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venerdì 4 agosto 2017

Il primo "emoji" della storia, una faccetta su una brocca di 3700 anni fa

Arriva dalla Turchia il primo emoji della storia. È stata rinvenuta una faccetta su una brocca di 3700 anni fa.

Il mondo è sempre stato uno e ha sempre girato in un determinato modo. Forse nei secoli è cambiato il modo d'interpretarlo, o di interpretare i costumi, ma le "mode" sono sempre state quelle. Così, al confine turco-siriano, nel sito archeologico di Karkemish, dove l'Eufrate bagna le terre sabbiose, è stata rinvenuta un'icononcina sorridente. 

A fare la sensazionale scoperta è stato un archeologo italiano, a capo degli scavi e di una squadra di ricercatori turchi. Potrebbe essere il primo esempio di emoji della storia. Il tutto è successo a Maggio, quando lì è stata riportata alla luce un'antica brocca. Molto antica, risalente a 3700 anni fa. C'è voluto un po' prima che i ricercatori se ne accorgessero. Si sono dovuti prima riassemblare i pezzi riesumati. Fatto ciò si è notato il sorprendente dipinto sull'antico recipiente: "un'icona sorridente". 

Secondo il nostro archeologo:"È probabilmente l'emoji più antica del mondo. Non esiste nulla di simile nell'arte. Tre pennellate ben visibili: un sorriso appena accennato e due puntini al posto degli occhi".

I messaggi del passato sono arrivati da Karkemish, una cittadina solo recentemente scoperta sebbene già lievemente esplorata ai primi del Novecento da T.H. Lawrence, conosciuto meglio come Lawrence d'Arabia. 

Il suo nome Karkemish significa:"Molo del dio Kamis", una divinità molto popolare a quei tempi, nel nord della Siria. Oggi un po' meno, ma è qui che il professore Nicolò Marchetti del Dipartimento di Storia e Cultura dell'Università di Bologna, sta compiendo le sue ricerche archeologiche già da diversi anni. Studia il sito con la collaborazione di alcuni scienziati turchi che lo conoscevano come luogo di sepoltura vicino ad una casa. La città, abitata nel 6° millennio a.C., venne abbandonata nel Medioevo e poi ripopolata da diverse culture, inclusi gli Ittiti, neo-Assiri e i Romani, fino a diventare, nel 1920, un avamposto militare turco.

Secondo il team turco-italiano, la brocca sicuramente serviva come recipiente da cui bere lo sherbet, bevanda dolce e fredda molto diffusa nel Medio Oriente. Con essa sono stati rinvenuti anche vasi e altri oggetti di metallo.

Chissà che messaggio avranno voluto mandarci i turchi di 3700 anni fa. Sicuramente però, gliene siamo grati e ricambiamo, perché per lo meno ora sappiamo che anche loro si esprimevano come noi.

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