù, capendo che tutti quei sogni che le avevano inculcato erano stati fatti da persone che parlavano solo per le telecamere.
Inoltre, il problema che è una ragazzina come tante altre, pure indiane, intelligente e studiosa, vive in un sistema che cambia troppo lentamente. Dalla corruzione, alla mafia, alla scarsa cura dei servizi, alle strade e le case senza lampioni e fogne. Lì non si può uscire dopo le 10 di sera, né sulla strada principale né dentro la colonia. Di giorno girano bande di ragazzi a cui fin da piccoli è stato insegnato che un maschio è più importante della femmina...
A casa Arora non è così. I suoi genitori non hanno mai fatto differenza tra lei e il fratello Mayank. Ma attorno c'è una cultura superficiale, oscurantista e sessista e gran parte della gente è abituata a vivere in un mondo di fantasia dove tutte le cose, anche sbagliate, si riaggiustano da sole come nelle telenovele popolari. Ma la realtà non è così e non è nemmeno quella di Bollywood.
Nelle parole di questa ragazzina si sente tutta l'amarezza di un animo di una persona nata libera, imprigionata nel contraddittorio e arretrato sistema culturale indiano.
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