Un esperimento di acustica promuove i violini moderni.
A volte accade: l'alunno supera il maestro. Così il mito dello Stradivari vacilla, in un esperimento a degli esperti di musica è stato fatto ascoltare "alla cieca" il suono di pregiati violini d'epoca e di violini moderni. Sono stati decisamente premiati i secondi, rilevando che hanno un suono migliore. La ricerca è stata condotta dall'esperta di acustica Claudia Fritz e dai suoi collaboratori della Pierre and Marie Curie University di Parigi e successivamente pubblicata sulla rivista dell'Accademia delle Scienze degli Stati Uniti, Pnas.
I violini sono stati testati "alla cieca" in due sale da concerto a Parigi e a New York, dei musicisti professionisti si sono esibiti sia da soli che in un'orchestra, con strumenti antichi e moderni, compresi alcuni Stradivari. Una giuria di esperti formata da violinisti, liutai, compositori e critici musicali dovevano valutare il suono degli strumenti. La stragrande maggioranza ha preferito i violini moderni.
Un esperimento simile e con simile risultato era stato già condotto nel 2012. All'epoca venne sollevata la questione sulle condizioni in cui era stato condotto l'esperimento, in ambiente controllato e con acustica asciutta. Per questo motivo, questa volta, l'esperimento è stato riprodotto in sale da concerto.
Naturalmente, questo esperimento di per sé non lede minimamente la presunta superiorità degli Stradivari. Concorrono diversi fattori come il fatto che la relazione tra il musicista e il suo strumento va al di là delle caratteristiche misurabili, e può essere profondamente personale.
Il violinista Stephane Tran Ngoc, che aveva preso parte all'esperimento del 2012, sostiene che far suonare un musicista con uno strumento che non gli è familiare non rende giustizia a nessuno dei due. "Spesso, con gli strumenti antichi è necessario esercitarsi per molto tempo, per capire come esprimere al meglio le loro potenzialità. Un antico violino italiano produrrà un suono sempre migliore man mano che viene suonato, al contrario di molti strumenti moderni".
Insomma, uno strumento antico fa tanto, è a tutti gli effetti un'opera d'arte, ma sta pure agli occhi di chi guarda, o in questo caso alle mani di chi lo accorda, di farne uscire al massimo la capacità espressiva.
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