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mercoledì 30 agosto 2017

Individuati i neuroni che afferrano la melodia delle parole

Il cervello riconosce il significato e le emozioni delle parole dalla loro intonazione.

A tutti capita, anche quotidianamente, di cercare di celare il nostro vero pensiero o stato d'animo ponderando accuratamente le parole da usare. Gli scarsi risultati ottenuti non sono completamente imputabili alla nostra scarsa capacità di recitare. Il cervello non lo si frega! Sa riconoscere la "melodia" del linguaggio grazie a neuroni che si accendono in risposta all'intonazione con cui vengono pronunciate le parole,  permettendo così d'interpretare il significato delle frasi e le emozioni che esprimono.

Hanno esaminato questo fenomeno i neuroscienziati dall'Università della California a San Francisco e i risultati sono stati pubblicati sulla rivista Science. La ricerca mostra che i cambiamenti dell'intonazione della voce durante un discorso sono fondamentali per la buona riuscita della comunicazione. Questo vale soprattutto per le lingue tonali come il cinese-mandarino, dove l'intonazione può cambiare radicalmente il significato delle singole parole, ma vale anche per le altre lingue, dove la stessa frase può arrivare ad assumere valenze molto diverse. Per esempio la semplice frase " A Carlo piacciono i fumetti" può essere pronunciata con un'intonazione discendente, come un'affermazione, oppure in crescendo, come una domanda. 

Per comprendere come reagisce il nostro cervello in questi casi, gli autori dello studio hanno monitorato l'attività cerebrale di 10 persone epilettiche cui erano stati impiantati degli elettrodi per localizzare con precisione il focolaio delle crisi in vista dell'intervento neurochirurgico. Durante il monitoraggio, ai pazienti sono state fatte ascoltare diverse frasi pronunciate da una voce sintetica, a volte maschile e a volte femminile, che assumeva diverse intonazioni.

La registrazione dell'attività elettrica del cervello ha così permesso di individuare un particolare gruppo di neuroni in una regione della corteccia uditiva, detta "giro temporale superiore") che si accendono in risposta alle variazioni dell'intonazione della voce, indipendentemente dal contenuto della frase.

Con l'ausilio di un algoritmo che riproduce questo meccanismo nervoso, i ricercatori sono riusciti a prevedere la risposta dei neuroni dei pazienti all'ascolto di centinaia di frasi pronunciate da diverse persone, sottolineando così che i neuroni dell'intonazione sono sensibili alle variazioni della voce che si hanno istante per istante.

Sicuramente questi neuroni, saranno dei neuroni di sesso femminile. Hanno quell'istinto tipico che permette ad alcune persone di captare il vero significato e la vera intenzione delle parole pronunciate.

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